Sam and Max Save the World Remastered - recensione
Un piacevole e vivace ritorno!
Tutto ha avuto origine da una vignetta e una matita, dall'abile mano dell'eccentrico Steve Purcell e dagli anni '80, dagli show televisivi che abbiamo copiato anche qui in Italia e dall'ironia sul sogno americano, la più grande barzelletta del nostro tempo.
Insomma, nulla di particolarmente diverso da tante altre introduzioni, soprattutto in un videogioco come Sam ad Max Save the World, portato nuovamente in vita come Frankenstein da Skunkape Games, lo studio di sviluppo creato da alcuni ex dipendenti della celeberrima (e purtroppo defunta) Telltale Games, che dopo la chiusura di Lucasarts produsse altri videogiochi su Sam and Max prima dei noti The Among Us, The Walking Dead e Game of Thrones.
Se salissimo però a bordo della nostra Delorean immaginaria e impostassimo la data sul 2006, ci ritroveremmo catapultati per un momento in un'annata storica per il nostro hobby preferito. La prima stagione di Sam and Max Save the World venne appunto pubblicata a episodi su PC, ottenendo un ottimo successo grazie all'hype già generato dai più appassionati che giocarono a Sam and Max Hit the Road nel lontano 1993, quando Doom si impose col suo innovativo motore grafico.
Ma le peripezie della coppia più simpatica e comica dei videogiochi seguivano le orme di Monkey Island, un'avventura grafica indimenticabile e ancora oggi senza tempo, da cui prendeva molto nella struttura e nella risoluzione degli enigmi, che in molti si scambiavano in un modo che non utilizziamo più frequentemente: il passaparola.
Ed è qui che entrano in gioco i ricordi e un nuovo desiderio di partenza da parte di coloro che presero parte allo sviluppo di Sam and Max, con una remaster che comprende tutti e sei gli episodi della prima stagione.
Sam è un cane antropomorfo saggio e ponderato, vestito in giacca e cravatta come un detective degli anni '40 mentre Max è un coniglietto psicotico e vivace, con la risposta sempre pronta, una spalla che tutti noi vorremmo ma che, in fondo, non meritiamo affatto. Insieme formano il corpo fittizio della Polizia Freelance, che si occupa di risolvere casi estremi e sul filo del rasoio, spesso in condizioni che non tutti riuscirebbero a sostenere, a causa di nemici sempre più agguerriti che cercano con ogni mezzo di conquistare il mondo.
Senza fare spoiler, le vicende di Sam and Max non seguono una trama principale poiché ogni episodio è una storia a sé, con un caso da risolvere e tante situazioni che ci strapperanno una risata.
Il gameplay resta inalterato rispetto al passato. Dovremo parlare, investigare e analizzare ogni singolo oggetto nell'area in cui siamo per intuire in che modo muoverci nell'episodio, e le nostre scelte non intaccheranno quanto accade nel mondo attorno a noi come nelle recenti produzioni di Telltale Games. Se vi approccerete a Sam and Max Save the World in questo modo, rischierete perciò di essere delusi, e la vostra esperienza finirà prima di cominciare.
Sfortunatamente, il gioco resta ancora oggi poco intuibile e può condurre alla frustrazione chi non abbia la pazienza di studiare attentamente ogni sua singola sfaccettatura.
Ci siamo spesso trovati in difficoltà perché non trovavamo quali fossero le soluzioni agli enigmi, che però sono ben inseriti e contestualizzati nella narrazione di tutti gli episodi. Ma con la pazienza giusta e tanta attenzione ogni soluzione è a portata di mano, trasmettendo infine un senso di appagamento mentre le scene d'intermezzo mostrano i progressi dei nostri protagonisti, con le tipiche irriverenti battute di Max a concludere qualsiasi nostra conquista.
Non per niente alcune situazioni ci hanno davvero divertito, come sparare a del formaggio per guadagnarci il rispetto di un topino colluso con la criminalità organizzata, o partecipare a un talk show televisivo che ci ha ricordato per un istante la scena finale di Joker con Jaoquin Phoenix, con la sola differenza che non finirà così male com'è accaduto al Murray Franklin interpretato da Robert De Niro.
Sam and Max strizza l'occhio alla cultura americana e alle sue incoerenze, divenendo una sorta di critica satirica capace di farci riflettere su alcuni dei peccati principali dell'America che abbiamo imparato a conoscere attraverso i fumetti, i film e i videogiochi. E lo avvertiamo attraverso i dialoghi che hanno fatto appassionare i nostalgici, che si ritroveranno a loro agio in questa remaster.
Anche la scrittura della sceneggiatura è rimasta invariata: parlare con gli altri personaggi non giocanti è un vero spasso, oltre che utile a farci avanzare negli intricati episodi che non risultano mai scontati mantenendo sempre una qualità che arriva dritta dritta dalle dita e dalle idee di Steve Purcell, che al tempo diede preziosi consigli prima a Lucasarts e successivamente a Telltale Games per far comprendere i personaggi di Sam e Max al grande pubblico e agli appassionati.
La cura è riposta soprattutto nei dialoghi, in cui sia Sam che Max potranno intervenire in base alle necessità del caso che stanno seguendo. Dall'altra parte i nostri interlocutori saranno rapidi a dare risposte esaurienti e dissacranti, mostrandoci uno spaccato della società moderna in cui viviamo e tutte le sue criticità, che vengono raccontate dai personaggi come Bosco in maniera brutale e senza sconti, con chiari riferimenti alla Guerra Fredda e all'uso improprio delle armi per difendersi da chi può essere un pericolo reale per la pax americana.
Nel complesso ogni episodio è sempre divertente, circondato da una cornice ironica che ci ha fatto ricordare i bei tempi che furono. E lo fa con una cura al dettaglio che in questa remaster pensiamo sia ben realizzata, soprattutto perché riesce a definire al meglio le texture rispetto al passato con una maggiore vivacità nei colori degli edifici al di fuori dell'ufficio di Sam e Max. Infatti il loro sgangherato quartier generale è riuscito a colpirci per via di una cura attenta nell'illuminazione ambientale, con i raggi del sole che filtrano dalla finestra da cui possiamo affacciarci per vedere quello che accade attorno a noi.
Ogni promessa è stata mantenuta, come un maggior realismo del labiale sincronizzato dei personaggi oltre a un miglioramento complessivo dell'impianto sonoro, soprattutto nelle indimenticabili sequenze di guida o nell'utilizzo di un oggetto specifico durante la soluzione di qualche enigma.
A lasciarci però sorpresi sono le voci dei doppiatori americani, ben più chiare rispetto al passato, che ci sentiamo di lodare anche nel 2020 perché risultano azzeccate nonostante una localizzazione italiana nella traduzione delle frasi non sempre in linea coi dialoghi in lingua originale.
E per non farci mancare niente, i modelli poligonali sono stati totalmente migliorati e ridefiniti, esaltando la grafica cartoon che è rimasta ben confezionata risultando ancora oggi il fiore all'occhiello dell'intera produzione.
Joycon alla mano, Sam and Max è davvero piacevole. I pochi tasti istantanei per selezionare l'inventario sono ben implementati e rapidi soprattutto nella gestione degli oggetti o mentre si parla con un personaggio non giocante.
Sam and Max Save the World Remastered si colloca nel mercato odierno come un lieto ritorno che attira i nostalgici, ma che temiamo possa non proporsi adeguatamente al grande pubblico, ora abituato a produzioni differenti e ad altre avventure grafiche. Che sia forse il momento di una quarta stagione, ora che Skunkape Games ne ha acquisito i diritti?
Restiamo fiduciosi sulle remaster della seconda e terza stagione, che potrebbero riportare in auge definitivamente la Polizia Freelance più iconica del mondo dei videogiochi.