Sir, You Are Being Hunted - review
Una battuta di caccia alla volpe. Nei panni della volpe.
Sir, You Are Being Hunted è un survival-stealth in prima persona british fino al midollo, dai paesaggi di campagna inglese ai nemici, che sono sì dei robot ma vestiti con giacche di tweed e cappelli come nobili di uno sceneggiato della BBC. La sensazione si rafforza con l'inizio del gioco, quando una voce dal marcato accento britannico ci introduce alla storia e la condisce con quel velato humor che contraddistingue i sudditi di Sua Maestà.
La trama, mero pretesto alle nostre azioni, racconta di un esperimento di teletrasporto andato male che ci conduce in un arcipelago di una Gran Bretagna alternativa, popolata da sinistri androidi che cacciano gli umani per sport. La voce fuori campo ci mette al corrente che purtroppo lo strumento si è rotto in più pezzi e per tornare a casa sarà necessario andare a recuperarli nelle varie isole. L'impresa non sarà facile.
Non viene data alcuna indicazione sulla disposizione degli elementi da ritrovare, tutto ciò che ci è dato sapere è il numero di quelli disponibili in ogni singola location. Per scoprire la posizione precisa ci si dovrà affidare all'esplorazione, aiutati anche da un binocolo, durante la quale dovremo tentare scorgere del fumo bianco levarsi dal terreno, segno del luogo di caduta di uno dei pezzi.
Di tanto in tanto si potranno incrociare delle luci celesti che si muovono in maniera apparentemente casuale, come lucciole che paiono essere attirate proprio dai frammenti che stiamo cercando. Nel nostro girovagare alla ricerca dei pezzi, dovremo fare attenzione ai robot che pattugliano le zone. Si possono riconoscere anche ad una buona distanza grazie alla luce rossa che emettono dagli occhi e al tipico rumore di un computer a valvole in un vecchio film di fantascienza.
Nascondersi e muoversi con cautela è il modo principale per superarli. Grazie a un indicatore di visibilità posto in basso a sinistra, potremo avere sempre sott'occhio il grado di esposizione visiva e sonora. Si dovrà dunque ricorrere a muretti, alberi, case e, soprattutto, all'erba alta, che permetterà un'invisibilità pressoché assoluta e ci consentirà di muoverci camminando bassi e lentamente, con il minimo rischio di essere visti.
"In una Gran Bretagna alternativa dei sinistri androidi cacciano gli umani per sport"
Anche in questo caso, però, è sempre bene essere prudenti perché basta poco a far saltare la copertura: incappare in un gruppo di uccelli che si muove per terra significa spaventarli e farli volare via, una situazione che allerterà immediatamente i robot attirandoli anche da grande distanza. E sarà meglio tenersi lontani dagli inquietanti spaventapasseri che, pur non essendo armati, ci seguiranno segnalando costantemente la nostra presenza ai cacciatori.
Ad aiutarci nei movimenti furtivi ci saranno una serie di gadget recuperabili in giro per le isole, come sassi o bottiglie per distrarre i nemici, sveglie a carica per attirarli in una determinata direzione e persino tagliole. Non mancheranno anche armi, bianche o da fuoco, sicuramente efficaci per far fuori gli androidi ma dallo spiacevole effetto collaterale di fare rumore e di far attirare l'attenzione su di sé, cosa che può rendere la situazione difficile in caso di gruppi consistenti di robot.
Tenere un basso profilo non sarà l'unica cosa di cui dovremo preoccuparci. L'interfaccia, accanto al classico indicatore della salute, mostra il parametro "vitalità", che indica la fame del nostro personaggio e che scenderà lentamente con il tempo. Far scendere tale livello sotto lo zero, e quindi affamare il nostro alter ego, significherà veder calare velocemente la sua salute fino alla morte.
Per evitarlo si dovrà frugare fra le case dei piccoli paesini presenti in ogni isola alla ricerca di qualcosa di commestibile capace di risollevarlo. Un alto grado di vitalità, inoltre, significherà la possibilità di riguadagnare più velocemente la propria salute se si viene colpiti.
"Ad ogni nuova partita l'arcipelago viene generato casualmente"
L'esplorazione delle case avviene in maniera molto semplice. Cliccando sulla porta comparirà una piccola schermata, indicante il contenuto dell'abitazione: nella maggior parte dei casi si tratta di spazzatura come ossa, topi morti o teiere dipinte con la bandiera del Regno Unito, oppure di pane ammuffito, uova maleodoranti e altro cibo dalla dubbia commestibilità, il cui risultato dipenderà dalla sorte.
Con un po' di pazienza, però, si potranno trovare anche oggetti utili quali cibo, armi e munizioni, oggetti per distrarre i nemici e altri gadget da conservare nel proprio inventario, in cui è bene lasciare sempre uno spazio libero per i frammenti della macchina.
Una delle particolarità che rendono imprevedibile l'esplorazione in Sir, You Are Being Hunted è il fatto che ad ogni nuova partita l'arcipelago viene generato casualmente, lasciando al giocatore la possibilità di decidere il tema che caratterizzerà ognuna delle cinque isole di cui è composto, scegliendo fra paesaggi rurali, paludosi, ambienti montuosi, castelli diroccati e zone industriali.
Le isole verranno quindi disposte secondo i quattro punti cardinali, più una centrale da cui avrà inizio l'avventura e in cui saranno disponibili quattro barche per raggiungere le altre zone. Man mano che si recupereranno i pezzi e si andrà avanti con il gioco, gli ambienti si popoleranno di diverse tipologie di androidi. Le loro azioni non brillano per complessità ma sono abbastanza varie.
"I nemici sono piuttosto sensibili ai rumori e possono scorgerci anche a grande distanza"
Potremo trovare gruppi che si muovono in fila attraversando l'intera isola, altri invece, dall'aspetto piccolo e tarchiato, si aggireranno per i boschi sistemando tagliole per catturarci e in alcuni casi si potrà assistere a delle vere e proprie lotte interne, con robot che si prendono a fucilate l'uno con l'altro, situazione ideale per tenerli impegnati mentre ci occupiamo di altro.
Alcuni potranno essere accompagnati da cani, molto rapidi e difficili da colpire che cercheranno di saltarci addosso per bloccarci a terra e renderci così facile bersaglio dei fucili, mentre altri, vestiti con la giubba rossa da caccia alla volpe, si muoveranno su cavalli robot volanti da cui è difficile fuggire, una volta scoperti.
In generale i nemici sono piuttosto sensibili ai rumori e possono scorgerci anche a grande distanza ma nonostante questo la loro mira non è infallibile: con un po' di pratica si potrà imparare a schivarne i colpi e ad avere la meglio su coppie di robot anche con una semplice ascia, lasciando qualche dubbio sull'effettivo bilanciamento del gioco quando, all'atto pratico, ci si rende conto che la forza bruta risulta più efficace in buona parte delle occasioni, soprattutto se si sa già dove andare.
Perlustrare le isole alla lunga può rivelarsi un'esperienza tediosa, anche perché il salvataggio è disponibile solo in punti predefiniti e la morte significa dover ricominciare da capo, con tutti i progressi non salvati andati persi e la necessità di dover ripercorrere, non di rado, lunghi tratti, spesso muovendosi lentamente per non rischiare di attirare troppi nemici su di se.
"Le texture sono ad una risoluzione così bassa che sembrano provenire da un gioco dello scorso decennio"
L'esplorazione in sé inoltre non è particolarmente appagante: a parte qualche costruzione qua e là, le location sono per lo più vuote e la generazione casuale degli ambienti non permette di crearne di più affascinanti ed interessanti, pur avendo la possibilità di averne di nuovi ad ogni partita. Da un titolo indie non ci si aspettano meraviglie tecniche, ma Sir, You Are Being Hunted lascia comunque perplessi.
Le ombre cubettose che si stagliano sugli edifici non sono un bel vedere e le texture sono ad una risoluzione così bassa che sembrano provenire da un gioco dello scorso decennio, così come i semplicissimi modelli poligonali degli edifici. Tutto sommato il colpo d'occhio di alcuni paesaggi non è niente male ma le texture restano un pugno in un occhio.
La parte positiva è che una grafica così semplice permette al titolo dei Big Robot di girare senza difficoltà anche su macchine datate, mantenendo un solido frame rate senza cali di sorta anche con il v-sync attivo. Per qualche motivo, però, una pur mediocre grafica ha portato a cadenze regolari le ventole della scheda video al massimo della velocità, come neanche coi giochi tecnicamente ben più impegnativi. Sembra comunque che alcuni abbiano risolto il problema impostando il limite del frame rate nelle opzioni.
Si tratta di difetti tutto sommato trascurabili che purtroppo si affiancano a non rari crash, soprattutto durante i caricamenti, che hanno costretto in più di un'occasione a dover terminare manualmente l'applicazione. Nulla che faccia perdere lunghe sessioni di gameplay o che abbia corrotto i salvataggi, ma un fastidio di cui si farebbe volentieri a meno.
Sir, You Are Being Hunted nel complesso è un gioco discreto: le fasi stealth risultano troppo punitive in termini di tempo e di risorse necessarie e, quando possibile, è preferibile un approccio più diretto per poi scappare. Maggiore velocità nelle azioni significa anche minor consumo di vitalità.
L'esplorazione non dà altre soddisfazioni al di là del ritrovamento del bottino e di qualche occasionale easter egg, e avrebbe giovato di ambienti più complessi e dettagliati: muoversi per diversi minuti tra erba, alberi e muretti a secco, perde di mordente molto velocemente. È un titolo che richiede pazienza, attenzione e qualche tentativo per padroneggiare al meglio le meccaniche, ma che nonostante i difetti può regalare qualche ora piacevole tra le campagne inglesi.