Scream Recensione: “Don't fuck with the originals”
Arriva su grande schermo il quinto episodio della celeberrima saga.
"La tragedia di una generazione è lo scherzo di quella successiva", si diceva nel film precedente. Come riuscire ad aggiornare una saga già spremuta dai suoi stessi autori, oltre che da infinte copie, e soprattutto massacrata dalle parodie, Scary Movie in testa?
A distanza di 10 anni arriva il sequel che il finale del quarto capitolo lasciava intuire, definito però un "requel", ossia un mix fra reboot/remake e sequel (a noi poveri mortali è sembrato semplicemente un sequel), solo prodotto e non scritto dal creatore della saga, Kevin Williamson, unico non diretto da Wes Craven, morto purtroppo nel 2015.
Visto che tutto sarebbe spoiler, possiamo solo dire che: c'è sempre la piacevole villetta americana, con il suo vialetto e il verde prato e le tante porte mai chiuse a chiave. C'è l'accogliente cucina, con il solito ceppo con i coltelli in mezzo al tavolo. C'è un telefono fisso, un cordless, che si mette a squillare con un suono stridente.
E ci sono ragazze e ragazzi, adolescenti che sembrano avere solo voglia di scherzare, anche se vivono nella poco amena cittadina di Woodsboro, dove ogni tot anni un paio di psicopatici si mettono in testa di emulare le gesta del mitico precursore, il sadico assassino Ghostface.
I ragazzi sono tutti adolescenti, tutti amici o fidanzati fra loro, ma si beccano spesso e si prendono in giro con una certa cattiveria. E tutti finiranno per sospettare tutti (del resto così recita la frase di lancio sul poster: "Il killer è su questa locandina"). Degli adulti "storici", quelli coinvolti fin dal primo episodio, qualcuno è rimasto, qualcuno è andato via. Ma torna, torna sempre.
Tornano infatti Neve Campbell, David Arquette, Courtney Cox e Marley Shelton (più un altro che non si può spoilerare), coinvolti nuovamente da una serie di ferocissimi ammazzamenti per mano del solito Ghostface. In un paio di occasioni la loro reunion provoca un tangibile effetto "Ghostbusters Legacy". Ma questa volta chi si nasconde sotto la ben nota maschera? Possiamo solo dire che questa volta il movente sarà più futile dei precedenti e media e social sono sempre sul banco degli imputati.
Nel suo genere, anche questa quinta puntata fa il suo lavoro, fra adolescenti mediamente poco simpatici, uccisioni sanguinolentissime, jumpscare e trucchetti vari, tutti così dichiaratamente scontati da diventare strizzatine d'occhio allo spettatore. E infinite sono le citazioni dei film precedenti (che già a loro volta si citavano in continuazione), di tutto l'immaginario da essi derivato (quindi meglio essere esperti dell'argomento) e sono tante le battute ironiche nei confronti del "nuovo" horror, quello più cool, che fa più intellettuale.
Perché diciamocelo, gli slasher vecchio stile non vanno più tanto di moda. E così è tutto un citare Babadook, It Follows, The Witch e il "maestro" Jordan Peele, in opposizione a saghe "elementari" come Halloween, Nightmare e Venerdì 13.
Come nel quarto film, anche qui ci si fa beffe della saga dei film Stab (titolo fittizio al posto di Scream, "tratti da fatti reali"), tutti riguardati di continuo e oggetto di severe disamine da parte dei vari personaggi. Tanta ironia e citazionismo dovrebbero far dimenticare la ripetitività della trama e le solite assurdità nei comportamenti dei protagonisti, che sono però indispensabili all'avanzamento della storia.
Fossero tutti sagge personcine, questi film non esisterebbero. Bisogna anche chiudere un occhio e mezzo sulla loro resistenza fisica, perché pur crivellati di coltellate a lama larga e anche proiettili, non sempre soccombono (o almeno non subito).
Il quarto film, che si dichiarava sequel, in realtà nel 2011 fungeva da reboot ed era migliore dei reali sequel della saga, il numero due e il tre (1997 e 2000). Questo quinto episodio cosa ci dice di nuovo? Niente che non sia già stato detto in precedenza, né quanto alla riflessione autoironica sul genere, ormai abituale, né per quanto riguarda il filo di sangue che collega tutti i personaggi dei vari film.
Aggiungiamo come nota a margine che il film volutamente si intitola Scream e basta, ma quasi dovunque viene recensito come Scream 5, che non crediamo fosse nelle intenzioni dei registi, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (già insieme per La stirpe del male e il divertente Finché morte non ci separi), due che hanno dimostrato di saper lavorare bene e qui lo confermano.
Alla fine, viene da pensare che sono proprio gli eroi, i sopravvissuti, ad attirare i malvagi, i mostri che non si rassegnano, che vogliono vincere a tutti i costi, come si diceva nell'ultimo Halloween, ovviamente citato anche lui, ma come esempio negativo. Quindi ci resta l'interrogativo per quanto riguarda l'horror: cosa ci piace, la tradizione, la modernità o un ibrido come è diventata questa saga?