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Samorost 3 - recensione

Una galassia lontana e meravigliosa.

M'imbattei nel primi Samorost quasi per caso. Era uno strano gioco, un'avventura in flash totalmente gratuita basata sulla risoluzione di enigmi ambientali. Mi colpì da subito per il suo stile grafico molto particolare, surrealista, ma anche per una giocabilità tanto semplice quanto immersiva. La finii più di una volta e mi piacque come poche altre.

Il secondo capitolo invece l'ho mancato, non saprei dire perché, neanche lo ricordo. Ora eccomi qui. A 13 anni distanza da quel primo tuffo nel mondo di Samorost mi sono ritrovato a tornare in quel mondo che la mia mente (non so perché) continua a vedere come un mix tra il poetico pianeta de Il Piccolo Principe e la folle fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.

Ancora una volta il team ceco Amanita Design è riuscito a creare qualcosa di unico, un gioco che pur rimanendo saldamente legato alle sue radici ha espando i suoi confini molto in lontananza. Non c'è alcun bisogno di giocare i precedenti capitoli per godere al meglio di questo Samorost 3, anche se posso dirvi che non ve ne pentireste. Ciò che vi aspetta non è qualcosa di rivoluzionario in termini di gameplay, ma un viaggio onirico pieno di creature e situazioni strane nel quale vi dovrete abbandonare senza troppi preconcetti.

L'esperienza fatta con i vari Machinarium e Botanicula è servita a rendere il gameplay di Samorost più sfaccettato, ma sempre estremamente accessibile.

La prima cosa che vi colpirà sono i panorami, che sembrano usciti da un angolo della mente di Salvador Dalì. Cinque pianeti principali, più una manciata di satelliti, faranno da sfondo alle avventure del buffo protagonista, che non vengono narrate con fiumi di testo o dialoghi-fiume.

Il piccolo simil-elfo di cui dovrete prendere il controllo ha un'abilità particolare: è in grado di amplificare i suoni attorno a lui. Le melodie sono elementi importanti del gioco poiché è tramite essi che potrete comunicare con gli spiriti che incroceranno la vostra strada. Grazie a loro potrete ottenere importanti indizi o dettagli sulla storia, sotto forma di brevi sciarade o immagini.

Proprio questo particolare linguaggio fatto di suoni e visioni rappresenta l'asse portante di Samorost 3 e si riflette in ogni suo elemento. Basta fare un giro nei menù di gioco per accorgersene e anche il sistema di controllo è quanto di più semplice possiate immaginare: un solo tasto, quello sinistro del mouse, per interagire con tutte le cose del mondo.

In Samorost 3 non esistono veri e propri pericoli. Verrete a contatto con creature di tutti i tipi, come questo gigantesco tapiro albino.

Eppure tanta semplicità è più che sufficiente per godere al meglio del gioco, che di base rimane comunque un'avventura punta-e-clicca in cui è necessario esplorare le schermate alla ricerca di oggetti con cui interagire e puzzle da risolvere. Molti di questi richiedono un minimo di pensiero creativo. Ciò significa che non dovrete limitarvi a trovare il modo di usare uno dei suddetti oggetti in una particolare location, perché in alcuni casi imparerete anche a manipolarli "in una certa maniera".

Il livello di difficoltà non è proibitivo, anzi, ma nel caso vi trovaste in difficoltà gli sviluppatori hanno approntato una sorta di walkthrough in-game che fornisce preziosi aiuti su come andare avanti. Un consiglio: utilizzatelo il meno possibile perché rischiereste di rovinarvi delle belle sorprese.

In termini di longevità invece siamo su livelli piuttosto scarsi, ma sapete bene quanto il sottoscritto ritenga più importante la qualità di un'esperienza rispetto alla quantità. Senza dannarsi troppo è possibile portare a termine l'avventura in 4 ore, aggiungendone un paio nel caso vogliate esplorare proprio tutto. Un lasso di tempo relativamente breve ma pieno zeppo di personaggi deliziosi, panorami spettacolari e giocabilità tanto semplice quanto accattivante.

Uno scenario che in qualche modo riporta alla mente l'opera più famosa di Dalì: La Persistenza della Memoria.

Il tutto è poi accompagnato da una colonna sonora che in più di un'occasione mi sono ritrovato a volere su supporto fisico in modo da poterla ascoltare a piacimento. Unica nota negativa: il prezzo di vendita (19,99 euro su Steam) è forse un po' alto rispetto alla media, ma in fondo avete mai rimpianto i soldi spesi per Journey o Flower? Fatevi un favore, provate Samorost 3 e se possibile recuperate anche i due capitoli precedenti. Vi vorrete bene e diventerete sicuramente delle persone migliori.

8 / 10
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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Samorost 3

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