Scarlet Nexus - anteprima
La mente e la spada.
Una delle critiche che più di frequente vengono mosse a Microsoft e alla sua piattaforma Xbox è quella di offrire titoli dal gusto quasi esclusivamente occidentale, anche a causa della collocazione geografica dei propri studi first party.
Laddove Sony riesce a garantire l'arrivo su PlayStation di giochi molto variegati in termini di genere e di provenienza, in modo da suscitare l'interesse di un pubblico molto vasto, Microsoft ha storicamente difficoltà ad affermarsi in un territorio più arduo come quello asiatico.
Le cose, però, sembrano destinate a cambiare. L'arrivo su Gamepass di serie come Final Fantasy o Yakuza (da sempre legate a doppia mandata al brand PlayStation) ha aperto la strada ad una serie di partnership piuttosto interessanti con cui il colosso di Redmond tenta di proporre la propria console e i propri servizi anche nei Paesi orientali.
È il caso di Scarlet Nexus, interessante progetto di Bandai Namco che fa sfoggio di una direzione artistica e di una struttura ludica alquanto accomunabili con i grandi classici dell'industria giapponese. Notate bene: non si tratta di un titolo esclusivo per l'ecosistema Xbox poiché arriverà anche su PS4, PS5 e PC, bensì di un progetto promosso da Microsoft nel corso del suo evento 20/20 e la cui campagna di marketing, inevitabilmente, sarà legata a quella della console verde.
Qualche giorno fa siamo stati invitati ad una presentazione condotta da tre esponenti del team di sviluppo di Scarlet Nexus che hanno approfondito molti degli elementi alla base del titolo: la costruzione del suo mondo, l'intreccio narrativo, la formula di gameplay e l'immaginario che ne permea gli scenari.
Sebbene non sia stato ancora possibile provarlo con mano, l'evento dedicato a Scarlet Nexus si è rivelato sufficientemente ricco di dettagli da alimentare il fuoco dell'interesse dentro di noi. Il trailer rilasciato in occasione di Xbox 20/20, invero, ci aveva colpiti per lo stile anime adottato per la produzione ma non aveva fornito troppi indizi per capire di cosa trattasse questo nuovo progetto di Bandai Namco. In questo articolo tenteremo di fare chiarezza, punto dopo punto.
Il panel si è aperto con l'introduzione di tre delle personalità più illustri coinvolte nella creazione del gioco: il Producer Keita Iizuka (che aveva già lavorato con Bandai Namco su Code Vein), il Director Kenji Anabuki (già responsabile della serie Tales Of) e l'Art Director Ochiai Kouta (che, tra le altre cose, aveva partecipato ai lavori sul character design della saga di Soul Calibur). I tre hanno iniziato a dialogare tra loro circa la genesi del progetto Scarlet Nexus evidenziando come esso sia nato ormai cinque anni fa su proposta originale di Bandai Namco Studios.
L'idea iniziale era quella di creare un RPG ad alto budget ma, all'epoca, non c'era ancora una visione precisa sulla direzione che questo nuovo titolo avrebbe dovuto intraprendere. Ben presto, però, si è deciso di virare su una tematica che avrebbe costituito le fondamenta su cui sviluppare l'intera opera: quella delle connessioni. Scarlet Nexus, infatti, è ambientato in un mondo futuribile in cui tutti i cittadini della città di New Himuka sono collegati ad una rete neurale unica chiamata PSYNET che consente di avere rapido accesso a servizi, infrastrutture, informazioni, cure mediche e quant'altro.
Il reparto narrativo di Bandai Namco Studios sembra intenzionato ad approfondire parecchio le meccaniche politiche e sociali derivanti dalla connessione perenne dei cervelli degli esseri umani: in un mondo in cui tutti sono in costante comunicazione, esiste un pensiero personale? C'è la possibilità di avere un'opinione divergente? Ma soprattutto, il fatto di essere sempre collegati ma raramente vicini fisicamente non condurrebbe ad un dilaniante senso di solitudine?
Si tratta di una serie di spunti di riflessione che sfociano in una lettura filosofica di un'ipotetica società del futuro in cui l'Internet of Things ha preso il sopravvento sulla popolazione e ne gestisce qualunque aspetto della quotidianità. Il nome dato a questo nuovo genere narrativo è 'Brainpunk', una distopia fantascientifica in cui i cervelli degli esseri umani rivestono un ruolo molto importante. In tal senso, le prospettive di Scarlet Nexus sono piuttosto interessanti: non vediamo l'ora di vedere in che modo verranno affrontate queste tematiche delicate nel corso dell'avventura.
La nazione di New Himuka, dal canto suo, è stata realizzata sulla base di una serie di concetti precisi. Il team artistico voleva costruire un setting dall'aspetto familiare, un agglomerato urbano che, seppur proiettato diversi anni nel futuro, avrebbe dovuto rappresentare un connubio tra il rapido progresso tecnologico e gli stilemi classici dell'architettura giapponese, senza soluzione di continuità.
Il risultato è una metropoli viva e vibrante, illuminata dalla luce di neon, riflettori e schermi che si estende per centinaia di chilometri in ogni direzione. Ciò che rende ancora più bizzarra questa interpretazione del mondo del futuro è la presenza di creature note come 'The Others' (gli Estranei) che, apparentemente, vengono generate da una nube oscura che sovrasta le città di New Himuka. Queste ultime sembrano mosse da una cieca sete di sangue ed aggrediscono a vista chiunque capiti loro a tiro.
Dal momento che non sembra possibile comunicare con loro o eliminarle in via definitiva, gli umani si sono rassegnati ad una convivenza forzata, impiegando sofisticati mezzi tecnologici per prevedere il loro punto di arrivo sulla Terra ed evacuando le zone interessate fino all'arrivo dell'FSE (Forza di Soppressione Estranei, un corpo di Polizia d'Elite incaricato di fronteggiare le misteriose creature).
Questa organizzazione militare conta tra i propri ranghi i migliori combattenti psionici viventi, i quali hanno imparato a usare un particolare ormone del proprio cervello per controllare gli elementi dell'ambiente circostante e utilizzarli come armi contro gli Estranei.
La storia segue le gesta di un ragazzo di nome Yuito Sumeragi, discendente diretto di Yakumo Sumeragi, uno dei padri fondatori di New Himuka. Per via della sua appartenenza ad una famiglia di tale prestigio ed estrazione sociale, Yuito era destinato ad un futuro brillante come burocrate o dirigente di una delle grandi multinazionali presenti nel mondo di gioco.
Durante i giorni della sua infanzia, però, il giovane viene attaccato da un essere mostruoso non identificato e riesce a sopravvivere solo grazie all'intervento di un agente dell'FSE di passaggio. Da quel momento in poi, ha deciso di perseguire l'obiettivo di diventare il più grande agente della storia del corpo di Polizia padroneggiando lo stile di lotta psionico e combinandolo con l'utilizzo di una speciale spada.
Per quanto riguarda il gameplay, infatti, Scarlet Nexus si configura come un tradizionale Action-RPG a mondo aperto in cui è possibile esplorare liberamente il mondo di gioco in cerca di quest e attività per potenziare le skill del protagonista. L'introduzione delle abilità psioniche, tuttavia, apre la strada ad una certa stratificazione del gameplay che, a giudicare da quanto visto nel corso della presentazione, sembra offrire un sistema di combo piuttosto ricco e complesso.
Un comodo indicatore posto in basso segnala la connessione psionica di Yuito con l'ambiente circostante e, una volta riempito colpendo gli avversari con la spada, può essere utilizzato per lanciare violentemente parti dello scenario sugli Others. Il collegamento mentale con gli altri membri del team, inoltre, consente al nostro protagonista di utilizzare le abilità dei suoi compagni, il che contribuisce a variare ulteriormente le situazioni e le strategie che potranno essere dispiegate sul campo di battaglia. Non manca, ovviamente, lo skill tree in cui spendere i sudati punti acquisiti in combattimento ma approfondiremo la sua struttura quando avremo l'opportunità di provare il gioco con mano.
Dal punto di vista tecnico, infine, l'Unreal Engine impiegato per la realizzazione del gioco sembra aver aiutato gli sviluppatori a confezionare un prodotto colorato, frenetico ed avvincente. I modelli dei personaggi sono tutti realizzati con una buona dovizia di particolari mentre gli Others sono tra le creature più inquietanti e bizzarre apparse in un videogioco in tempi recenti.
Per la loro creazione, i disegnatori hanno pensato di fondere insieme elementi del mondo reale (come vasi da fiore, mulini a vento o fornaci) con esseri organici come animali o piante. Ciò che ne risulta sono esseri incomprensibili, feroci ed alieni rispetto al resto del mondo che potrebbero rappresentare il vero e proprio valore aggiunto dell'intera produzione.
Per il momento, possiamo dire che Scarlet Nexus mette sul piatto una serie di spunti piuttosto interessanti che desideriamo ardentemente testare in prima persona. La trama vuole trattare tematiche delicate in maniera originale, il mondo di gioco potrebbe celare più di una gustosa sorpresa e il gameplay mostra una buona dose di stratificazione che potrebbe tradursi in scontri brutali e galvanizzanti.
Se a questo aggiungiamo una direzione artistica ispiratissima e uno stile visivo che ricorda da vicino alcune delle migliori produzioni anime del momento, non possiamo che attendere l'arrivo di Scarlet Nexus con una certa trepidazione.
Torneremo sicuramente a parlarne nel corso dei mesi che ci separano dalla data di uscita che, per il momento, non è stata svelata.