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Sherlock Holmes e il Segreto della Regina

Un colpo, un difetto.

Completando un indovinello senza contare su alcun tipo di suggerimento, infatti, si ottiene il massimo del punteggio (che varia a seconda della difficoltà del quiz), ma sacrificando parte della ricompensa finale è possibile farsi dare uno o più aiuti per giungere alla soluzione.

Il problema è che, la prima volta che ci si imbatte in un enigma, non viene fornita alcuna spiegazione al riguardo, quindi o si capisce istantaneamente cosa fare grazie a un lampo di genio (o, più semplicemente, perché già si conosceva l'indovinello in questione), oppure diventa inevitabile chiedere almeno il primo indizio.

Per i giocatori meno intuitivi, inoltre, è possibile anche chiedere aiuti più sostanziosi, che in pratica offrono su un piatto d'argento la soluzione del problema.

Sebbene l'esperienza sia piuttosto godibile, enigma dopo enigma non si può fare a meno di pensare che i programmatori avrebbero potuto sfruttare meglio le capacità del DS, magari proponendo qualcosa di più elaborato dell'interazione basilare fra pennino e touch screen.

Giusto per fare un esempio, in uno dei primi quesiti viene richiesto di completare un puzzle, dove non è nemmeno possibile/necessario ruotare i pezzi. Ogni frammento è già girato nel modo corretto, semplificando notevolmente l'opera di ricostruzione.

Il fatto di avere come protagonista un famoso detective ha permesso ai programmatori di inserire qualche interessante variante fra gli enigmi. Purtroppo si tratta di casi piuttosto rari.

Fortunatamente, però, di tanto in tanto la monotonia dei vari quiz è interrotta dalla necessità di scegliere una delle varie teorie proposte da Sherlock Holmes, avvalorandola con gli indizi trovati sul luogo del delitto. Non si tratta mai di enigmi particolarmente complessi, ma si integrano bene all'interno della struttura, cercando di far sentire il giocatore un detective in erba.

Dal punto di vista tecnico il titolo non è nulla di eccezionale, ma svolge bene il compito di accompagnare il giocatore attraverso le varie ambientazioni proposte. Ogni livello è rappresentato attraverso una serie di illustrazioni dallo stile piacevole e ben caratterizzato, arricchito da una sapiente scelta di colori.

Lo stesso si può dire dei numerosi personaggi che intervengono nella storia (fra cui spiccano anche alcune figure realmente esistite). Peccato solo per la totale assenza di animazioni, che rende tutto molto più statico e monotono.

Una piccola tirata d'orecchi, invece, va fatta al responsabile delle musiche, reo di aver scritto un unico pezzo (piuttosto orecchiabile, ma che lascia pensare più al periodo storico di Defender of the Crown, che alla Londra vittoriana) che non smette mai di perseguitare il giocatore. Confessiamo di aver volontariamente abbassato il volume della console per liberarci di un incubo che minacciava di perseguitarci anche la notte!

Sherlock Holmes e il Segreto della Regina, quindi, è un titolo piacevole che gli appassionati del Professor Layton possono aggiungere alla propria collezione. Non aspettatevi un'esperienza profonda e tecnicamente elaborata come quella dei titoli Level 5, ma se volete qualcosa con cui passare l'estate, questo gioco saprà tenervi compagnia per qualche ora spensierata.

6 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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