Saints Row: Gat out of Hell, al diavolo le espansioni! - recensione
I Saints mettono a ferro e fuoco anche l'Inferno.
Le fortune di Saints Row sono da ricercarsi nel tono scanzonato ed esagerato della produzione. Partita come GTA-killer, la serie di Volition è riuscita a ritagliarsi una redditizia nicchia di mercato abbandonando il tono serioso e dei Grand Theft Auto e puntando tutto sullo humor, la volgarità e la provocazione.
Con Saints Row 2, i 3rd Street Saints si sono trasformati da feroci killer a simpatici zoticoni, seppure un po' troppo violenti. Nel terzo capitolo la banda è diventata in un'icona pop conosciuta in tutto il mondo, in grado di essere l'esempio e l'ispirazione per milioni di giovani. Nell'ultimo gioco, infine, la parabola dei Santi ha portato il suo capo ad essere eletto persino Presidente degli Stati Uniti. Dallo scranno della Casa Bianca si è trovato a dover respingere un'invasione aliena, accumulando poteri sovrannaturali e utilizzando tecnologie fantascientifiche. Com'era possibile fare di più? Ovviamente scendendo all'inferno e sfidando Satana in persona!
Questa è a grandi linee la premessa di Saints Row: Gat out of Hell, la prima espansione stand-alone di Saint's Row IV in arrivo in formato digitale su Xbox 360, PS3 e PC a poco meno di 20 euro e contenuta all'interno della Saints Row: Re-Elected, la versione del quarto capitolo completo di tutti i DLC in arrivo su Xbox One e PlayStation 4.
In Saints Row: Gat out of Hell impersonerete Johnny Gat o Kinzie Kensington, in missione negli inferi per recuperare il leader dei Saints, rapito da Satana in quanto miglior partito possibile da dare in moglie (o marito a seconda del sesso scelto in SRIV) a sua figlia Jezebel. Ovviamente nessuno può sperare di imporre la propria volontà ad un Saints e così in men che non si dica il boss degli inferi si troverà a dover gestire un attacco senza esclusione di colpi che metterà a ferro e fuoco la città di New Hades.
Un comune essere umano non può comunque pensare d'impensierire da solo l'angelo caduto e per questo motivo Gat e Kenzi dovranno radunare vecchie conoscenze prima di poter sferrare un attacco. Grazie a questo team i Saints dovranno mettere in ginocchio l'economia dell'inferno in modo da attirare le attenzioni dello stesso Satana.
L'avanzamento nella storia, dunque, non è affidato ad una trama lineare ma a un indicatore che rappresenta il "fastidio" che Satana proverà nei vostri confronti. Questo verrà caricato portando a termine compiti di varia natura, che ricordano molto le missioni secondarie viste in Saints Row IV, come la frode assicurativa (in questo caso utile a far diminuire gli anni di supplizio a carico di un dannato), la distruzione di avamposti o la raccolta di oggetti e frammenti di anima per la città.
Questi ultimi vi serviranno per acquistare i miglioramenti dei poteri angelici che vi verranno donati da alcuni strani alleati raccolti in giro per New Hades e dall'Aureola Infranta di Lucifero, un misterioso artefatto che progressivamente trasformerà i protagonisti in esseri demoniaci.
Queste capacità prederanno il posto dei superpoteri di SRIV e vi consentiranno per esempio di volare, scattare, pietrificare i nemici o evocare demoni. Con il progredire del gioco, oltretutto, potrete personalizzare queste abilità in modo da trovare la configurazione che meglio si sposa col vostro stile di gioco. A questi poteri s'affiancherà il solito quantitativo esagerato di ridicole bocche da fuoco, come una poltrona armata di mitragliatrici o una spara insetti.
Fin qui, dunque, tutto più o meno all'interno dei confini segnati dalla serie.
Il fatto d'impersonare Gat o Kenzie al posto del boss dei Saints, però, elimina una delle principali caratteristiche del gioco, ovvero il profondo editor dei personaggi. Johnny e in misura minore Kenzie sono comunque due personaggi sufficientemente carismatici e riconosciuti dai fan di Saints Row per sostenere da soli il peso dell'espansione.
Meno riuscita, invece, la scelta di frammentare la narrazione e incentrare Gat out of Hell più sul gameplay che sulla storia. Anche i fan più accaniti della serie, infatti, dovranno ammettere che le meccaniche di gioco non sono mai state il fiore all'occhiello di Volition, per via di un modello di guida approssimativo, uno shooting poco preciso e un'intelligenza artificiale non proprio evoluta.
Come dicevamo, in passato si era disposti a chiudere un occhio per via dell'alto tasso di follia che portava a picchiare i pedoni con dildo di plastica rosa o a sparare escrementi sulle case per abbassarne il costo sul mercato immobiliare. In Saints Row: Gat out of Hell, oltre a qualche risata per le sequenze cantate o una battuta salace, si gioca e basta ed ecco che allora balzano maggiormente all'occhio i problemi nella gestione della telecamera mentre si salta e si vola per la città, la scarsa intelligenza nemica e il level design approssimativo sia delle missioni che di New Hades.
La città infernale coi suoi toni scuri è visivamente monotona e poco ispirata, piuttosto piccola, pochi luoghi da scoprire e poche cose da fare. Diverse missioni, soprattutto quelle di volo, sono rese complesse più dalla difficoltà di capire dove bisogna andare che dal percorso, per via di un orizzonte piuttosto piatto dove tutte le cose si confondono.
Per fortuna il design dei personaggi e la follia delle armi aiutano a risollevare la situazione. Come al solito lo humor è l'arma segreta di Volition e anche in questo caso coloro che si faranno prendere dalla storia e scenderanno a patti con i limiti, sempre più evidenti, del motore grafico e della serie, potranno godersi la follia di Gat out of Hell. In questo modo anche la longevità aumenterà grazie a tutta una serie di missioni secondarie.
Tra la miriade di cose da fare si nascondono, infatti ore di divertimento, caos e azione, soprattutto se giocate in compagnia di un amico. L'intera campagna è affrontabile in cooperativa e nonostante non ci siano meccaniche di squadra predefinite, la confusione generata da due persone in un gioco come questo è sempre benvenuta. La connessione è risultata sempre stabile e efficiente, per un'esperienza ottimale.
Come espansione, dunque, Saints Row: Gat out of Hell non riesce a brillare per via di una vena umoristica meno marcata che in passato, una certa ripetitività di fondo e una cura nei dettagli un po' grossolana. Gli amanti della serie troveranno comunque un nuovo teatro dove seminare il terrore e non potranno lasciarsi sfuggire l'occasione di utilizzare il carismatico Gat, i suoi poteri e i nuovi folli strumenti di dannazione. Gli altri, invece, non troveranno nulla nel gioco per cambiare eventualmente il giudizio sul prodotto di Volition.