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Shadows of the Damned

Una perla imperfetta.

Grasshopper è una di quelle software house che o si amano o si odiano. Non ci sono vie di mezzo. Se si analizza il "curriculum" della compagnia, non si può infatti fare a meno di notare come molti dei loro ultimi prodotti abbiano riscosso pareri a dir poco contrastanti, tanto dalla critica quanto dal pubblico - basti pensare al recente No More Heroes - ma negativi o positivi che fossero, tali pareri hanno però avuto sempre un denominatore comune: la capacità di riconoscere la genialità di Goichi Suda.

L'ultima fatica della compagnia nipponica non è tuttavia frutto solo del lavoro di Suda 51, ma anche di un altra figura di spicco - per usare un eufemismo - dell'industry contemporanea, ovvero Shinji Mikami, "padre" di Resident Evil, nonché pioniere dei survival horror di nuova generazione grazie al rivoluzionario Resident Evil 4.

Alla luce di tali premesse, era dunque lecito presupporre che Shadows of the Damned si sarebbe rivelato un imperdibile capolavoro... ma è andata davvero così? Non vi resta che continuare a leggere per scoprire la tanto attesa risposta.

Il titolo racconta la storia di Garcia Hotspur, un tamarrissimo cacciatore di demoni di origine ispanica ritrovatosi costretto a viaggiare sino alle profondità dell'inferno per salvare la sua amata Paula, rapita da quello che sembra essere il dominatore dell'inferno stesso, il malefico Fleming.

Alcuni colpi alla testa saranno esaltati da inquadrature dinamiche particolarmente violente.

Accompagnato dal suo bizzarro compagno di viaggio, un teschio parlante di nome Johnson, Garcia avrà quindi come unico obiettivo quello di seminare caos e distruzione nel tentativo di salvare la sua bella bionda prima che sia troppo tardi.

Come avrete senz'altro intuito la premessa narrativa è volutamente sopra le righe ma questo, ovviamente, rappresenta uno degli indiscussi pregi del prodotto. L'avventura di Garcia, personaggio che sembra uscito direttamente dal film "Dal Tramonto all'Alba" di Tarantino e Rodriguez, può essere infatti definita come una sorta di road movie in perfetto stile splatter in cui tutto, a partire dalle ambientazioni e dal protagonista, per arrivare poi ai nemici che quest'ultimo si trova a fronteggiare uno dopo l'altro, non fa altro che esaltare una straordinaria direzione artistica capace di garantire un'atmosfera perversa ed al tempo stesso davvero suggestiva e coinvolgente.

Nonostante tutto, devo ammettere di non essere però riuscito a digerire una cosa: essendo un cacciatore di demoni, si presuppone che Garcia abbia una buona conoscenza delle creature che è solito combattere... ma invece no, perché nel corso di tutta l'avventura, ogni qualvolta il nostro eroe si trova di fronte ad un allucinazione raffigurante Paula o, come in molti casi, ad un demone con le fattezze della sua amata, comincia a correre come il l'ultimo dei creduloni pensando che si tratti della vera Paula... e questo dovrebbe essere il nostro indomito ed esperto "demon hunter"?

Il trailer di lancio.

Al di là di questa discutibile - e credetemi, a tratti addirittura frustrante - contraddizione, la caratterizzazione dei personaggi è più che soddisfacente, e se a questo aggiungiamo la perfetta fusione tra violenza estrema, parolacce a non finire (specie in spagnolo), terrificanti scontri all'ultimo sangue e "dark humor", l'esperienza non può che risultare appetibile e gratificante agli occhi di qualsiasi appassionato della categoria.

Il titolo sembra essere infatti stato realizzato al grido di "esageriamo!" e questa caratteristica si fa via via sempre più evidente con il passare dei minuti: avrete a che fare con capre che fungono da lampade anti-oscurità, distributori di alcolici in grado di ristabilire l'energia del protagonista, occhi alati che illuminano il vostro cammino con i propri escrementi e demoni mangia fragole a guardia di porte... il tutto senza contare che il sopracitato Johnson ricoprirà il ruolo di "coltellino svizzero demoniaco" trasformandosi in tutto ciò di cui avrete bisogno nel corso del vostro viaggio negli inferi.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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Shadows of the Damned

PS3, Xbox 360

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