Serial Cleaner - recensione
I killer uccidono senza pietà, ma poi chi pulisce?
Pistole fumanti, proiettili che volano ovunque. Stacco sul cranio di un tizio che esplode. Schizzi di sangue e cervella ovunque. Altri proiettili, altre vittime. In breve tempo la scena si colora di rosso come in un film di Tarantino. Passano i minuti e si sentono le prime sirene della polizia. La zona si riempie di agenti ma nell'ombra si nasconde una figura che non siamo abituati a vedere molto spesso.
Se avete visto John Wick, il fragoroso e spettacolare action movie con Keanu Reeves ricorderete sicuramente la scena dell'agguato dentro la casa del protagonista. Una mezza dozzina di killer a pagamento tentano di fare la festa a John, che ovviamente riesce ad avere la meglio eliminandoli tutti con generoso spargimento di succo di pomodoro. Finita l'azione suonano alla porta e un piccoletto vestito in abito scuro entra accompagnato da due energumeni. È lui il tizio che interpreterete in Serial Cleaner, colui che ripulisce la scena del crimine e non fa domande. Dà solo risposte... e a caro prezzo.
In questo gioco però sarete trasportati nei ruggenti anni 70, un'epoca contraddistinta da disco music, pantaloni a zampa d'elefante e occhiali a specchio. Il nostro eroe si chiama Bob, vive con la madre, saluta la bandiera e mangia sandwich mentre guarda le partite di football. Ogni tanto il suo telefono squilla e qualcuno lo assolda per un lavoro sporco... anzi, pulito visto quello che dovrà fare.
Serial Cleaner è strutturato in 20 livelli di difficoltà crescente. I primi servono come sempre a prendere confidenza con le meccaniche di gameplay che sono di fatto quelle tipiche dei giochi stealth. Il sistema di controllo è stato ridotto all'osso per rendere più immediato il gameplay e il risultato è un gioco estremamente accessibile. Un tasto per recuperare i corpi (o per mollarli in caso di problemi), uno da tenere premuto per attivare l'aspirapolvere (pardon, l'aspirasangue) e uno per nascondersi.
Non esistono armi, non esiste confronto diretto con la polizia. Dovrete muovervi senza essere visti e sfruttando tutte le coperture possibili. In alcuni casi potrete interagire con degli oggetti per deviare il percorso delle guardie ed è consigliabile usare costantemente il tasto dorsale che vi consentirà di vedere una panoramica del livello. Se doveste finire nel cono visivo di uno degli agenti verrete rincorsi fino a che A) non riuscirete a nascondervi in una cassa o dietro una porta e B) non verrete randellati a dovere e dovrete ricominciare il livello da capo.
In quest'ultimo caso gli elementi interattivi verranno di volta in volta spostati in luoghi leggermente diversi. Oltre a dover ripulire la scena del crimine dai corpi esanimi e da una certa percentuale dell'emoglobina sparsa un po' ovunque, dovrete anche recuperare alcune prove che rimarranno poi in bella mostra nel salone di Bob.
Volendo potrete anche affrontare i livelli applicando una serie di modificatori che ne innalzano il livello di sfida. Potrete eliminare i suddetti coni visivi, eliminare la possibilità di consultare la mappa o imporre un limite di tempo. Insomma, le sfide non mancano di certo. Nascosti nei livelli base inoltre ci sono 10 pellicole che sbloccheranno altrettanti stage aggiuntivi ispirati a film famosi dei quali vi lascio il piacere di indovinare i titoli. In queste sfide aggiuntive la difficoltà spazia dal "molto semplice" al "masochistico quindi è consigliabile affrontarli dopo aver preso buona confidenza con il gioco.
Possiamo definire Serial Cleaner come una sorta di Metal Gear Solid vecchio stile incrociato con la serie Starsky & Hutch... e se non sapete chi sono Starsky ed Hutch, ritenetevi schiaffeggiati. Scherzi a parte. Non ci aspettavamo molto da questo gioco e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi, grazie anche ad uno stile grafico davvero azzeccato.
È un passatempo "piccolo" ma divertente e piuttosto impegnativo nei livelli più avanzati. Gli si perdona anche una certa ripetitività di fondo perché il gameplay immediato ne fa un titolo perfetto per partite veloci, magari come intervallo tra titoli più pesanti e impegnativi. Fateci un giro e ricordatevi di pulire tutto quando avete finito.