Sam & Max S03E03: They Stole Max Brain
Un'avventura con il cervello...
Sicuramente, per poter proseguire in maniera agevole nei vari atti, mai come questa volta è necessario destreggiarsi con scioltezza con l’Inglese, visto e considerato che se non si afferra con precisione il contesto semantico, i giochi di parole rischiano di rendere eccessivamente complicati alcuni passaggi.
Se però non avete problemi di questo tipo vi scapperanno diverse risate leggendo i siparietti e le riflessioni di un Max diventato finalmente un personaggio tridimensionale a tutto tondo e non più una semplice macchietta avente il ruolo di semplice spalla comica.
È infatti proprio la capacità di raccontare e di raccontarsi che fa la differenza in questo episodio, capace di dipanare una vicenda fluida e lineare senza perdere la brillantezza delle avventure precedenti. Così, anche se non sarete più costretti a barcamenarvi con la dimensione temporale, mettere insieme i vari tasselli richiederà perizia e attenzione, lasciandovi in cambio la piacevole sensazione che, come ribadito più volte, le avventure grafiche abbiano trovato finalmente la propria strada.
Il riscontro di come Telltale si sia fatta le ossa è visibile poi anche andando ad analizzare il comparto visivo, ricco e vario come raramente ci è capitato di vedere: se la prima parte dell'avventura ci vedrà muoverci in strutture “chiuse” (il famoso museo), la seconda parte ci permetterà di passeggiare per le strade di una città trasformata (non posso dire altro per non spoilerare), permettendoci così di godere di una varietà di colori e forme non indifferente.
Certo, il vecchio trucco di riutilizzare alcune locazioni adattandole al contesto è sempre lì, ma ha perso quel carattere di ripetitività che da sempre ha caratterizzato le produzioni della casa americana, costretta a fronteggiare tempistiche e budget all’osso.
Nota lieta infine anche per il sistema di controllo, non più sofferente per alcuni cambi di telecamera non sempre ottimali negli episodi precedenti; certo il WASD non è il massimo della vita per i cresciuti a punta e clicca, ma l’abitudine porta ad adattarsi anche a queste situazioni se il ritorno che si ottiene è di questo livello e se, in generale, non ci viene richiesto di percorrere i chilometri a vuoto.
Purtroppo, come proverbio insegna, le cose belle durano poco e pertanto non sono rimasto eccessivamente deluso quando ho scoperto che dopo sole tre ore e mezza anche questo episodio è giunto alla sua conclusione.
Nonostante ciò il climax finale è in grado di sorprendere ancora una volta, lasciando la porta aperta a numerose promesse per il prossimo episodio: è sempre più chiaro il fatto che il lavoro dei Telltale Games beneficerà oltre misura di una visione complessiva in grado di valorizzare le varie chicche sparse per i vari episodi, andando a regalare quell’organicità solamente accennata nella fruizione dei singoli atti.
Il voto per They Stolen Max’s Brain, com’è naturale che sia visto quanto detto, oscilla quindi fra i due estremi delle avventure precedenti: la bilancia però pende verso la parte alta della pagella, vista e considerata la raggiunta maturità narrativa e coreografica del team: se la stagione non avrà cali (al momento non prevedibili), entro due mesi ci troveremo verosimilmente fra le mani il miglior prodotto di questa sempre più sorprendente software house.