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Sid Meier's Civilization VI - anteprima

Il buon Sid si rifà il trucco.

Dopo le scampagnate nello spazio con Beyond Earth e la strenua resistenza all'occupazione aliena di XCOM 2, Firaxis sta per tornare ad occuparsi della sua serie più famosa con il gioco Civiliziation VI. La domanda che sorge spontanea è: come farà lo sviluppatore statunitense, dopo 25 anni e 35 milioni di copie vendute, ad innovare questo marchio?

Lo studio che fa capo a Sid Meier è specialista in questo, basti vedere cosa ha fatto con i due XCOM. Anche con il sesto capitolo della serie storica Firaxis non si smentisce, proponendo una serie di novità capaci di non stravolgere il cuore pulsante del videogioco, offrendo comunque dei cambiamenti in grado di soddisfare l'esigenza di novità dei fan, ma anche di coloro che si vorrebbero avvicinare per la prima volta a questo strategico. Sia chiaro, il vostro compito sarà sempre quello di prendere per mano una civiltà, portandola dai suoi primi vagiti fino alla conquista dello spazio, ma il modo in cui lo farete cambierà sensibilmente rispetto a quanto visto nei precedenti Civilization.

L'effetto Fog of War è di una bellezza folgorante.

Questo sesto capitolo, infatti, per il lead designer del gioco Ed Beach, contiene molti dei cambiamenti che non hanno trovato spazio in Civilization V, ma che in qualche modo erano presenti nei lavori degli ultimi anni di Firaxis. Civilization VI è figlio di Brave New World e God & Kings, le due precedenti espansioni della serie principale, ma contiene anche elementi di XCOM 2, come la nuova gestione dei movimenti delle unità militari e di Beyond Earth che ha influenzato diversi elementi, come per esempio la diplomazia.

Il team che attualmente sta seguendo il progetto è stato in passato il responsabile delle due ottime espansioni di Civilization V e proprio da questo lavoro è partito per dare un taglio differente all'esperienza, pur lasciandone inalterato il cuore. Il cambiamento principale è dato dall'introduzione dei distretti, ovvero un'evoluzione dei miglioramenti delle caselle esagonali, in grado di rivoluzionare la gestione delle città. Ce ne saranno di dodici diversi tipi in Civilization VI. Similmente a quanto successo con le unità militari nel precedente capitolo, Beach ha voluto impedire che le città si sviluppassero in un unica casella, lasciando le altre semplicemente a fare da supporto.

In Civilization VI, invece, gli edifici e le meraviglie dovranno trovare posto al di fuori del nucleo centrale dell'abitato, dando una forte impronta di specializzazione alla singola casella. Questo vuol dire che avrete a disposizione uno spazio limitato da sfruttare, che andrà gestito e ottimizzato nel migliore dei modi. Di conseguenza sarà molto più complesso accumulare tutte le risorse in un'unica città e un impero efficiente dovrà contare su almeno tre o quattro agglomerati urbani collegati tra di loro per svilupparsi in maniera armonica.

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Questo, però, vuol dire anche che le nuove caselle avranno un'importanza ancora maggiore e potranno essere sfruttate in maniera diversa. Creando un accampamento militare all'esterno delle mura, per esempio, non solo avrete la possibilità di addestrare le prime truppe, ma potrete creare un secondo terminale difensivo per il vostro territorio capace di bombardare gli invasori. Nelle fasi più avanzate di gioco le fattorie lasceranno il posto ad insediamenti industriali in modo da accompagnare la crescita della vostra civiltà. Una crescita che, come al solito, sarà legata alla vostra capacità di scoprire nuove tecnologie in grado di migliorare l'efficienza della vostra civiltà, attraverso la creazione di edifici specifici o nuove unità.

In Civilization VI, Beach ha deciso di dividere l'albero delle tecnologie in due specie di tronconi. Il primo sarà piuttosto classico e consentirà ai vostri scienziati di scoprire novità come l'elettricità, il petrolio o il volo. L'altro albero sarà dedicato alle scoperte "culturali", ovvero quelle conquiste del'umanità che non sono emerse perché alcuni geni si sono messi a tavolino a rimuginare sullo stato delle cose.

Come spesso accade in questi casi, il concetto è più facile da spiegare con un paio di esempi che non a parole. È possibile conoscere per filo e per segno i segreti della navigazione senza aver mai visto il mare? Può l'uomo saper allevare gli animali senza mai averne visto uno? No, ed è per questo che la scoperta di queste tecnologie non dovrà più passare dalla semplice ricerca scientifica, ma dal far raggiungere alla propria civiltà determinati obiettivi. Gli sviluppatori sperano che in questo modo i giocatori siano spinti ad essere meno schematici nell'evoluzione del proprio impero, consentendo loro di modificare l'approccio in base al terreno nel quale si trovano e alle situazioni offerte dalla partita.

Le caselle saranno divise in distretti, mentre alcuni tipi di unità potranno essere unite.

Anche il sistema delle politiche è cambiato e non è più scolpito nella roccia. I bonus della vostra civiltà dipenderanno da come disporrete delle "carte" nei quattro slot che rappresentano gli aspetti Militari, Diplomatici ed Economici della vostra civiltà. Non mancherà inoltre uno slot speciale per le Wildcard, in grado di modificare le regole imposte in precedenza. In qualunque momento potrete cambiare le carte in tavola e plasmare le vostre politiche in base alle necessità. Il vostro stile di gioco influenzerà il numero di carte disponibili: se incentrerete la vostra civiltà sull'economia avrete molte più carte economiche tra le quali scegliere, mentre se deciderete d'instaurare una dittatura militare, avrete molta scelta tra i bonus per guerrafondai.

I leader avversari reagiranno in base a queste vostre decisioni, oltre che ad una serie di predisposizioni che gli saranno date all'inizio della partita. Alcune di queste saranno fisse, altre si modificheranno e potranno essere scoperte attraverso lo spionaggio. Religione, commercio e intelligence torneranno sin nella versione "liscia" di Civilization VI. D'altra parte, Beach e il suo team hanno "lavorato talmente tanto su queste espansioni, che sarebbe stato folle non includerle nel nuovo gioco".

È stata infine rivisitata anche la gestione unità: in Civilization VI sarà nuovamente possibile sovrapporre unità, anche se queste dovranno essere compatibili tra loro. Per esempio si potranno accoppiare dei coloni con un'unità difensiva, ma anche accorpare due o tre truppe dello stesso tipo per creare una sorta di super-squadra, utile soprattutto in vista di un assedio. In queste situazioni apprezzerete anche la possibilità di unire unità di terra con altre da lancio, in modo da massimizzare le caselle a disposizione. Per il resto, tutto sarà più o meno simile a quanto sperimentato nel precedente capitolo, non fosse che gli sviluppatori hanno rubato a XCOM il sistema di movimento delle unità, in modo da mostrare immediatamente al giocatore dove sarà o non sarà possibile andare, permettendo di visualizzare in tempo reale il costa in turni per passare attraverso caselle con ostacoli, come foreste o monti.

Il design grafico è molto più stilizzato rispetto a quello di Civilization V.

Tutto questo è stato possibile grazie al debutto di un nuovo motore grafico che ha costretto Firaxis a ricostruire da zero il suo gioco. In questo modo, Beach ha potuto decidere cosa tenere e cosa scartare dai precedenti capitoli, anche se molte delle meccaniche saranno simili al passato, ma non per questo perfettamente uguali. Ciò ha consentito agli artisti di creare un comparto grafico diverso rispetto a prima, molto più vicino alla stilizzazione vista in Civilization Revolution, oltre che di lavorare con degli strumenti maggiormente modder friendly.

Per quanto apparentemente non ci sia sembrata una vera e propria rivoluzione, questo Sid Meier's Civilization VI mette sul fuoco sufficiente carne da ingolosire i tanti fan della serie. I distretti potrebbero aggiungere una dimensione micro-manageriale delle città superiore, mentre la suddivisione della scienza dovrebbe garantire maggiore varietà alle partite. Nell'attesa di scoprire gli altri segreti di Civilization VI, vi ricordiamo che il gioco è atteso il 21 ottobre su PC e Mac.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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Civilization VI

Android, iOS, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC, Nintendo Switch

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