Skylanders: Swap Force - prova
Basteranno 250 combinazioni a far fronte all'infinità disneyana?
Milano - Ci si potrebbe scrivere una tesi di marketing su Skylanders (e sono abbastanza certo che se nessuno l'ha ancora fatto, sicuramente qualcuno ci starà pensando). Con il mercato videoludico nell'inoltrata maturità del ciclo di vita del prodotto, e con certi malfidati analisti che addirittura ventilano una contrazione del mercato console, l'IP di Activision si incunea furbescamente nel segmento più insensibile alle oscillazioni di mercato, quello dell'utenza più giovane, conciliandolo con la riscoperta del vintage gaming e la nuova sensibilità dei genitori verso un'educazione dei figli che faccia rincontrare il virtuale col concreto.
Da qui le vendutissime action figure (da questa edizione "inter-action figure") che hanno salvato in corner il draghetto Spyro, per poi ridimensionarlo impunemente una volta che il brand Skylanders fosse abbastanza autonomo e solido (quindi nel giro di pochissimi mesi dal lancio del primo capitolo).
Una formula magica, capace di unire la classica addiction da leveling e accumulo connaturata al gioco di ruolo più basico, con un vero e proprio feticismo materiale extra-schermo che ricorda molto (ma più dispendiosamente) la psicosi di massa sulle carte da gioco di pokémoniana memoria, e sicuramente ispirato dall'archetipo dei giocattoli che prendono vita in Toy Story (pellicola che condivide tra l'altro due co-autori col gioco).
Dopo l'incredibile successo di Spyro's Adventure era preventivabile che la casa statunitense si sarebbe adagiata un attimo sul suo secondo successo dopo Call of Duty, cosa abbastanza evidente nel seguito Giants, che introduceva appunto i giganti senza però uscire dai binari già rodati. Ora, coi tamburi del competitor Disney Infinity all'orizzonte, urge però una tirata a lucido.
"Ora, coi tamburi del competitor Disney Infinity all'orizzonte, urge una tirata a lucido"
Perché per quanto gli abitanti dei cieli godano di tre anni di vantaggio nel radicamento nel mercato (e della loro natura inedita, sicuramente più orientata al collezionismo dei "testimonial" disneyani), essi devono calare gli assi in vista del banco di prova natalizio, e Skylanders: Swap Force pare essere la manica ben larga di Activision per scongiurare ogni ipotesi di golpe videoludico.
Nella prova della versione finale del codice di gioco (in uscita il 18 ottobre) abbiamo potuto provare le novità della nuova incarnazione in due livelli elementalmente approssimabili col ghiaccio (Winter Keep) e con l'acqua (Cascade Glade), alle prese con le fedeli statuette dei nuovi Wash Buckler, Blast Zone e Boom Jet (tre dei sedici nuovi Swap Force).
Sia nella prima area, caratterizzata da skyland ghiacciate, tempeste di neve e atmosfere quasi natalizie, che nel secondo, denso di una natura rigogliosa e una giungla minacciosamente comica, è subito balzata all'occhio una delle principali rivoluzioni del nuovo Skylanders: il motore grafico.
Se i primi due episodi manifestavano forse troppo lo sviluppo su Wii e la conseguente conversione su 360 e PS3, il nuovo capito (programmato direttamente su current gen ed atteso anche su next gen) presenta un engine rivoluzionato, sia per quanto riguarda il counting poligonale sui modelli splendidamente colorati, che per le animazioni, che per la vera e propria direzione artistica.
"L'introduzione del salto rappresenta una timida ibridazione platform"
Il character design risulta quasi sempre ispirato, tanto da ricordare in alcuni casi (e mi si perdoni la bestemmia) le esperienze "psiconaute" di Tim Schafer (basta dare un'occhiata al personaggio di Flynn per convincersene). Accanto alle esigenze estetiche svetta l'introduzione (in questo caso non scontata) dell'abilità salto che rappresenta invece un prezioso "balzo" del gameplay dal puro "hack and slash" a una timida ibridazione platform, che arricchisce piacevolmente l'avventura con maggiore varietà nella "sale elementali" e nelle aree bonus, con minigiochi e miniquest che finalmente esulano dal solo eccidio dei buffi antagonisti.
In entrambi livelli provati il classico scorrimento fra piattaforme a passaggio obbligato era impreziosito da dungeon riservati a particolari elementi (o combinazioni "swap" di elementi), sequenze di "grinding" su aurore boreali, puzzle game decisamente "entry level", bombardamenti via catapulta di vascelli volanti, tracciati terra/aria a tempo costellati di mine volanti e altri ostacoli decisamente facili da evitare per pollici minimamente rodati.
Un collage di situazioni topiche prese qua e là dal platform più casual insomma, ma così bene integrate nel gameplay rilassato e fanciullesco da incentivare la continua ricerca di bonus, oggetti leggendari (capaci di garantire l'aumento delle statistiche del personaggio) e vagoni di gettoni d'oro.
"La versione 3DS permette di salvare su console gli Skylander virtuali senza doversi portare in giro portale e statuette"
Anche il sistema di combattimento risente positivamente della capacità di saltare che, assieme alla già approfondita peculiarità delle Swap Force, dona maggiore profondità e dinamica agli scontri coi goffi minion dell'acerrimo Kaos. Ed è proprio la peculiarità "swap" delle nuove creature a rappresentare la chiave di volta di questa nuova incarnazione. Essa, per chi non avesse letto la nostra precedente preview di Skylanders: Swap Force, consente di combinare liberamente le gambe e il tronco dei nuovi personaggi combinandone i poteri (come volare, scalare, teletrasportarsi e muoversi in stealth).
Solo provando con mano l'assemblaggio di alcune delle 250 combinazioni possibili (sul nuovo portale necessario a leggere i nuovi personaggi ma retrocompatibile coi vecchi Skylanders) siamo riusciti a capire come questa innovazione comporti un potenziamento della marketing strategy di Activision basata sull'assuefazione da collzionabili. Oltre, ovviamente, a una ventata d'aria "tiepida" per un gameplay ben rodato.
Le normali aree riservate a determinati elementi e abilità (contrassegnate da un logo sulla base dell'action figure), verranno quindi letteralmente moltiplicate dalla presenza di aree dedicate a precise combinazioni di elementi. Non ci vuole molto a immaginare l'effetto che questo ennesimo espediente avrà sulla smania dei (più o meno) piccoli giocatori e sulle tasche dei loro genitori.
Una menzione particolare va alla prova delle versioni Nintendo (3DS e Wii U): se l'edizione portatile controbilanciava una grafica (ovviamente) impoverita e qualche sporadico rallentamento con la possibilità di salvare su console gli Skylander virtuali senza doversi portare in giro portale e statuette, la versione Wii U sfruttava il Gamepad per visualizzare statistiche del personaggio e progressione delle missioni in corso.
Con la galassia Disney alle porte e in continua espansione, non resta altro che uscire dall'inerzia e risfoderare gli artigli (magari anche quelli del povero Spyro). E in attesa dell'imminente recensione, da quanto abbiamo visto Skylanders: Swap Force sembra più che determinato a non cedere neanche un bracciolo del trono che si è costruito da solo.