Senza rimorso - recensione
“Un Grande Paese ha bisogno di grandi nemici”.
Di funzionari dello Stato chiamati a pagare colpe non loro, di agenti segreti o militari costretti a compiere azioni estreme e poi chiamati a risponderne in prima persona, tutti accumunati dall'obbligo al silenzio, letteratura e cinema sono pieni.
Senza considerare quando tali azioni sono costate ancora più lacrime e sangue perché ad essere coinvolti sono stati gli affetti più intimi. Tratto dal libro omonimo di Tom Clancy, del 1993, autore molto trasposto su grande schermo (la serie di film su Jack Ryan, Caccia a Ottobre rosso. Giochi di potere, Sotto il segno del pericolo, Al vertice della tensione, Jack Ryan - L'iniziazione) e anche su piccolo (la serie sempre su Jack Ryan). arriva adesso Senza rimorso, centrato sul personaggio di John Clark, definito spin-off dei film su Ryan.
Ma quanto alla trama, siamo ben lontani dall'originale, non fosse per il tema della vendetta del protagonista. Che qui all'inizio si chiama John Kelly, pluridecorato membro di un corpo d'elite dell'Esercito, che durante una missione ad Aleppo sotto supervisione CIA, finisce per pestare senza saperlo piedi assai suscettibili, quelli russi. Al loro ritorno in patria, si scatena una vendetta sanguinosa contro gli appartenenti del gruppo. Anche John ne subisce le conseguenze più tragiche, che mettono in moto la sua letale reazione. Ma sarà tutto così semplice, o sotto ci sono giochi inimmaginabili, quelli che certi politici amano giocare, nella convinzione che trattare gli esseri umani come pedine sia lecito? John, votato alla vendetta a costo anche della sua vita, lo scoprirà strada facendo, in un rimbalzo fra Murmask e Washington E sarà una strada che lo porterà a riallacciarsi alla saga narrativa di Jack Ryan, come si vede nella scena nei titoli di coda.
Dirige Stefano Sollima (A.C.A.B. Suburra, Gomorra), ormai apprezzato come regista d'azione anche all'estero dopo Soldado e la serie ZeroZeroZero, la fotografia è addirittura di Philippe Rousselot, bel tema musicale di Jon Thor Birgisson, per un prodotto che mira a creare un franchise e che vede fra i produttori Akiva Goldsman (molte serie su Star Trek, Fringe, La torre nera, King Arthur) e Dana Goldberg (la serie Jack Ryan, Altered Carbon, Top Gun: Maverick).
Ben scelto Michael B. Jordan, faccia sempre tesa e fisico statuario, per un personaggio che era bianco e interpretato da Liv Schreiber nel film Al vertice della tensione. La sua commilitona eroica è l'inglese Jodie Smith-Turner, vista in Queen & Slim, nel film nipote di quell'ammiraglio che era interpretato da James Earl Jones nei primi tre film di Jack Ryan. Jamie Bell è l'omertoso agente CIA, mentre Guy Pierce è il Segretario di Stato, sempre ambiguo, come nei suoi più recenti ruoli.
La sceneggiatura è scritta da Taylor Sheridan e ci aspettavamo assai meglio, viste le sue prove precedenti, sia come scrittore che come regista, pensiamo a Sicario, Soldado, I segreti di Wind River (da lui anche diretto), Hell or High Water, la serie Yellowstone. Purtroppo qui, affiancato nella scrittura da Will Staples (Right Stuff), mette in fila i soliti personaggi di questo genere di film, eroi tutti d'un pezzo, commilitoni sulla cui lealtà ci si può giocare la vita, buoni che sembrano cattivi e viceversa, appartenenti ai servizi segreti infidi, politici con piani di supremazia folli.
Inoltre Senza rimorso non si sottrae nemmeno ai difetti che spesso ha questo genere di storie, una certa disinvoltura nella soluzione di situazioni portate al limite, la quasi invulnerabilità del protagonista, la facile soluzione finale che consente di rilanciare il protagonista verso nuove puntate. Qui a tratti si eccede, costringendo lo spettatore a creare lui una scusa per giustificare qualche passaggio narrativo troppo sbrigativo e alla fine confuso. E questa potrebbe essere responsabilità della regia, che si riscatta però nelle scene d'azione più classiche.
Quindi Senza rimorso è un film certo guardabile, anche in vista di appuntamenti successivi, ma manca di quello slancio tale da far passare sopra ai suoi difetti.