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Scott Pilgrim vs. The World

Un beat’em up d’altri tempi.

Una donna da conquistare. Sette uomini da sconfiggere. Questa è la simpatica premessa alla base di Scott Pilgrim vs. The World, affascinante beat'em up a scorrimento targato Ubisoft di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa. Vestendo i panni dell'omonimo protagonista, il vostro obiettivo sarà sconfiggere uno dopo l'altro tutti i fidanzati di Ramona, donna di cui il "prode" Scott si è perdutamente innamorato.

Il concept alla base del prodotto è molto semplice e intuitivo: ambientazioni bidimensionali ricche di nemici da affrontare e dunque costanti combattimenti contro avversari di difficoltà crescente. Com'è facile intuire, strutturalmente il titolo si allinea quindi con la stragrande maggioranza dei picchiaduro a scorrimento, tuttavia vi sono diverse feature volte a rendere l'esperienza molto più intensa, coinvolgente e divertente di quanto non sembri.

Ognuno dei quattro personaggi disponibili è davvero ben caratterizzato oltre che letale in combattimento.

La modalità principale, incentrata per l'appunto sull'ardua missione di Scott, si snoda attraverso sette differenti scenari, ognuno dei quali presenta caratteristiche uniche e originali dal punto di vista stilistico, oltre che nemici inediti, molti dei quali metteranno a dura prova le vostre abilità.

Inoltre, sebbene la struttura narrativa originale veda Scott come protagonista indiscusso del brand, la modalità in questione può essere intrapresa anche con uno degli altri tre personaggi disponibili (Kim, Stills e Ramona), ognuno dei quali dispone di alcune mosse distintive che li differenziano dagli altri.

Sul versante del gameplay il titolo non tradisce la propria natura retro, avvalendosi di meccaniche di gioco all'insegna della massima semplicità: un attacco leggero e uno pesante, salto, parata, un'abilità distintiva attivabile mediante la pressione del dorsale destro e infine un attacco speciale, legato al dorsale sinistro.

Come se non bastasse, seguendo l'ormai storica tradizione della categoria a cui appartiene, il titolo permette inoltre di sfruttare gran parte degli elementi di contorno come vere e proprie armi (mazze da baseball, valige, cristalli giganti e addirittura palle di neve, solo per citarne alcuni). La tipologia degli oggetti disponibili varia ovviamente in base alle caratteristiche dello scenario in cui ci si trova, perciò tenete sempre gli occhi aperti!

Capire gli schemi d'attacco del boss di turno sarà fondamentale per conquistare la vittoria finale.

Il normale svolgimento di gioco è impreziosito anche dalla presenza di svariati negozi in cui, sfruttando le monete accumulate lungo il percorso (ottenibili mediante la semplice eliminazione dei nemici) è possibile mettere le mani su una serie di oggetti dalle proprietà più diverse, quali bevande rigeneranti o tonici energetici in grado di potenziare le abilità del proprio alter ego per un certo quantitativo di tempo.

Sebbene il gioco sia pienamente godibile in singolo, anche a fronte di due modalità extra (Boss Rush, per affrontare uno dopo l'altro tutti i boss del gioco, e Surival Horror, una lotta per la sopravvivenza contro un'inarrestabile orda di zombi), la più alta forma d'intrattenimento è senza dubbio la co-op, aperta fino a un massimo di quattro giocatori ma "purtroppo" disponibile soltanto offline; una scelta, questa, che non tradisce la natura tradizionalista del prodotto.

Il trailer di lancio del gioco.
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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