Shattered Horizon
Futuremark, dai benchmark agli FPS.
Al di là delle affascinanti variabili dovute all’ambientazione è però necessario sottolineare le problematiche che derivano dalla mancanza di gravità; vista la sostanziale difficoltà di movimento e l’impossibilità di eseguire cambi di direzione repentini, molti potrebbero incorrere in rabbia e frustrazione sia nelle fasi di attacco che in quelle di difesa. La pratica è ovviamente la chiave per limitare tali problematiche ma, per alcuni, potrebbe anche non bastare.
Sul fronte del gameplay gli sviluppatori hanno inoltre operato delle scelte molto particolari, prima fra tutte quella di proporre una sola arma (con munizioni infinite) al fine di garantire il massimo equilibrio durante le sfide. Il fucile d’assalto multifunzione è infatti l’unica arma da fuoco presente nel mondo di Shattered Horizon, ma sebbene sia facile presupporre il contrario, questo non limita affatto le variabili di gioco.
Oltre ad un attacco corpo a corpo, l’arma dispone infatti di due diverse modalità di fuoco che si rivelano più o meno utili in base alle specifiche situazioni da affrontare; è possibile sparare in modalità automatica (l’ideale per gli scontri ravvicinati) o, in alternativa, sfruttare il fuoco di precisione per centrare il proprio bersaglio con un singolo, potentissimo colpo (il cui “costo” in termini di munizioni è di 10 proiettili).
In aggiunta, l’arma presenta anche tre diversi tipi di granate (che, a differenza delle munizioni, sono di numero limitato), il cui uso in battaglia si rivela spesso decisivo sia in fase difensiva che offensiva. Le granate ICE, ad esempio, creano una nuvola di ghiaccio in grado di disorientare facilmente qualsiasi nemico, permettendo così di fuggire o nascondersi senza il rischio di essere fatti fuori; le granate EMP, al contrario, sono molto utili in fase offensiva poiché permettono di stordire gli avversari, rallentando così i loro movimenti; le granate MPR, infine, creano un’onda d’urto con cui è possibile allontanare o stanare eventuali inseguitori.
L’interfaccia di gioco, ridotta davvero all’osso, presenta un semplice HUD con soli tre parametri: un indicatore di energia vitale, uno relativo al boost, e infine un radar; vista la particolare conformazione ambientale, quest’ultimo indicatore non si dimostra però particolarmente utile a causa di una discutibile rappresentazione della profondità che rende quasi impossibile stabilire con precisione l’effettiva posizione di un nemico.
Sebbene sia innegabile che realizzare un radar di tali dimensioni in grado di fornire indicazioni accurate e precise sarebbe stato davvero complesso (se non impossibile), non si può però ignorare la sua scarsa utilità in battaglia. Oltre a segnalare la presenza di un nemico nelle vicinanze in maniera alquanto approssimativa, non garantisce infatti alcun reale beneficio.
Shattered Horizon si rivela dunque un prodotto originale, divertente e visivamente splendido, capace di garantire un’esperienza molto diversa rispetto a quella degli FPS multiplayer più tradizionali. Nonostante un concept indubbiamente affascinante e un prezzo a dir poco economico (circa 20 Euro), è però impossibile ignorare la sostanziale mancanza di contenuti che, almeno per il momento, limitano notevolmente la varietà dell’esperienza (e di riflesso anche il coinvolgimento). Alla luce dei suoi ampi margini di miglioramento è quindi auspicabile che il titolo possa presto beneficiare di futuri DLC che arricchiscano una base di per sé ottima.