Skip to main content

Sid Meier's Civilitazion: A New Dawn - articolo

Strategia alternativa.

Quella legata alla saga da tavolo di Civilitazion è una storia affascinante e condita da un pizzico di leggenda. Una storia che inizia nel non troppo lontano 2002, quando Glenn Drover, ex dipendente di MicroProse (sviluppatore all'epoca di Civilitazion, il videogioco), da alla luce Sid Meier's Civilitazion: The Boardgame. Il titolo edito dalla Eagle Games riscosse un discreto successo non solo tra gli appassionati dei giochi di civilizzazione, ma anche tra coloro che ritrovarono all'interno delle meccaniche molti collegamenti al terzo capitolo della saga videoludica.

Sebbene si siano fatte parecchie illazioni sulla nascita del prodotto e la posizione del suo designer, è giusto ricordare che il ruolo che Drover ricopriva in MicroProse, non lo portò mai a prendere parte attiva nello sviluppo del videogioco; inoltre, nonostante il palese caso di omonimia, il titolo rilasciato nel 2002 non ha alcun tipo di collegamento con il gioco omonimo della Avalon Hill uscito negli anni '80, con cui condivide unicamente tema e alcune meccaniche di gioco.

Passa qualche anno, il brand finisce nelle mani di Fantasy Flight che, insieme all'autore Kevin Wilson, lancia la seconda edizione del gioco nel 2010. Una versione che si basa sulla riproduzione di alcune dinamiche videoludiche del quarto capitolo, mantenendo però intatto il senso di crescita e civilizzazione, tuttavia funestato da una durata della partita da molti ritenuta eccessiva.

Ogni civiltà è dotata di un potere speciale unico. Una scelta di design che dona un pizzico di asimmetria al gioco.

I tempi cambiano, il successo videoludico di "Civ" non cede di un passo, e arriva così il sesto capitolo di una delle storie più longeve del panorama videoludico. Nel 2017 Fantasy Flight decide così di lanciare Sid Meier's Civilitazion: A New Dawn, terza versione (curata da James Kniffen) della trasposizione da tavolo della serie. A ridosso dello scorso autunno, Asmodee Italia ha portato il gioco nel nostro paese, localizzandolo, distribuendolo e dando così agli appassionati la possibilità di tornare a sviluppare, ancora una volta, la propria civiltà.

New Dawn si ispira a quel Civilitazion VI che proprio in questi giorno ha visto arricchire la sua offerta con una nuova espansione chiamata "Gathering Storm". Questa versione da tavolo regala ai giocatori un'esperienza che punta ad essere decisamente più fruibile e contenuta in termini di tempo rispetto al passato, rendendosi così appetibile anche a chi si avvicina al gioco da tavolo richiamato più dal brand che dall'effettiva passione per questo hobby.

Il gioco vi chiede, anche in questa sua versione tabletop, di far crescere e prosperare una delle civiltà che sceglierete tra le 8 disponibili, facendo ricorso ad un pool di azioni che fanno riferimento ad una serie di caratteristiche che trasmettono i tratti caratteristici di una popolazione: cultura, scienza, economia, costruzione e forza militare. Queste azioni sono gestite da una serie di carte che, partendo da un livello base, possono essere sostituite con delle versioni evolute delle stesse, man mano che ci si civilizza.

Spargere influenza sulla mappa, entrare in guerra e commerciare sono le tre attività che si svolgeranno con maggiore frequenza.

Novità assoluta è l'introduzione della "barra del focus" una vera e propria barra in cartoncino al di sotto della quale vengono posizionate le carte che rappresentano le caratteristiche sopracitate. Ogni volta che sceglieremo di svolgere l'azione di una carta, quella scivolerà verso l'estremità sinistra del focus in quanto "esaurita". Più le carte arriveranno verso l'estremità opposta (quella di destra) maggiore sarà la forza e la duttilità dell'azione scritta sulla carta. Questo meccanismo, una volta assimilato, impartisce al titolo una dose strategica non indifferente, chiedendo al giocatore di programmare molto bene le proprie mosse in sequenza che vuole svolgere sulla mappa, e dando al titolo quella sensazione di gestionale a turni tipica del videogioco.

Senza entrare nel dettaglio di un regolamento che potrebbe risultare fin troppo prolisso da raccontare, possiamo tranquillamente dirvi che A New Dawn offre un'esperienza diversa dal passato, in grado di trasmettere il feeling della serie, senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un gioco da tavolo.

Commerciare attraverso l'utilizzo delle proprie carovane con città-stato e altri giocatori, costruire meraviglie, combattere la pericolosa minaccia delle popolazioni barbare e spargere la propria influenza su una mappa modulare (e quindi diversa in base al numero dei giocatori e in termini di conformazione), sono solamente alcune delle azioni che dovremo svolgere per completare tre dei sei obiettivi che, casualmente, verranno scelti ad inizio partita. Questo nuovo sistema di punteggio permette ai giocatori di trovare uno scopo e una strategia sin dalle primissime battute di gioco, oltre a limare (come dicevamo poche righe sopra) la durata della partita stessa.

Una volta 'apparecchiato' nonostante dei materiali non proprio eccellenti, il gioco fa la sua figura.

Durata che da una parte permette la fruizione del gioco comodamente in una serata, dall'altra però rende il senso di crescita e civilizzazione estremamente accelerato, portando sul tavolo da gioco alcune situazioni storiche un po' incongruenti da loro. Una licenza poetica che i più pignoli potrebbero non gradire.

I materiali sono discreti, ma certamente non all'altezza di quello a cui ci ha abituato in questi anni Fantasy Flight. Infine, la localizzazione del gioco in lingua italiana permette una completa fruizione da parte di coloro che non masticano la lingua inglese.

Il titolo non è sicuramente tra gli introduttivi del genere e del gioco da tavolo moderno in generale, ma se siete appassionati di "CIV" e volete provare in una salsa differente l'ottimo senso di civilizzazione che offre il videogioco, allora Sid Meier's Civilitazion: A New Dawn è il gioco da tavolo che fa al caso vostro!