Sea of Thieves - recensione
Uno splendido oceano con meno sorprese di quelle che ci aspettavamo.
Sin dal momento della sua presentazione, avvenuta circa quattro anni fa, Sea of Thieves sembrava essere la realizzazione dei sogni bagnati di tutti gli appassionati della vita piratesca. Un gioco cooperativo e competitivo, ambientato in un meraviglioso mare caraibico pieno di tesori da scovare, ciurme di orridi scheletri da sconfiggere e vascelli di altri giocatori da abbordare. La promessa era ammaliante e già dai primi video di gameplay il titolo era risultato simpatico e divertente. Cosa sarebbe mai potuto andare storto? Purtroppo qualche dubbio è emerso durante la beta avvenuta prima del lancio, incertezze legate prevalentemente alla scarsità di contenuti. Oggi possiamo darvi il nostro parere su un gioco che dimostra un grande appeal, che sa divertire e in cui è possibile vivere innumerevoli avventure, a patto di chiudere uno occhio (a volte anche due) sulle sue innegabili carenze.
Sea of Thieves è titolo atipico, difficile da classificare per quanto riguarda il genere. Quello che possiamo dirvi è che si tratta di un'esperienza multiplayer esclusivamente online, a cui potete dedicarvi da soli, ma che moltiplica esponenzialmente il suo fattore di divertimento se giocato in compagnia di amici. Il suo punto forte è infatti la capacità di "costringere" alla cooperazione i vari componenti della ciurma, che devono imparare a collaborare sia per condurre degnamente il proprio vascello che per avere la meglio sugli altri equipaggi. Da questo punto di vista la competizione potrebbe in alcuni casi risultare sbilanciata, dato che i gruppi da uno o due pirati veleggiano a bordo di una piccola e agile scialuppa, mentre quelli da tre o quattro giocatori possono avvalersi del ben più massiccio e pericoloso galeone. Detto questo la fuga resta comunque un'opzione accettabile e non sempre lo scontro frontale è la soluzione migliore.
Ma facciamo un passo indietro prima di parlare del PVP e analizziamo quelli che sono i contenuti cooperativi, ovvero le missioni che permettono di gonfiarsi le tasche di dobloni. Nell'idilliaco atollo creato dai ragazzi di Rare esistono tre fazioni, ognuna dedita ad un determinato tipo di commercio. I loro rappresentanti possono essere interpellati per ricevere delle missioni al compimento delle quali si riceve del denaro e si aumenta la propria reputazione presso la fazione relativa. Man mano che si diventa più celebri anche i compiti si fanno più complessi e articolati, ma non arrivano mai a cambiare radicalmente la loro struttura, di fatto scadendo abbastanza velocemente nella ripetitività.
I Cacciatori d'Oro dispensano mappe del tesoro il cui uso è abbastanza intuitivo: basta andare sull'isola indicata dopo averla individuata sulla mappa e scavare nel punto segnato con la X. Più avanti le cose si fanno criptiche, e invece della mappa potrebbe venirci consegnato un pezzo di carta con un indovinello in rima. Giunti sul luogo bisogna risolvere l'enigma, individuare il punto a cui il rompicapo fa riferimento, fare un determinato numero di passi nella direzione cardinale indicata e scavare. Come detto poco sopra, all'inizio la ricerca è intrigante e avventurosa ma, dopo averla ripetuta svariate volte, la sorpresa iniziale tende a dissiparsi.
L'Ordine delle Anime invece predilige i crani di capitani fantasma ai forzieri del tesoro, e i loro incarichi sono quelli maggiormente incentrati sul combattimento. Quello che bisogna fare se si vuole lavorare per loro è infatti sconfiggere degli equipaggi scheletrici e riportare alla base i teschi dei capitani. Esattamente come sopra le prime missioni sono semplici e rapide, mentre via via che aumenta la propria reputazione cresce di pari passo anche il numero di capitani da sconfiggere e le orde di sgherri che emergono dalla sabbia a proteggerli. La terza fazione è forse quella che propone i lavori più noiosi: i Mercanti infatti chiedono semplicemente di catturare specifici animali e riportarli debitamente ingabbiati a un loro rappresentante.
Ciò che risulta chiaro come il sole dopo solo una manciata di ore, è che le missioni sono solo un pretesto per mandarci a zonzo per la mappa nella speranza d'incrociare altri giocatori e di scatenare un bell'abbordaggio reciproco. Fare soldi con gli incarichi serve infatti solo a comprare vestiti, armi, oggetti, vele e scafi per la nave, tutta roba dal valore puramente estetico. Quindi, una volta che sarete soddisfatti della vostra beltà, quello che rimane da fare è attaccar briga con qualunque nave vi capiti a tiro e magari fregargli il bottino che sta trasportando.
Il mare è vasto e spesso capita di non incontrare nessuno per parecchio tempo. In questi casi (ma anche se volete diventare schifosamente ricchi in poco tempo) potete dirigervi verso il nuvolone a forma di teschio con le orbite lampeggianti che, di tanto in tanto, si staglia nel cielo. Lì si trova un avamposto presidiato da scheletri che non esitano a bombardarvi non appena giungete a tiro. Una volta trovato un attracco sicuro si può scendere e cominciare a falciare gli ossuti nemici, i quali respawnano ad ondate fino a quando non giunge il momento del capitano. Una volta sconfitto si entra in possesso di una chiave che apre una porta dietro cui si celano grandi tesori.
Va da sé che questi raid sono una calamita per chiunque voglia diventare ricco in breve tempo e, conseguentemente, teatro delle più belle battaglie tra equipaggi. Duellare con altri giocatori mentre al contempo si cerca di smaltire gli scheletri è dannatamente divertente, e anche se si riesce ad avere la meglio, fare la spola per trasportare tutti i preziosi dalla caverna in cui riposavano fino alla stiva della nave è un'attività ad alto rischio. Sea of Thieves permette di vivere al cento per cento lo lo spirito piratesco, in cui il fairplay e la correttezza vanno a farsi benedire in favore del guadagno personale senza compromessi.
A fare da contraltare a delle premesse bellicose così invitanti vi è un combat system estremamente elementare. A nostra disposizione abbiamo solo una sciabola per affettare i nemici e tre bocche da fuoco per impallinarli. Se gli scontri dalla distanza sono inficiati da un sistema di mira piuttosto sommario, che considerati i modelli vetusti delle armi e la natura casual del gameplay potrebbe essere anche coerente, il combattimento melee è invece davvero insipido. L'elemento che più infastidisce è che i modelli dei personaggi si compenetrano tra loro durante i duelli, causando di fatto la frequente sparizione del bersaglio proprio nel momento in cui stiamo per colpirlo.
Come detto poco fa la cooperazione tra i membri dell'equipaggio è indispensabile, sia durante gli scontri che a bordo della nave. Il timoniere è infatti impossibilitato a tenere d'occhio la mappa, e le vele spiegate gli impediscono di vedere ad un palmo dall'albero maestro. Ecco quindi che il resto della ciurma deve comunicare per stabilire la rotta corretta, orientare le vele per imbrigliare il vento e stare bene attento a non far finire il vascello in qualche secca o contro uno scoglio. Il discorso si intensifica ulteriormente durante le battaglie navali, in cui è necessario far fuoco coi cannoni, riparare le falle nello scafo dopo essere stati centrati e svuotare fuori bordo con generose secchiate l'acqua imbarcata.
A questo punto dovreste esservi fatti un'idea abbastanza precisa di quello che, al momento, è Sea of Thieves. Purtroppo, per quanto l'esperienza competitiva sia appagante e la vita da pirata durante le prime battute abbia proprio tutte le caratteristiche del sogno di Guybrush che diviene realtà, siamo piuttosto certi che il prodotto non possa tenere banco a lungo a fronte dei contenuti ora disponibili. Ci sono solo tre tipi di animali da catturare, un solo nemico (gli scheletri) seppur declinato in una manciata di tipologie, quattro set di abbigliamento, quattro armi, qualche vela e pochi scafi.
Un titolo che pretende di fare del bilanciamento il suo cavallo di battaglia, proponendo una crescita del personaggio orizzontale (quindi solo estetica), deve offrire molte più possibilità di personalizzazione. Il fatto che i set avanzati, sbloccabili dopo aver raggiunto livelli elevati nelle vari fazioni, siano dei semplici recolor dei modelli base, ha l'amaro gusto della presa in giro. Anche le navi stesse, che incarnano uno degli elementi più importanti, sono solo due e il galeone è un po' troppo macchinoso da gestire per una ciurma di soli tre elementi. Anche le missioni, seppur inizialmente varie e coinvolgenti, perdono di mordente dopo averle svolte un po' di volte.
Per fortuna, almeno dal punto di vista tecnico, il titolo è impeccabile (su PC, mentre anche su One X si assiste a un certo tearing dell'immagine, ndSS). Sea of Thieves gira agilmente anche su macchine di fascia medio/bassa e garantisce un impatto grafico mozzafiato. I personaggi, le navi, gli edifici, gli animali e la flora sono realizzati con un bello stile cartoonesco, che può piacervi o meno ma che indubbiamente s'addice ad una produzione scanzonata come questa. Il mare è il migliore che si sia mai visto in un videogame, con onde credibili che creano un effetto di beccheggio della nave davvero realistico. Spiegare le vele al tramonto o ammainarle in tutta fretta durante una terribile burrasca sono elementi che ci fanno affermare con convinzione che il titolo Rare possiede davvero qualcosa di magico.
Dare un voto a questo gioco è stato davvero complesso. Abbiamo dovuto mettere a tacere il nostro entusiasmo per un titolo forte di un'ambientazione fantastica e in grado di trasmettere un senso di libertà e cooperazione raramente visto prima, in favore di un'analisi più oggettiva che tenesse conto della scarsità di contenuti. A conti fatti Sea of Thieves, almeno al momento, è un gioco scarno che rischia di perdere gran parte della propria utenza una volta che l'entusiasmo iniziale si sarà affievolito. D'altra parte, se verrà aggiornato e popolato di nuove feature, potrebbe diventare una delle migliori esclusive Microsoft.
A fronte di queste considerazioni il voto è buono anche se non eccellente, e il bollino "Raccomandato" vuole farvi riflettere su quello che effettivamente cercate. Se volete la progressione, miriadi di cose da fare e tanta varietà, è meglio che attendiate l'eventuale rilascio di nuovi contenuti. D'altro canto solcare i sette mari a bordo della vostra nave in compagnia di amici ubriachi di grog, è un'esperienza inedita che ogni amante della pirateria caciarona dovrebbe provare almeno una volta nella vita.