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Sniper Elite 5 Provato, il D-day visto dal mirino di un fucile

Rebellion ci arruola nuovamente per eliminare la minaccia nazista.

Sniper Elite è sempre stato un franchise popolare per Rebellion, ed è sicuramente la serie che ha portato fama a questa compagnia. Dopo anni spesi a sviluppare altri titoli per diversificare il proprio portfolio, torniamo dunque a vestire i panni di un cecchino altamente qualificato, arruolato per compiere missioni rischiose durante la Seconda Guerra Mondiale, eliminando ufficiali nazisti d’alto rango per scoprire cosa ci celi dietro l’operazione nome in codice “Kraken” (con un sospetto assai fondato di un attacco sul suolo americano), alle soglie del D-Day.

L’intero Sniper Elite 5 si ambienta in Francia e il team di Rebellion ha svolto un lavoro incredibile studiando le locazioni in dettaglio, per offrire un realismo che, specialmente in un titolo come questo, aiuta tantissimo l’immersione dei giocatori. Normandia, Calais, St Nazaire e soprattutto Guernsey, con i suoi numerosi bunker disseminati sul territorio, sono alcune delle locazioni scelte per ambientare le missioni che andremo ad affrontare.

Dal punto di vista del gameplay controlliamo il nostro personaggio in prima persona, con fasi da classico FPS intrecciate con sezioni puramente stealth. Ognuna delle missioni infatti può essere completata in quattro modalità ben distinte: la prima è Stealth, in cui si utilizzano sotterfugi, distrazioni, armi con proiettili subsonici (e silenziatori) ed eliminazioni all’arma bianca. Poi abbiamo Power, dove l’unica cosa che conta è la potenza di fuoco, compiendo massacri di soldati nazisti senza preoccuparsi troppo degli allarmi o del conteggio dei morti.

La terza modalità è Speed, in cui si va direttamente al bersaglio senza soffermarsi troppo sull’ambiente circostante, cercando di perdere meno tempo possibile; infine abbiamo Control, una modalità che permette di pianificare ogni mossa, studiare il territorio, esaminare i vari percorsi delle ronde, cercare informazioni nei vari edifici ed eliminare bersagli ben specifici, che spesso una volta perquisiti, possono fornire chiavi o oggetti utili per accedere a stanze e magazzini ricchi di armi, munizioni e gadget.

CLe sezioni stealth sono utilissime per eliminare nemici pericolosi senza sprecare munizioni.

Esiste invero una quinta opzione, per i più pacifisti, che permette di completare ogni missione senza uccidere nessuno, semplicemente stordendo e mandando KO i nostri nemici. Ognuna delle modalità sopracitate, inoltre, non prevede necessariamente che ogni nemico incontrato debba essere eliminato: a volte infatti ci tornerà utile lasciare in vita alcuni soldati che, se eliminati, potrebbero attivare rinforzi, suonare allarmi e in generale creare notevoli difficoltà.

Sniper Elite 5 Sviluppatore: Rebellion Developments Publisher: Rebellion Developments Disponibilità: PC, PS4/5 XBox-One X/S

Le mappe in ognuna delle missioni possono essere esplorate e attraversate in molti modi, sfruttando il nuovo motore di gioco che ci permette di arrampicarci su muri, cortesemente coperti da madre natura con edere rampicanti, e usare l’erba alta sia per acquattarsi, sia per nascondersi da soldati un po’ troppo zelanti.

Possiamo inoltre usare l’ambiente come arma, facendo esplodere barili o macchinari agricoli, sia come distrazione che come metodo alternativo di uccisione, e sparare a varie carrucole agganciate a sacchi di mattoni, che piomberanno sulle malcapitate guardie, unendo quindi al più tipico degli FPS alcune delle componenti viste in titoli come Hitman.

Per quanto riguarda le armi, anche qui il dettaglio di ognuna è stato studiato accuratamente, cercando di replicare ciascuna in maniera perfetta. Il nostro loadout iniziale può subire variazioni nel caso in cui nemici abbattuti ci forniscano gentilmente armi aggiuntive, forse più efficaci per la situazione corrente. Inoltre, ognuna di esse può essere modificata all’interno della missione, grazie a dei tavoli da lavoro sparsi per la mappa (a volte in aree segrete): silenziatori più potenti, mirini più precisi e, in generale, tutto ciò che può rendere ancora più letale il nostro cecchino, saranno alcune delle opzioni a nostra disposizione.

Uno scorcio del castello in cui dovremo infiltrarci: quale sarà la strada migliore?

Abbiamo potuto provare una delle missioni che aveva come scopo principale quello di infiltrarsi in una villa controllata da soldati nazisti, per ottenere informazioni sulla sopracitata operazione Kraken. Le possibilità di approccio sono state molteplici e abbiamo optato per un percorso meno diretto, quasi a volerci infiltrare dietro alle linee nemiche.

Ci siamo imbattuti in una fattoria con diversi soldati di guardia e una ronda a bordo di un sidecar, che controllava l’area ogni 2 minuti. Ci siamo quindi appostati nell’erba alta e una ad una abbiamo eliminato in maniera silenziosa ognuna delle unità nemiche. Poi, una volta che il sidecar ha compiuto il suo giro di ricognizione, abbiamo esplorato il granaio, trovando un piede di porco (utile per aprire casse di rifornimento), una chiave e diversi documenti.

Continuando la nostra esplorazione di accerchiamento, siamo finalmente arrivati al muro esterno della villa. Qui, grazie a dei rampicanti siamo entrati indisturbati nello studio di uno degli ufficiali, che non accortosi della nostra presenza è stato eliminato con un coltello nella schiena. Qui abbiamo trovato altri documenti ma non quelli essenziali per la nostra missione. Dopo numerosi tentativi (che non vogliamo descrivere per evitare spoiler), siamo riusciti a trovare lo studio segreto e i documenti che cercavamo, attivando quindi la sequenza finale della missione, ovvero la nostra fuga dall’area per incontrare i nostri informatori sul territorio francese.

È stato tutto molto divertente. La meccanica stealth e l’esplorazione della mappa hanno sicuramente svolto un lavoro egregio nel creare quella tensione e quel senso di pericolo che si può provare quando si è da soli, in un territorio nemico, con decine di nemici che vogliono vederci morti.

Nella schermata di personalizzazione di ogni arma possiamo modificare calcio, silenziatore, mirino e proiettili usati.

Graficamente Sniper Elite 5 è molto ben curato e con controlli reattivi, nonostante la sessione sia avvenuta attraverso Parsec, e abbia quindi presentato una lag dovuta a una connessione remota. Non vediamo l’ora di mettere le mani sul prodotto finito, che uscirà il 26 maggio su tutte le piattaforme note, sia PC che console.