Sniper Elite 4 - prova
Trattenendo il fiato col dito sul grilletto.
Manca poco meno di un mese alla release ufficiale di Sniper Elite 4 e di recente siamo stati a Milano per testare una build pressoché definitiva del titolo firmato Rebellion. Per darci un assaggio delle varie modalità di gioco, la nostra prova si è suddivisa in tre parti distinte: siamo partiti con la campagna singolo giocatore, abbiamo proseguito con il multiplayer competitivo e terminato con una modalità survival cooperativa.
Il titolo in questione, seppur giunto ormai alla sua quarta incarnazione, non accenna a perdere smalto e questa volta torna con un'ambientazione che ci tocca sul personale. Ci troviamo infatti in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, nei panni di un cecchino alleato inviato sul posto dopo che alcune navi sono state distrutte dai nazisti grazie ad un nuovo sistema di puntamento missilistico. La prima missione con cui ci troviamo alle prese consiste nell'individuare e ridurre al silenzio quattro ufficiali di medio grado ed un generale tedesco.
La mappa, una distesa collinosa costellata di piccole abitazioni che tratteggiano degnamente il Bel Paese, è di notevoli dimensioni. I casolari, così come le campagne circostanti, brulicano di nemici, così salire in cima alla piccola torre di vedetta trovata alla fine di un sentiero ci è subito sembrata una buona idea. Qui abbiamo utilizzato il binocolo per individuare quanti più soldati ed elementi sensibili dello scenario possibili, come casse di munizioni o barili, e li abbiamo marchiati. In questo modo essi sono rimasti evidenziati, permettendoci di gestire al meglio lo scontro che sarebbe divampato di lì a poco.
Dopo aver fatto secchi un buon numero di soldati da distanza siderale, la nostra posizione è stata compromessa e non abbiamo potuto far altro se non darci alla macchia. Braccati ed in fuga abbiamo quindi constatato come il nostro alter ego non è solo un abile cecchino ma una vera macchina di morte a tutto tondo. Egli dispone infatti di un fucile d'assalto, la cui efficacia da distanza ravvicinata non soddisfa pienamente, e un'arma leggera di backup.
All'occorrenza quindi è possibile lasciarsi alle spalle l'approccio stealth e investire i nemici con salve di proiettili vomitate dal nostro fidato tommy gun. Purtroppo questa tattica non si è rivelata vincente, soprattutto a causa del numero soverchiante di soldati alle nostre calcagna. Questi, seppur non vantino un'intelligenza artificiale particolarmente elaborata, sono veramente tanti e, soprattutto da vicino, tendono a fare parecchio male.
Dopo una dipartita da eroe siamo quindi tornati all'ultimo punto di controllo, dove abbiamo deciso di optare per un approccio più ragionato. Oltre che i fucili di precisione e quelli d'assalto, il protagonista può piazzare mine con cui coprire i passaggi di accesso alla sua postazione, lanciare granate e mettere KO chiunque con micidiali mosse corpo a corpo. Le zone di erba alta o i cespugli gli consentono di muoversi inosservato e tendere trappole grazie all'ormai abusato "lancio del sasso" in grado di attirare l'attenzione delle sentinelle.
Insomma, Sniper Elite 4 cala il giocatore in mappe enormi, dense di nemici da affrontare con molteplici approcci, da quelli basati sulla balistica di precisione a quelli più rudi e rumorosi, tutti ugualmente efficaci. Ad ogni micidiale uccisione andata a segno parte un bullet time (ormai marchio di fabbrica della serie) che ci consente di apprezzare nel dettaglio l'esecuzione, con tanto di effetto a raggi X ad evidenziare ossa sbriciolate e organi interni spappolati.
Al termine della nostra prova, durata circa un'ora, siamo riusciti a sbarazzarci degli ufficiali ma il generale era ancora lontano, rintanato nella parte nord del piccolo centro abitato e probabilmente protetto da una moltitudine di soldati semplici.
Sul versante tecnico possiamo dire che l'impatto grafico è soddisfacente, con texture di buona qualità applicate a modelli sufficientemente dettagliati. La giornata soleggiata ci ha regalato effetti di luce soddisfacenti, con raggi del sole che filtravano in maniera gradevole tra le fronde degli alberi. Come detto poco sopra, l'intelligenza artificiale si è rivelata solo sufficiente e facile da aggirare; contiamo su strategie di accerchiamento e atteggiamenti più aggressivi a difficoltà più elevate (che però non abbiamo avuto modo di testare). Nessun bug o glitch riscontrato, a parte qualche piccola incertezza nello scavalcare alcuni ostacoli, nulla comunque in grado di inficiare in maniera grave sul gameplay comunque.
Passando al multiplayer, la modalità testata è stata un "conquista e difendi", in cui le due squadre si sono contese il possesso di una radio da campo da mantenere per un lasso di tempo predefinito, in modo da guadagnare un punto. Al termine dei quindici minuti la squadra con più punti si è portata a casa il match. Quello che è subito saltato all'occhio è che il multiplayer sconvolge completamente il ritmo ponderato a cui il singolo giocatore ci abitua. I giocatori umani non camminano lentamente per la mappa e usare con successo il fucile da cecchino è molto più complesso che nella campagna single player.
Attorno al punto da conquistare tutti scorrazzano liberamente imbracciando fucili d'assalto e lanciando granate, creando il caos ed elevando il ritmo di gioco a quello di un normale sparatutto a squadre. Probabilmente in ambienti competitivi e con un team coordinato le cose possono essere diverse, ma già da ora non ci pare possibile che la componente multiplayer del titolo possa dare filo da torcere alle produzioni più famose.
Per quanto concerne la parte cooperativa, invece, abbiamo avuto modo di provare una modalità ad ondate in cui, spalleggiati da altri due giocatori, abbiamo cercato di arginare l'incedere delle numerose truppe gestite dall'intelligenza artificiale. Questa fase, che abbiamo gestito in maniera caciarona e poco professionale (per essere dei cecchini s'intende), è risultata leggera e divertente.
Mentre uno di noi attirava il fuoco nemico dal tetto di un edificio, gli altri due hanno accerchiato le truppe avversarie falciandole dai lati con fucili d'assalto e granate; non un lavoro da sniper ma tutto sommato efficace. Quella che invece ci sarebbe piaciuta giocare è la campagna in cooperativa che, se già in solitaria riserva molteplici possibilità di approccio, in coppia rischia di diventare davvero un'esperienza in grado di dare dipendenza.
Per concludere, se il vostro abito preferito è una ghillie suite e vi piace guardare il mondo attraverso un mirino ottico, vi consigliamo di tenere d'occhio le nostre pagine: vi troverete la recensione quanto prima.