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SAW

Volete fare un gioco?

In casi come questi tutto ciò che si può fare è infatti fuggire, cercando però di non inciampare in qualche trappola evitata in precedenza (le trappole possono essere usate anche a proprio vantaggio per uscire da situazioni particolarmente complesse: sono ad esempio disponibili trappole elettriche o a gas, il cui effetto sui nemici è assolutamente garantito).

L'avanzamento nell'avventura è solitamente "premiato" con frangenti sempre più complessi dove si ha l'opportunità di andare incontro a morti sempre più orribili e appariscenti (solitamente si tratta di enigmi a tempo in cui si ha a che fare con cavi elettrici o con valvole di gas... o nel peggiore dei casi entrambi).

Al termine di ognuno dei sei capitoli che formano l’avventura ci si trova inoltre a dover salvare degli individui strettamente legato al caso di Tapp, risolvendo dei complessi ma affascinanti enigmi (tra i migliori di tutto il gioco). Indipendentemente dall'orribile situazione in cui si venga proiettati, fallire vuole però dire andare incontro a conseguenze davvero terribili che comprendono avvelenamento, arti strappati e dissanguamento, il tutto all'insegna della massima sofferenza, e di conseguenza la tensione è sempre alle stelle. Insomma, mai come in questo caso un solo sbaglio potrebbe rivelarsi fatale.

Tali fasi di gioco sono poi intramezzate da sezioni estremamente complesse dove si devono risolvere degli enigmi elettrici a tempo e del tutto casuali, il cui completamento, vista la difficoltà variabile, non richiede solo una buona intelligenza ma anche un discreto "fattore C".

Ecco un perfetto esempio di odontoiatria artistica. Chi non desidererebbe farsi mettere un apparecchio come questo?

Tralasciando queste difficili sezioni, Saw si dimostra a volte un gioco davvero coinvolgente che testimonia come degli enigmi possano incrementare esponenzialmente la qualità di un survival horror.

Dopo anni di graduale tendenza verso l'action gaming, era ora che qualche sviluppatore tornasse a dare il giusto peso a questo genere di attività.

Nonostante il doveroso plauso, è però impossibile ignorare come gli sviluppatori non abbiano proposto una grande varietà di gioco, riproponendo in più occasioni la stessa tipologia di enigmi e situazioni.

Senza un tale "more of the same" per ogni capitolo, la qualità dell'esperienza offerta da Saw sarebbe stata sicuramente superiore.

Così come in Silent Hill Homecoming, altro survival horror targato Konami, anche in Saw le ambientazioni risultano inoltre troppo generiche e ripetitive per rendere l'esplorazione un qualcosa di davvero stimolante. Lo stesso dicasi per i modelli poligonali dei personaggi che, oltre a essere animati in maniera pessima, limitano notevolmente l'impatto visivo e, di riflesso, anche il coinvolgimento. Nel caso in cui la compagnia giapponese abbia l'intenzione di sfruttare ulteriormente questo brand, sarà quindi necessario un notevole processo di ottimizzazione.

Il comparto audio, al contrario, merita un plauso per gli effetti sonori che trasmettono alla perfezione il senso di oppressione e terrore tipico della serie.

Un’occasione mancata, dunque. I presupposti per creare un prodotto di qualità non mancavano di certo ma i limiti del gameplay, uniti alla scarsa longevità e varietà complessiva, impediscono a Saw di elevarsi oltre la mediocrità. Insomma, la maledizione dei tie-in ha colpito ancora una volta.

5 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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In this article

Saw Game (tentative title)

PS3, Xbox 360, PC

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