Silent Hill, si è levata la nebbia sui prossimi progetti legati al brand
Konami ha finalmente alzato il sipario sul futuro della sua fortunata serie.
Tanto tuonò che poi piovve ma visto che in giornata c’era stato molto sole, l’acqua caduta ha finito per trasformarsi rapidamente in nebbia, tanto per ricordarci che sembra esserci davvero ancora spazio per qualche gita in quel di Silent Hill.
L’evento tenuto da Konami solo poche ore fa, difatti, è servito per mettere definitivamente a tacere i rumor e i leak che, a otto anni dall’annuncio dell’abortito progetto made in Kojima, hanno continuato ad imperversare in rete, illudendo e stuzzicando tutti gli orfani della cittadina poste sulle rive del lago Toluca. Nel corso di una mezzoretta il colosso giapponese ha confermato la propria volontà di rivitalizzare la serie a tutto tondo, non limitandosi a proporre un approccio ludico in senso canonico ma delineando l’interesse verso un modus operandi sicuramente più crossmediale e coeso rispetto al passato.
Era nell’aria già da un po’ di tempo il coinvolgimento di Bloober Team all’interno di questa operazione, una partnership che ha trovato la sua definitiva conferma in seguito al reveal ufficiale del remake di Silent Hill 2. È spettato a James Sunderland, difatti, aprire le danze dell’appuntamento in streaming, grazie ad un video che è riuscito a mettere in mostra l’evidente boost grafico a cui il team polacco ha sottoposto il materiale originale. E che sembra essere stato oggetto di una rivoluzione radicale in fatto di pura impostazione, come hanno confermato alcuni membri dello studio durante l’evento.
Non è un mistero che la saga rappresenti, da sempre, una delle fonti di ispirazione per i ragazzi di Cracovia, che hanno confermato la propria volontà di rispettare in tutto e per tutto il materiale originale, pur non rinunciando ad un ammodernamento delle meccaniche alla base del suo successo: in maniera analoga a quanto fatto da Capcom con i remake di Resident Evil, a subire lo stravolgimento più impattante sarà la regia generale del titolo, grazie all’abbandono delle inquadrature fisse in favore della oramai canonica telecamera over the shoulder, sdoganata sin dall’avvento del quarto capitolo del survival horror della casa di Osaka.
Una scelta, questa, che potrebbe far infuriare gli integralisti più integerrimi ma che ci sentiamo di approvare, almeno sulla carta, dato l’elevato tasso di coinvolgimento che una simile impostazione si porta in dote. Resta da capire se un tale processo di svecchiamento possa essere stato riservato anche al combat system del gioco originale che, pur non rappresentando certo il motivo principale che ci aveva spinto ad andare in cerca di Maria, non sarebbe male se venisse riproposto in maniera più dinamica e moderna.
Ed in tal senso qualche dubbio in merito alla scelta di Bloober Team non può che sorgere, dato che se è vero che lo studio ha dimostrato, nel corso degli anni, di sapere il fatto suo in quanto ad atmosfere, è altrettanto evidente come le porzioni action delle sue produzioni siano sempre risultate sin troppo traballanti. Ovviamente è ancora presto per esprimere un giudizio, dato che al di là dell’arrivo del titolo su PC e PS5 (in esclusiva temporale per almeno 12 mesi) non sono state fornite ulteriori informazioni in merito, prima tra tutte l’ipotetica finestra di lancio.
Possiamo comunque dire sin da adesso che, per questo ritorno in pompa magna di Silent Hill, Konami abbia deciso di andare decisamente sul sicuro, scegliendo di dare in pasto ai propri fan quello che rappresenta, senza ombra di dubbio, l’episodio più amato del franchise. Una volontà di non azzardare troppo che sembra distante anni luce dall’operazione che vide P.T. al centro della scena, quasi una sorta di ancora di salvezza in grado di fare da scudo agli altri progetti annunciati subito dopo.
Salutato James, difatti, ci ha pensato un’altra partnership a sancire la volontà di Konami di ampliare la portata del ritorno nella nebbiosa cittadina statunitense. Silent Hill: Townfall, difatti, vede la collaborazione della compagnia giapponese con il publisher Annapurna e lo studio di sviluppo No Code, noto al grande pubblico per Stories Untold e Observation. Annunciato tramite un semplice e criptico teaser trailer, è difficile ipotizzare alcunché in merito alla natura della produzione, ma il voice over che accompagna il filmato sembra perfettamente in linea con il processo di giudizio e redenzione a cui sono sottoporti tutti i protagonisti degli episodi comparsi nel corso degli anni.
L’appuntamento con nuovi dettagli relativi al titolo, come confermato dallo stesso team di sviluppo, è rimandato al prossimo anno. Sarà forse questo il vociferato capitolo ad episodi citato nei recentissimi leak? A vedere il curriculum dello studio di sviluppo, se pensiamo a Stories Untold, l’ipotesi potrebbe risultare altamente probabile. Non resta che aspettare i futuri aggiornamenti, ma se la qualità del gioco dovesse rispettare gli standard qualitativi a cui ci ha abituato No Code…
Il 2023, almeno per il momento, sembra avere un solo progetto confermato in forma definitiva, e si tratta anche di quello più particolare ed imprevisto del pacchetto di annunci: parliamo di Silent Hill Ascension, un’esperienza horror interattiva sviluppata da Genvid, in collaborazione con Bad Robot, la casa di produzione fondata da J. J. Abrams. Anche in questo caso le informazioni trapelate sono pochissime e sappiamo soltanto che si tratterà di un’avventura condivisa che mescolerà videogioco e streaming, in cui saranno gli stessi spettatori a decidere le sorti dei vari personaggi, compiendo irreversibili scelte, che andranno ad influenzare senza possibilità di correzione i progressi della storia.
Passo più lungo della gamba o intuizione geniale e rivoluzionaria? Al momento è davvero presto per esprimere un parere, dato che oltre alle parole e alle intenzioni che animano lo sviluppo non siamo in possesso di altro. Quello che è certo è che si tratta di un progetto che potrebbe risultare quanto mai divisivo, capace di scardinare quel lato intimo e privato che è da sempre alla base della narrativa di Silenti Hill.
Questa voglia di rendere condiviso l’orrore e l’angoscia non si limiterà soltanto alla sfera videoludica, dato il già esplicitato desiderio di Konami di rendere altamente crossmediale la sua storica IP. Ed in tal senso non stupisce l’annuncio ufficiale di Return to Silent Hill, “seconda” pellicola dedicata alla saga (no dai, Silent Hill: Revelation non è mai esistito!), che vede ancora una volta alla regia e alla produzione il binomio Christophe Gans/Samuel Hadida. Anche in questo caso ci sarà da attendere un bel po’ prima di vedere qualcosa in azione, dato che allo stato attuale solo storyboard e sceneggiatura (basata su Silenti Hill 2) sembrerebbero pronte.
Nulla, pertanto, ci è dato di sapere in merito al cast di attori, ancora in fase di definizione. Quello che è certo è l’amore ed il rispetto che Gans nutre nei confronti della serie, di cui si è sempre dichiarato un estimatore, oltre che un appassionato in veste di puro gamer. Pur se non perfetto, difatti, la prima pellicola dedicata al franchise da lui diretta, si è rivelata coerente in larga parte con il brand, pertanto l’interesse in tal senso nei confronti della sua prossima creazione non può che essere genuino.
A chiudere la tornata di annunci, sorvolando volutamente sul merchandising ufficiale, ci ha pensato quella che sembra essere la produzione meno a fuoco dell’intera presentazione, ovvero Silent Hill f. Annunciato per mezzo di un affascinante trailer in CGI, il gioco sarà ambientato nel Giappone degli anni ’60 e si baserà su di una storia scritta appositamente da Ryukishi07, scrittore e disegnatore giapponese noto al pubblico per una serie di visual novel horror.
Al timone della realizzazione tecnica troveremo invece Neobards Entertainment (Resident Evil: Resistance e Resident Evil Re:Verse), il tutto sotto la direzione dell’ex Nintendo Motoi Okamoto. Se si può chiudere un occhio al cospetto del pregresso del team di sviluppo, non certo entusiasmante ed epocale, qualche perplessità non ce la può risparmiare il peculiare setting scelto per raccontare la storia, lontano anni luce (oltre che geograficamente) dalle atmosfere a cui la serie ci ha abituato sin dal principio. Se è pur vero che Silent Hill non è sempre stata il nucleo centrale della narrazione, viene davvero difficile ipotizzare come un villaggio giapponese possa ricollegarsi in maniera coerente alla lore del brand.
L’impressione restituita, tanto per rimanere dalle parti dell’estro di Keiichiro Toyama, è più affine ad un nuovo Forbidden Siren o ad un Fatal Frame, anche se il look della creatura che si vede al termine del video non può che richiamare anche i clicker di Naughty Dog. Giudizi preliminari, sia chiaro, dato che anche qua non si è parlato di periodo di uscita, né tantomeno di piattaforme di destinazione, ma a livello puramente personale non possiamo che essere un minimo dubbiosi in quanto alla coerenza del titolo in oggetto. Saremo comunque i primi ad essere felici in caso di smentita.
E così la Silent Hill sembra proprio desiderosa di tornare a tormentare i nostri incubi, tra l’altro in modi che potrebbero rivelarsi quanto mai inaspettati. Se non stupisce pienamente la scelta del remake di Silenti Hill 2 come apripista di questo ritorno, segno evidente di come Konami abbia deciso di giocare su di un terreno rassicurante e a lei ben noto, sono le produzioni collaterali a suscitare la curiosità maggiore. Townfall e Ascension sono due progetti sicuramente intriganti sulla carta, complici la storia del team dietro al primo ed il concept legato al secondo, ma allo stato attuale, al di là di belle parole e buone intenzioni, ci sono davvero pochi elementi per capire se la compagnia giapponese abbia davvero intenzione di dedicare al suo brand horror tutti gli sforzi produttivi che merita.
La volontà di sparare nel mucchio, nella speranza di riuscire ad intercettare i favori del pubblico, emerge anche dalla volontà di raggiungere una platea più mainstream come quella cinematografico (anche se Gans, in tal senso, è una discreta garanzia), così come dalle atmosfere di quel Silent Hill f, che pare voler accontentare un po’ tutti gli amanti dell’horror di stampo giapponese, lasciando apparentemente in disparte le atmosfere originali della serie. È chiaro, vista anche l’assenza di date precise, come il lavoro da fare sia ancora molto, pertanto anche i giudizi sono rimandati a data da destinarsi. L’unica cosa certa è che la nebbia sembra essersi finalmente diradata sul futuro di Silent Hill.