Sky: Figli della Luce - recensione
Un viaggio celestiale, nei meandri dei legami.
Se siete tra coloro che credono che un videogioco, per definizione, debba correlarsi fortemente al concetto di ludos e al meccanicismo di un dualismo programmazione-interazione focalizzato principalmente sull'intrattenimento, siete in errore.
Il videogioco, da sempre, è anche un'esperienza. Uno strumento nel quale artisti riversano la loro creatività, e che utilizzano per comunicare messaggi, raccontare storie e stimolare la riflessione e l'emotività del fruitore.
Ecco, dunque, che esperienze come Sky: Figli della Luce, ultimo progetto del team Thatgamecompany che ha dato i natali a titoli tanto affascinanti quanto dibattuti quali Flower, Journey e Flow, trovano una loro precisa collocazione ed importanza nell'economia del medium.
L'incipit un po' forte sovviene al pensiero di quelle circostanze in cui capita di scontrarsi con chi sostiene che opere del genere non possano essere annoverate tra i videogiochi. Si interagisce poco, non c'è una vera progressione, la totalità dell'esperienza dura quanto un film...
Ebbene, sappiate che anche in Sky le cose stanno esattamente così. Tutto ciò che dovrete fare sarà vagare per i regni celestiali di un mondo animato da un tratto sinuoso e da modelli stilizzati, secondo un'ispirazione artistica molto in linea con le precedenti opere del team statunitense.
La vera novità sta nella massiccia interazione con altri giocatori, che rappresenta il vero focus dell'esperienza. A questo si affianca la scelta di rendere l'esperienza free to play ed accessibile a più persone possibili, spostandosi da quelle che erano avventure pensate esclusivamente per il mondo console ed arrivando ad abbracciare il mercato mobile.
Attualmente il titolo è disponibile solo su dispositivi iOS, con l'arrivo previsto anche su piattaforme Android, PC e le principali console nel giro di un anno.
La progressione in Sky è scandita da semplici azioni quali l'accensione in serie di un gruppo di candele piuttosto che l'interazione con alcuni spiriti da seguire ed acchiappare. A ciò si aggiunge la raccolta di alcuni frammenti di luce che ci consentono di potenziare il nostro mantello, permettendoci di raggiungere nuovi luoghi celestiali sempre più vicini alla meta, un'imponente fortezza tra le nuvole.
Naturalmente non ci saranno situazioni di pericolo, scontri di alcun tipo, nemici od armi da imbracciare. La totalità dell'esperienza è concentrata sul viaggio e scandita da un ritmo blando, che alterna alla ricerca ed all'esplorazione delle fasi di pura contemplazione visiva e uditiva.
La vera esperienza in termini di progressione, tuttavia, è cadenzata da un peculiare ed affascinante sistema di interazione con gli altri giocatori. In una sorta di enorme hub, ci imbatteremo in uno stuolo di entità grigie, senza volto, apparentemente vuote. Illuminandoci vicendevolmente con le nostre preziose candele, potremo svelare le rispettive sembianze, e solamente offrendo uno dei nostri preziosi consumabili all'altro sarà possibile instaurare un legame di amicizia.
Da qui si innescano tutta una serie di meccaniche incentrate sulla comunicazione, prevalentemente non verbale, che legano il recupero degli spiriti all'acquisizione di nuove pose, nuove emote e nuovi oggetti estetici che consentiranno di intensificare e rendere potenzialmente unico ogni singolo legame stretto durante l'avventura.
Invero anche la comunicazione verbale è parte dell'esperienza, giacché una chat a schermo è presente, anche se non ci pare il metodo più coerente e funzionale per vivere un'esperienza simile.
Questo modo non convenzionale d'interagire si tramuta nella possibilità concreta di affrontare il viaggio con altre entità, mano nella mano. Possiamo anche lasciarci guidare totalmente da esse, specie qualora dovessimo non riuscire proprio ad affrontare la frustrazione di comandi touch che nella gestione dei movimenti - sia a terra che in aria - sono tutt'altro che precisi.
A fronte di una vena artistica marcata, d'impatto ed accompagnata da un sound design toccante ed emotivo, è proprio sul fronte tecnico che il titolo ci lascia delle perplessità rilevanti. Su iPhone X e iPad 2018 si sono notati sporadici cali di framerate, una fluidità generale parecchio altalenante, crash occasionali ed una certa instabilità nell'infrastruttura online, dovute in parte alla giovinezza del progetto ed in parte alla piattaforma di fruizione, attualmente unica.
Siamo abbastanza tranquilli nell'affermare, anche senza aver potuto testare le altre versioni, che PC e console saranno le dimore ideali e più funzionali per un'avventura di questo tipo, che anche a causa di un sistema di controllo non troppo adatto al touchscreen rischia di precludersi una considerevole fetta di utenza più occasionale.