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Sniper: Ghost Warrior Contracts - recensione

Un solo proiettile può cambiare il futuro di un'intera nazione.

La serie di Sniper: Ghost Warrior, sviluppata dallo studio polacco City Interactive, ha saputo ritagliarsi una buona schiera di appassionati, nel corso degli anni. D'altronde, è innegabile che la figura dello sniper, il cecchino delle forze speciali impegnato in missioni ad alto rischio sempre in inferiorità numerica e aiutato solo dalla propria infallibile mira, abbia sempre esercitato un certo fascino nel mondo dell'entertainment.

Il cinema, le serie TV, i libri e anche gli stessi videogiochi, invero, hanno spesso esplorato questo tipo di concept proponendo interpretazioni personali della vita dei tiratori scelti che mettessero in luce i tratti distintivi di questo speciale corpo militare. Al contrario del classico super-soldato che spesso ci troviamo ad impersonare nei giochi d'azione a stampo bellico, infatti, lo sniper è decisamente più riflessivo, deve ponderare con attenzione ogni mossa e sfruttare l'ambiente a proprio vantaggio se vuole portare a termine l'incarico che gli è stato assegnato.

È proprio su questa filosofia che si basa il nuovo episodio della saga di City Interactive, uno spin-off denominato Contracts che abbandona molti dei canoni caratteristici degli episodi principali per offrire un'esperienza più diretta, meno complessa e senza troppi fronzoli. Sia chiaro, ritroviamo anche qui gran parte delle meccaniche fondamentali che hanno assurto Sniper: Ghost Warrior agli onori della cronaca ma calate in un contesto lievemente meno ambizioso rispetto al passato.

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Chi conosce il brand di CI Games e ne ha seguito le varie iterazioni, saprà che i primi due capitoli canonici hanno cercato di ricalcare il successo di IP più blasonate come Call of Duty offrendo al giocatore una struttura ludica che alternava sezioni di tiro dalla distanza a sparatorie al fulmicotone in spazi ristretti ed una trama da thriller politico che, tuttavia, non ha mai brillato per originalità o estro creativo. Sniper: Ghost Warrior 3, invece, ha virato verso la formula tipica dei Far Cry di Ubisoft, introducendo un mondo aperto liberamente esplorabile con tanto di missioni secondarie ed una totale libertà di approccio alle varie situazioni.

Il titolo che andiamo ad analizzare oggi, come dicevamo, è il primo spin-off della serie e si configura come un prodotto più vicino agli ultimi Hitman che al brand a cui appartiene. Sniper: Ghost Warrior Contracts, infatti, ci mette nei panni di un cecchino mercenario noto come il Predatore, una letale macchina da omicidi al soldo dei governi del pianeta, capace da solo di rovesciare le sorti di interi conflitti e di compiere missioni impossibili per chiunque altro. Dopo un periodo di inattività, veniamo contattati da un misterioso cliente che ci chiede di sovvertire il governo abusivo sorto in Siberia dopo un'ipotetica guerra civile che ha ridotto il Paese alla fame. Gli anni di conflitti interni hanno aperto le porte ai separatisti che in un attimo hanno preso il controllo della nazione imponendo la propria autorità a suon di piombo.

Per riuscire nel nostro incarico, veniamo dotati di una tuta high-tech che potremo potenziare nel corso del gioco e di una maschera all'avanguardia che ci garantirà una serie di informazioni aggiuntive nel corso delle nostre missioni. Quest'ultima assume un ruolo di vitale importanza nell'economia del gameplay poiché, tramite una rapida scansione degli ambienti di gioco, ci indicherà i punti di interesse da visitare, gli appigli su cui potremo arrampicarci e la posizione di armi e munizioni sul campo di battaglia.

Le meccaniche di sniping sono stratificate e realizzate con cura.

Oltre a questo, la maschera può fungere da binocolo, utile per segnalare la posizione dei nemici e per stabilirne la distanza. Un vero cecchino sa bene che per mettere a segno un colpo preciso e mortale, infatti, dovrà tenere conto di una serie di fattori che esulano dalla semplice mira. Il vento, la distanza del bersaglio, la balistica del proiettile e l'efficienza del fucile devono essere tenuti in forte considerazione quando ci approcceremo agli incarichi previsti da Sniper: Ghost Warrior Contracts.

La realizzazione delle meccaniche di sniping, a dire il vero, sono probabilmente la parte meglio riuscita dell'intera produzione poiché riproducono fedelmente tutti gli aspetti di vitale importanza delle operazioni del tiratore scelto. Una volta che ci saremo appostati e avremo scelto un angolo di tiro adeguato, dunque, dovremo perlustrare l'area con il nostro binocolo, valutare la posizione dei nemici, regolare lo zoom del cannocchiale e aggiustare la mira in base alla velocità del vento e alla balistica dei colpi. Per districarci in questo arduo compito ci viene in aiuto ancora una volta la maschera del Predatore che indicherà in tempo reale la traiettoria del proiettile e ci suggerirà il probabile punto di impatto del nostro sparo.

Nonostante questo potrebbe far pensare ad un'eccessiva semplificazione del compito del cecchino, è bene sottolineare che sarà necessario diverso tempo prima di padroneggiare al meglio le fasi di tiro dalla distanza poiché i bersagli sono in continuo movimento e non sarà sempre facile mettere a segno un colpo senza allertare tutti gli altri soldati presenti nelle vicinanze. È fondamentale osservare attentamente l'ambiente circostante in modo da sfruttare intelligentemente le coperture e attendere il momento esatto per infliggere danni letali agli avversari senza dare troppo nell'occhio.

L'esercito nemico è presente in forze: non è consigliabile attirare troppo l'attenzione.

Per quanto riguarda la struttura delle missioni, questo nuovo spin-off di Sniper: Ghost Warrior abbandona l'impostazione in stile open world del terzo capitolo per adottare un sistema molto simile, lo ripetiamo, a quello degli ultimi Hitman. Nel menu principale, infatti, potremo accettare una serie di contratti differenti che si svolgono in cinque ambientazioni di largo respiro sparse in tutto il territorio siberiano. Ciascuno dei contratti è composto da un obiettivo principale (che, solitamente, consiste nell'abbattere uno dei componenti del regime totalitario stabilitosi nella nazione) e di una serie di sfide secondarie che potranno essere portate a termine in cambio di laute ricompense in denaro.

A volte ci verrà chiesto di portare a termine la missione eliminando solo il bersaglio primario, altre volte dovremo interrogare un determinato quantitativo di soldati senza farci scoprire oppure mettere a segno una serie di colpi alla testa. Le mappe che andremo ad esplorare sono molto ampie e ci permettono di gestire i compiti che ci vengono assegnati nel modo che riteniamo più opportuno anche se, va detto, agire in modo stealth è di sicuro la scelta migliore in Sniper: Ghost Warrior Contracts. Il gioco, effettivamente, fa di tutto per promuovere un approccio più lento e ragionato tentando in ogni modo di scoraggiare le azioni degne del miglior John Rambo, tanto è vero che attirare troppo l'attenzione dei nemici si tradurrà presto in una caccia all'uomo spietata da parte di decine di soldati che, già a livello di difficoltà medio, potranno abbatterci in pochi colpi.

Se decideremo, inoltre, di imbracciare un fucile d'assalto e farci largo tra le fila degli avversari sparando all'impazzata, dovremo fare i conti con la forza militare soverchiante dell'esercito nemico che, al netto di un'intelligenza artificiale piuttosto deficitaria, rappresenta un ostacolo a volte decisamente troppo alto da superare. Vogliamo segnalare, comunque, che, a differenza delle sezioni di cecchinaggio realizzate con cura e attenzione ai dettagli, il gunplay dei fucili d'assalto e delle armi da fianco lascia davvero a desiderare a causa di un feeling pressoché identico delle diverse bocche da fuoco messe a disposizione dei giocatori e una generale approssimazione nella riproduzione dei comportamenti dei vari strumenti di morte.

Il gioco promuove l'azione stealth a discapito dell'approccio ad armi spianate.

Una volta completate le varie missioni proposte dal titolo, verremo ricompensati con due tipi di valuta: il denaro e i gettoni contratto. Queste ultime serviranno ad acquistare nuove armi ed equipaggiamento che apriranno la strada a nuove strategie in termini di gameplay ma anche di potenziare le caratteristiche del nostro Predatore tramite un comodo quanto classico albero delle abilità. Potremo scegliere di spendere i nostri preziosi punti in quattro categorie differenti: Maschera che permette di accedere a una serie di indicazioni visive supplementari utili per la navigazione degli scenari e per valutare l'efficacia dei nostri colpi; Tuta che permette di potenziare la nostra corazza e di aumentare i punti vita a nostra disposizione; Supporto che permette di dispiegare droni e torrette robot e, infine, Gadget che ci permette di portare granate e medikit aggiuntivi sul campo di battaglia.

Dal punto di vista tecnico, infine, Sniper: Ghost Warrior Contracts è stato creato sulla base del CryEngine di Crytek, lo stesso motore grafico che ha dato i natali alla celeberrima serie Crysis che faceva dell'impatto visivo il proprio cavallo di battaglia. Effettivamente, anche questo spin-off sviluppato da CI Games risulta tutto sommato piacevole da vedere e privo di particolari incertezze nell'incedere ma, comunque, non risplende quasi mai dal punto di vista artistico: il level design delle mappe è alquanto anonimo e anche i personaggi coinvolti nella vicenda non sono caratterizzati troppo né dal punto di vista della scrittura né, tanto meno, da quello stilistico. Le varie ambientazioni della Siberia immaginata dalla software house polacca ricalcano fedelmente le peculiarità tipiche dell'impervio territorio asiatico e rappresentano un setting piuttosto originale ma avrebbero meritato qualche attenzione in più nella definizione di dettagli memorabili o scorci particolarmente inspirati.

Buono, invece, il comparto sonoro composto da una campionatura di suoni relativi agli spari, agli elementi ambientali e alle voci dei nemici accurata e mai fuori posto coadiuvata da una colonna sonora mai invasiva che riesce a sottolineare bene le diverse situazioni in cui ci troveremo invischiati. Nota a margine per la telecamera che riesce a enfatizzare in modo adeguato i colpi più difficili seguendo il proiettile in tutta la sua traiettoria fino ad evidenziare l'eliminazione dell'avversario in un tripudio di sangue e violenza, un po' come accadeva in Sniper Elite. Davvero un bel tocco.

Sotto il profilo della longevità, Sniper: Ghost Warrior Contracts offre 25 contratti diversi in cinque ambientazioni, come dicevamo, che possono essere completati in circa 6 o 7 ore ma la presenza di obiettivi secondari e sfide da affrontare in modi differenti garantiscono una notevole rigiocabilità che potrebbe raddoppiare o triplicare le ore di divertimento.

In definitiva, Sniper: Ghost Warrior Contracts è un'opera dai ritmi distesi e riflessivi, utile per distrarsi dall'oceano di titoli tripla A che invadono il mercato in questo periodo dell'anno. Pur non reinventando la ruota, lo spin-off della serie di CI Games si configura come un titolo dalle ambizioni ridotte proposto ad un prezzo contenuto che potrebbe essere appetibile per una determinata nicchia di pubblico. Se siete in cerca di un gioco che possa calarvi nei panni di un tiratore scelto realizzato con una certa cura, Contracts potrebbe fare al caso vostro ma se sperate di trovare un FPS in piena regola con tutti i crismi del caso e magari con una trama degna di questo nome, il mercato saprà offrire prodotti di ben altra fattura.

7 / 10