Silent Hill: Shattered Memories
Paura e delirio in collina.
A distanza di quasi 10 anni, i fan di Silent Hill potranno tornare ancora una volta alla Collina Silenziosa vestendo i panni dell'indimenticabile Harry Mason, protagonista del primo episodio il cui successo lanciò definitivamente il brand nell'olimpo dei grandi Survival Horror. Da fedele amante della serie, accolsi con non pochi dubbi l'idea di una rivisitazione del gioco, ma dopo la prova su strada riservataci all'ultimo E3, possiamo dire di nutrire aspettative più che giustificate.
I ragazzi di Climax Studios si apprestano così a rispolverare e rimettere in sesto il filone narrativo del primo capitolo stravolgendo al tempo stesso quelle dinamiche di gameplay peculiari all'intero genere. In un tempo in cui l'horror è sempre più votato all'azione, come un certo Resident Evil insegna, Silent Hill preferisce invece tornare alle ataviche pulsioni insite in ogni giocatore e a quegli elementi squisitamente psicologici che sono (o almeno dovrebbero essere) le colonne portanti di qualsiasi videogioco basato sulla paura.
Harry Mason si troverà a cercare sua figlia Cheryl nelle strade deserte della tetra cittadina, ripercorrendo le "memorie infrante" di quel luogo dimenticato da Dio. Con Wii Remote e Nunchuck ben saldi nelle nostre mani, abbiamo perciò assistito all'introduzione filmata per poi essere abbandonati ai più terrificanti incubi, nel continuo passaggio dalla realtà all'Otherworld. La mappatura dei controlli è ben collaudata e sicuramente funzionale alla tipologia di gameplay adottata dal team di sviluppo. Tramite levetta analogica ci sposteremo lungo gli scenari, mentre il telecomando servirà a ruotare la visuale e a manovrare la torcia in dotazione al nostro alter ego. Ci siamo trovati abbastanza a nostro agio, ma bisogna anche sottolineare l'urgenza di alcune limature nella calibratura della sensori, soprattutto a causa della difficoltà nel districarsi in situazioni particolarmente ostiche.
Ciò sarà fondamentale per diversi motivi. Questo inedito remake intende infatti rimescolare le carte in tavola e proporre un gameplay basato in larga parte sulla fuga. Harry non può affrontare le orde demoniache che imperversano in città, e l'unico espediente per restare in vita e trovare sua figlia sarà quello di tenere le distanze dai nemici. Non si tratta più di scegliere le armi migliori e far scorta di munizioni e medkit, ma di darsela a gambe lasciandosi alle spalle abomini di ogni sorta. Il tutto è ovviamente all'insegna della tensione: il solo fatto di essere costantemente minacciati senza alcuna apparente possibilità di difesa è già un valido motivo per procedere con estrema cautela nell'esplorazione delle locations, che si alternano l'una all'altra senza dover attendere alcun caricamento.
Oltre alla fidata torcia, altro valido strumento sarà il nostro cellulare, che andrà a costituire la vera interfaccia del gioco. Tramite le opzioni del telefonino potremo quindi ricevere messaggi, scattare fotografie in cerca di indizi, ricevere misteriose telefonate, controllare la mappa e salvare la partita in corso. Avesse fatto anche il caffé per ripristinare la salute, sarebbe stato il gingillo hi-tech definitivo di ogni giocatore.
Data l'ambientazione aperta, al giocatore vengono forniti svariati indizi visivi per raggiungere la salvezza. Alcune porzioni delle location assumeranno pertanto un colore più acceso in modo da evidenziare all'istante la direzione da seguire, escamotage per altro già ammirato con ottimi risultati in Mirror's Edge. I mostri non esiteranno a lanciarsi contro di noi, afferrandoci per le braccia o effettuando dei veri e propri placcaggi alle gambe. Harry potrà sempre scrollarseli via di dosso, ma determinati attacchi combinati da parte dei nemici ci hanno davvero sorpreso per l'irruenza e la micidiale voracità con cui ci hanno condotto al gameover.
Il cambio di rotta intrapreso da Climax è costituito anche dalla differente rappresentazione dell'Otherworld, sorta di dimensione parallela che i fan hanno ormai imparato a temere. Se nei precedenti capitoli il tutto veniva mostrato in un florilegio di ruggine, sangue e consunzione, adesso saranno il ghiaccio e la neve a prendere il sopravvento. Gli ambienti "reali" saranno così ricoperti dal gelo, andando ad ostruire percorsi prima accessibili e modificando profondamente la morfologia delle locations. Incredibile l'atmosfera che si viene a creare, soprattutto quando ci si rende conto che all'interno degli enormi blocchi di ghiaccio quelle maledette bestiacce informi urlano e scalciano in attesa di liberarsi.
Il feeling sembra essere tornato quello dei capitoli migliori, complice per l'ennesima volta lo stupendo comparto sonoro magistralmente orchestrato da Akira Yamaoka. Non possiamo purtroppo dire lo stesso sul versante grafico, che si mantiene su standard ben al di sotto delle potenzialità del Wii (ma anche di PS2, altra piattaforma insieme a PSP destinata ad accogliere il gioco). Tale defaillance è comunque mitigata, come detto prima, dall'assenza di caricamenti e dalla possibilità di esplorare liberamente gli ambienti circostanti, senza per questo dover patire noiose attese tra una location e l'altra. Dopo la delusione di Homecoming e del precedente Origins su PS2, non possiamo far altro che incrociare le dita e sperare che l'incubo più malato dei videogiochi torni a terrorizzarci come ai vecchi tempi.
Silent Hill: Shattered Memories è previsto per l'autunno su Wii, PS2 e PSP.