Sharkoon Nightshark - recensione
Sharkoon punta al cuore del mercato con uno squalo RGB.
Il mercato dei case PC è chiaramente inflazionato con soluzioni di ogni genere in termini di complessità e prezzi e la concorrenza è indubbiamente molto alta. Produttori come Cooler Master, Enermax, Noctua e altri sono attivi da molto tempo e godono di una base di utenti consolidata ed è piuttosto difficile imporsi in questo contesto per i nuovi arrivati. L'azienda tedesca Sharkoon è indubbiamente una di quelle che negli ultimi mesi si è messa maggiormente in mostra non solo per la buona qualità dei suoi prodotti ma anche per una politica di prezzo estremamente aggressiva. Un esempio è stata la combo che abbiamo presentato qualche settimana fa, ma è chiaro dal catalogo che il core business dell'azienda tedesca sono i case e gli alimentatori: vi presentiamo oggi la recensione del Nightshark RGB, un case Middletower ATX dalle caratteristiche eccellenti.
Si tratta di un classico case compatibile con i form factor ATX, E-ATX, CEB, EEB caratterizzato da un pannello in vetro temperato sul lato sinistro, tre ventole preinstallate con colorazione RGB, un sistema di cable management molto ben studiato, e molte feature in termini di installazione e personalizzazione di periferiche. Partiamo dalla qualità costruttiva che ci è sembrata immediatamente ottima: il case è in solido alluminio caratterizzato da una verniciatura di buona qualità: abbiamo installato un PC completo con scheda madre ATX al suo interno e anche trafficando con cacciavite in più di un'occasione toccando la vernice interna, non l'abbiamo minimamente scalfita. Abbiamo dato anche un'occhiata alle ventole e ci sono sembrate di buona qualità, sia per gli assemblaggi sia per i led interni. In caso di guasto sono facilmente smontabili e sostituibili con altri modelli RGB.
Il vetro temperato è di alto livello, così come gli assemblaggi interni. Frontalmente sono installate due ventole con contorno RGB da 120 millimetri e una gemella nella parte posteriore: volendo se ne possono aggiungere altre tre nella parte inferiore che può ospitare anche un radiatore per chi vuole montare un sistema di raffreddamento a liquido. La modularità interna è ottima: è possibile installare fino a cinque hard disk a stato solido da 2.5, fino a tre hard disk tradizionali da 3,5 e un lettore DVD da 5,25. Ovviamente gli spazi di montaggio sono condivisi quindi una configurazione più realistica prevede due unità a stato solido nella parte laterale destra e tre tradizionali oppure il contrario, oltre al lettore DVD.
Il Nightshark è caratterizzato dalla classica paratia che separa l'area di montaggio della mainboard dalla parte laterale destra in cui far scomparire la maggior parte dei cavi in uscita dall'alimentatore e verso la scheda madre e i dischi e svolge egregiamente il lavoro di cable management per cui è stata progettata. Posto di avere un alimentatore di buona qualità con cavetteria lunga a sufficienza per arrivare ovunque, è stato veramente facile far passare tutte le alimentazioni nella parte posteriore e farle sbucare nei punti giusti per agganciarsi al case o ai dischi senza dare troppo nell'occhio.
Le prese in corrispondenza degli ingressi SATA e delle prese della scheda madre abbondano, è quindi un gioco da ragazzi tenere la superficie della motherboard libera dalle matasse di cavi che in passato interferivano sul flusso di aria. L'aver tolto tutti gli slot per i dischi che nelle vecchie configurazioni appesantivano l'interno del PC grazie all'arrivo degli SSD è stato altrettanto decisivo.
Una vera chicca è presente sulla parte centrale del backplate principale: si tratta di un supporto che può scorrere in alto o in basso in corrispondenza della scheda video e pensato per sostenere il peso di quelle più voluminose: usando una vite regolabile si può posizionare il braccio a piacimento e fare in modo che sorregga l'angolo "sospeso" della GPU. Una soluzione pratica e decisamente efficace. Nel caso il vostro acceleratore grafico sia di dimensioni compatte, il braccio di supporto si può tranquillamente staccare e conservare per usi futuri. Oltre alla possibilità di gestire facilmente i cavi e tenere molto pulito l'interno, due altri elementi caratterizzano a fondo questo Nightshark e riguardano la gestione delle ventole dal punto di vista funzionale ed estetico.
Nel primo caso non è molto da dire: le ventole funzionano semplicemente alimentandole e girano a una velocità standard (piuttosto sostenuta peraltro) per tenere costante il flusso di areazione nella parte interna del case. Non è presente alcun genere di controllo tachimetrico se non affidandosi a dispositivi esterni, e in effetti sarebbe stato molto bello poter disporre di una rotella di controllo per gestire il flusso nelle giornate più calde. Rimane il fatto tuttavia che già "out of the box" questo prodotto di Sharkoon sia in grado di fare una bella differenza rispetto alle soluzioni standard per quanto riguarda il cooling interno del case.
Abbiamo infatti giocato a Ghost Recon Wildlands per tre ore filate e notato che il processore (Intel I7 8700K a velocità stock dissipato con una ventola Cryorig H7A) rimaneva costante sui 58-60 gradi a ventole attivate e portandosi sui 67-68 gradi a ventole spente. Valori non drammatici ma da leggere alla luce della temperatura ambientale che in questi mesi invernali era di 19 gradi. Nelle estati più calde i valori salgono a livelli nettamente più elevati ed avere spazio di manovra in questo senso è sempre una buona cosa, soprattutto per chi opta per le classiche soluzioni di raffreddamento ad aria. Chi sceglie quelle a liquido potrà contare sulla grande compatibilità di questo case con radiatori e sistemi di serpentine presenti sul mercato che possono essere installati sia nello spazio tra il frontale e la motherboard, sia nella parte inferiore. Nel manuale d'installazione sono specificate tutte le misure della componentistica installabile e in quali posizioni può essere montata.
Buon ultimo troviamo l'aspetto estetico, elemento su cui questo case riesce tranquillamente a dire la sua grazie alla colorazione RGB con cui è possibile pilotare tutte le ventole direttamente tramite la scheda integrata nel backplate che vedete in uno degli screenshot sottostanti. Allo stampato si possono connettere fino a otto dispositivi: tre ventole sono preinstallate ma si possono aggiungere strisce led, dissipatori o anche hard disk come l'HyperX Fury RGB che tramite i connettori standard a 3 pin rendono questo Nightshark un case per modder veramente pronto all'uso.
La scheda è gestita da un pulsante nella parte superiore del telaio (insieme ad accensione, prese USB e Audio) e permette di ciclare tra decine di diverse colorazioni ed effetti che quindi possono essere modificati manualmente. È presente tuttavia l'ingresso con cavo per andare direttamente sulla mainboard e pilotare l'illuminazione via software tramite le più comuni suite di gestione RGB. Chicca finale, il tasto di accensione, che funziona anche da reset, è caratterizzato da un anello trasparente che si illumina a PC acceso in cui è annegato un led rosso che segnala l'attivazione degli hard disk.
Nel complesso possiamo dire di aver apprezzato praticamente in ogni aspetto questo prodotto di Sharkoon: ha tutti i requisiti giusti per essere un case Middletower in grado di fare qualsiasi cosa: dalle configurazioni multicpu e multigpu, all'ospitare soluzioni ad aria e a liquido anche di un certo ingombro. Le ventole preinstallate, la colorazione gestibile manualmente e la staffa per le schede video di un certo peso sono extra che fanno la differenza, per chi è in cerca di un case gaming pratico ma anche bello da vedere.
Ma a spazzare il campo da qualsiasi dubbio troviamo il prezzo: 90 euro di media (ma l'abbiamo visto in giro anche a qualcosa di meno) sui vari store online come Amazon, per una soluzione del genere ne fanno un prodotto dall'eccezionale rapporto/qualità prezzo che non mancherà di dare più di un grattacapo ai marchi storici dei case PC in ambito gaming. Se siete proprio tirati con il budget sappiate che esistono anche le varianti Red e Blue a colorazione fissa per pochi euro in meno e una lite, senza ventole, per chi vuole comporre in autonomia la propria macchina da gioco