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Sega Mega Drive Classics (Switch) - recensione

Un'altra sala giochi portatile.

Poco più di sei mesi fa avevamo recensito questa compilation nella sua incarnazione PlayStation 4. L'arrivo di Sega Mega Drive Classics su Switch non era scontato ma sicuramente prevedibile vista la grande quantità di retro-raccolte che ha raggiunto l'ibrida Nintendo.

Chi ha resistito alla tentazione di acquistarla sulle console di casa Sony e Microsoft potrà ora godere di questa versione che come sempre porta con sé il plus della portabilità.

Ancora una volta quindi vi invitiamo ad indossare il vostro completo da paninari (bastano anche il Monclair e le Timberland di vostro fratello chiuse nell'armadio ormai da 20 anni) e a tuffarvi nella cameretta virtuale scelta da SEGA come gustosa interfaccia utente.

Rispetto alle precedenti versioni non è cambiato nulla: stessi poster '80s appesi alle pareti, stesse statuine nerd sugli scaffali e stesso televisore CRT piantato nel bel mezzo della stanza, sotto al quale troneggia il vostro Mega Drive Virtuale nel quale potrete inserire una qualsiasi delle 50 cassette disponibili sullo scaffale.

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Un sogno che si realizza perché diciamocelo... chi di noi ha mai avuto a disposizione una collezione così nutrita di videogiochi quando era bambino? Forse solo la bellissima combriccola di Beverly Hills 90210 o il Principe di Bel Air, tanto per restare in tema retro. La lista di giochi è notevole anche se, come sempre accade, qualche "missing in action" di lusso non manca. Ce n'è comunque per tutti i gusti e fortunatamente siamo parecchie spanne più in alto rispetto a quanto fatto da Sony per PlayStation Classic.

Non mancano gli onnipresenti Streets of Rage e Golden Axe (entrambi presenti con tutti e tre i capitoli), così come The Revenge of Shinobi, due gustosi episodi di Sonic e il sempre controverso Altered Beast, che da sempre divide il pubblico tra coloro che lo ritengono un capolavoro e chi invece lo considera sopravvalutatissimo.

Imprescindibili anche il modernissimo (nonostante si porti sulle spalle ben 25 anni) Gunstar Heroes, precursore di moltissimi run & gun moderni, l'Action-RPG Sword of Vermillion, primo titolo per console del maestro Yu Suzuki e i due Wonder Boy, che arrivano guarda caso quasi in contemporanea con l'uscita dell'erede spirituale Monster Boy and the Cursed Kingdom, di cui troverete presto la recensione su Eurogamer.it.

Streets of Rage è considerato da molti il miglior picchiaduro a scorrimento di sempre, anche più di Final Fight. Noi continuiamo a preferire Vendetta.

Anche stavolta non possiamo non consigliarvi di (ri)scoprire titoli che all'epoca della loro uscita originale vennero snobbati da gran parte del pubblico in favore di giochi più blasonati. Alien Soldier, nato dalla fantasia della grande Treasure, metterà alla prova la vostra abilità e resistenza con uno degli action più difficili di sempre.

Discorso simile per Bio Hazard Battle (Crying: Aseimei Sensou in Giappone), che poco ha a che vedere con la saga survival horror di Capcom. Trattasi di uno sparatutto a scorrimento laterale in stile R-Type nel quale sparare è forse meno importante dell'evitare la marea di colpi che vi verranno vomitati addosso.

Se poi dovesse venirvi voglia di un RPG più classico avrete l'imbarazzo della scelta grazie a ben tre capitoli di Phantasy Star, mentre i platform sono ben rappresentati dall'ottimo Ristar, gioco in cui comanderete non un idraulico baffuto e nemmeno una melanzana senza gambe e braccia ma una simpatica stella apparsa poi anche in altri titoli Sega come Shenmue e Sonic & All-Stars Racing Transformed. Fu una delle poche derivazioni sul tema "piattaforme" del Sonic Team, che nel 1995 volle prendersi una pausa dal suo amato porcospino blu.

La vostra cameretta virtuale ha tutto quello che un teenager degli anni '80/'90 possa desiderare. Ogni oggetto presente nella stanza da accesso ad un diverso menù.

Ognuno di questi giochi (ma all'appello ne mancano altri che non abbiamo nominato per motivi di spazio) ha una serie di sfide aggiuntive che spaziano dal difficile al quasi-impossibile. Completare uno stage di un picchiaduro a scorrimento senza usare armi è abbastanza fattibile, ma le cose si complicano quando avrete a che fare con un nutrito numero di nemici o un enorme boss mentre il vostro personaggio partirà con un briciolo di energia.

Differenti sono invece le Imprese, più simili ai classici Obiettivi o Trofei. Molte di queste possono essere portate a termine semplicemente giocando e conquistarle tutte è solo questione di tempo... anche se qualche bastardata non manca.

Concludono questo gustoso quadro color seppia una manciata di features decisamente sfiziose, inserite per rendervi la vita più facile o difficile a seconda dei punti di vista. In ogni gioco è possibile attivare le modalità "Rewind" e "Fast-Forward", che con un impeccabile effetto VHS mandano indietro o avanti il gioco di qualche secondo, permettendovi di rimediare a fastidiosi errori o di accelerare il ritmo nei momenti di stanca.

Se avete intenzione di imbarcarvi nelle Sfide vi facciamo un grosso in bocca al lupo: completarle tutte è un mezzo delirio!

Potete anche optare per l'opzione "Mirror" che specchia tutti i livelli orizzontalmente rendendoli di fatto quasi completamente diversi dagli originali. Presente ovviamente anche il multiplayer, supportato sia in modalità locale che online.

Con l'arrivo di Sega Mega Drive Classics, Switch è sempre più vicina a diventare la piattaforma arcade perfetta. La quantità di raccolte di genere disponibili ormai sono parecchie e se a queste si aggiungono i numerosi remake/remastered non possiamo non considerarla una piccola sala giochi portatile, praticamente un sogno che si avvera.

Il prezzo budget invita all'acquisto e la quantità di titoli inclusi è pari alla qualità. Si può resistere? Assolutamente sì se avete già acquistato altre edizioni, anche se il fattore "portable" fa pendere l'ago della bilancia pesantemente verso la console della grande N.

8 / 10