Slitherine: strategia dura e pura - articolo
Tanti esagoni e mazzate guerrafondaie.
Slitherine è un publisher inglese piuttosto famoso dalla specializzazione estremamente chiara: la strategia senza compromessi, sia essa light che hardcore, nel suo catalogo troviamo decisamente di tutto, ma il genere strategico rimane sempre presente. Slitherine è anche un publisher piuttosto prolifico, sempre impegnato a espandere i propri franchise o a crearne di nuovi e, ancora, bisogna dar loro atto che il timore di non incontrare il favore del pubblico mainstream proprio non rientra nelle loro preoccupazioni.
A provare questi punti ecco quattro titoli che il publisher inglese ha recentemente lanciato sul mercato e che costituiscono un buon mix per tutti gli appassionati di strategia hardcore che non si fanno impaurire da profondità e regole non proprio immediatissime.
Iniziamo con Check your 6!, adattamento elettronico di un boardgame di miniature di aeroplani da guerra (omonimo), originariamente pensato per la WWII, poi espanso a pressoché qualsiasi cosa voli e spari. Seguendo lo stesso percorso, i The Lordz (gli sviluppatori, già autori di PanzerCorps e Pike & Shot) propongono quindi un primo episodio saldamente ancorato alla seconda guerra mondiale che ci porta nell'epica sfida tra RAF e Luftwaffe, dalla Battle of Britain in poi.
Il gioco comprende 18 missioni divise in due campagne, modalità multiplayer (sia online che offline) ma, sorprendentemente, niente skirmish né editor al momento (anche se gli sviluppatori hanno dichiarato nel forum Steam di essere al lavoro proprio su una modalità skirmish).
La meccanica di gioco è a turni e segue pedissequamente le caratteristiche del boardgame. Ciò vuol dire movimenti discreti, cambi di velocità e di altitudine e, in generale, un gameplay incentrato su una simulazione di combattimenti aerei (dogfight) molto strategica, in cui è d'obbligo sfruttare a dovere le particolarità di ogni aeroplano (mitici Spitfire e Stuka compresi!).
Se state pensando a Sid Meier's Ace Patrol non siete lontani, ma bisogna specificare che in 'Check your 6!' la pianificazione la fa da padrone, visto che l'azione è sempre spostata di un turno in avanti. Per capirci, se muovete un aeroplano nel turno x in considerazione della posizione di un nemico, dovrete pensare al fatto che la prossima volta che agirete (nel turno x+1) il nemico avrà già mosso il proprio aeroplano, con tutto ciò che ne consegue.
Per tutti gli appassionati di strategia a turni che abbiano anche un debole per le battaglie nei cieli della WWII 'Check your 6!' può essere un'opzione intrigante con grandi potenzialità per espansioni future.
Il secondo gioco di cui vi parliamo è Command: The Silent Service, espansione standalone di Command: Modern Air/Naval Operations, (comunemente noto come CMANO) e una piccola introduzione del gioco base è d'obbligo. Sulle tracce dell'ormai mitico Harpoon (vecchio titolo DOS del 1989), CMANO offre una simulazione di conflitti aeronavali moderni che vuole essere estremamente realistica perché solidamente ancorata su modelli e dati reali.
Questo vuol dire che ogni unità e ogni arma presente nel gioco è modellata secondo le caratteristiche originali e che queste caratteristiche vanno comprese e utilizzate per portare a termine le missioni. Ciò si traduce in una discreta quantità di tempo passata, ad esempio, a interpretare le schede prestazionali di un missile o a ponderare la distribuzione di armi caricate su un jet (e del relativo tempo necessario). Il risultato di tanta fatica, poi, potremo seguirlo su informativi (anche se decisamente aridi) schermi di radar e/o mappe satellitari (in stile Google Maps per intenderci).
L'espansione standalone Command: The Silent Service si concentra sulla guerra sottomarina, dal post-WWII a oggi, ovvero dalla guerra di Corea ai sottomarini nucleari, passando per le testate balistiche intercontinentali e a una ridda di innovazioni tecnologiche che hanno rivoluzionato il funzionamento dei sub e della loro attività. Nella tradizione del franchise questa espansione offre diciotto missioni tutte ben documentate e presentate con una ricchezza di dettagli stupefacente.
È d'obbligo aggiungere che la serie CMANO si è ormai arricchita di molteplici espansioni, alcune da giocare obbligatoriamente tramite il titolo base, altre standalone; queste ultime si rivelano particolarmente interessanti perché coprono periodi e conflitti specifici e permettono ai giocatori di approcciarsi al genere con una spesa limitata (il gioco base costa infatti 70 euro, mentre gli standalone poco meno di 20) e magari guidati da un interesse specifico per lo scenario trattato.
Command: The Silent Service è anch'esso un ottimo punto di entrata in una serie riservata decisamente ai giocatori dotati di maggior pazienza che non si fanno intimorire da lunghe sessioni di studio e da un'interfaccia che lascia molto (se non tutto) all'immaginazione.
Vediamo ora un'altra interessante espansione, Field of Glory II: Legions Triumphant. Anche qui è d'obbligo introdurre il gioco base: Field of Glory II è l'adattamento videoludico di un boardgame di miniature (anche questo omonimo) di discreto successo dell'ormai lontano 2008. Utilizzando il motore già usato per Pike and Shot e Sengoku Jidai, i Byzantine Games portano la gloria dell'Impero Romano sui nostri schermi con un gioco che offre campagne strategiche ma, soprattutto, battaglie tattiche tra eserciti delle varie fazioni dei tempi.
Questa espansione, per la precisione, si concentra su un periodo particolarmente interessante che va dalla conquista della Britannia alla disintegrazione dell'Impero sotto la pressione di Goti e Germani, passando per la Pax Romana e gli scontri con i Persiani e i terribili Unni.
Il gameplay della serie Field of Glory è strettamente a turni e si basa sull'interazione tra abilità delle varie unità, uso del terreno e temporizzazione dell'azione. Gli eserciti si scontrano su ampie mappe in cui le unità, sistemate in una rigida griglia a quadri, si affrontano alternando movimenti e utilizzo di abilità speciali. La tattica regna suprema in questo tipo di giochi e, con essa, la conoscenza delle proprie truppe (e quelle del nemico) è fondamentale. Per questo motivo le espansioni, come Legions Triumphant (10 nuove fazioni, 4 nuove campagne e 17 nuove unità) approfondiscono il sistema di gioco e iniettano nuova linfa per gli appassionati.
Pensate che gli eserciti 'unici' con questa espansione raggiungono il numero di 132! Field of Glory II: Legions Triumphant è un approfondimento interessante per chiunque abbia apprezzato il titolo originale, sia sul lato del dettaglio storico, sia su quello del chiaro posizionamento rispetto al gameplay, pane per i denti dei wargamer appassionati di storia antica.
Concludiamo la carrellata con un tuffo nella tradizione dei wargame, gli operazionali su mappe esagonali! Anche qui Slitherine non si è mai tirata indietro (le serie Gary Grigsby e TOAW lo dimostrano ampiamente) ed è ora il turno della guerra d'Africa con Desert War 1940-1942, un operazionale classico che mira a riprodurre gli scontri tra unità meccanizzate delle forze dell'Asse contro quelle Alleate in Libia e in Egitto nella fase centrale della WWII.
Il sistema utilizzato è il WEGO, ovvero entrambi i giocatori (IA o giocatore umano in caso si opti per il multiplayer disponibile tramite PBEM) lanciano i propri ordini alle rispettive unità e poi si osservano le esecuzioni tutte insieme allo stesso tempo. Si tratta di un sistema che garantisce una sorta di doppia profondità strategica: da un lato comprendere come utilizzare al meglio il nostro contingente, dall'altro cercare di anticipare le mosse nemiche e le relative conseguenze. In particolare la fase di rivisitazione delle mosse (chiamata Movie Phase) è interessante e coinvolgente nell'offrire al giocatore il dettaglio delle operazioni e le relative conseguenze.
Desert War 1940-1942 comprende 12 scenari (dall'invasione italiana in Libia alla sconfitta di Rommel a El Alamein) e offre anche un editor completo che permette di customizzare mappe, unità, grafica e anche intelligenza artificiale (e relativi script). È d'obbligo ricordare che il titolo rimane fedele alle convenzioni del genere e fa poche concessioni sul lato dell'interfaccia e dell'usabilità con una grafica basilare (sia nei counter delle unità che nelle mappe) e un sonoro limitato a pochi effetti durante gli scontri. Tuttavia Desert War 1940-1942 è un titolo che riproduce efficacemente, e con precisione, un teatro di guerra tra i più interessanti della WWII e che gli appassionati riconosceranno immediatamente come in linea con le proprie preferenze.