Snowrunner - recensione
È un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo!
Forse ancora non lo sapete ma avete una gran voglia di mettervi alla guida di un bel tir da svariate decine di tonnellate per una scampagnata nelle location più impervie che esistano al mondo. Se ancora non lo avete fatto, ora avrete un'altra occasione, portatile tra l'altro. La paga è bassa, il rischio alto ma la soddisfazione è garantita... portatevi però qualcosa di pesante, perché il clima non è proprio amichevole!
A distanza di circa un anno dalla sua uscita su PS4, Xbox One ed Epic Games Store, Snowrunner completa il giro ed arriva su Steam, Game Pass (PC e famiglia Xbox) e persino Switch. Ed è proprio la versione per la console di Nintendo quella che abbiamo provato, sperando di trovare un gioco senza troppe rinunce tecniche e con lo stesso, particolarissimo e ipnotico feeling dell'originale sviluppato da Saber Interactive.
Fortunatamente in passato gli sviluppatori in questione si sono già dimostrati abilissimi nel portare su Switch giochi apparentemente difficili da "strizzare" sotto il profilo tecnico, basti pensare a Vampyr, Call of Cthulhu e soprattutto The Witcher 3: Complete Edition. Stavolta i ragazzi di Saber si sono trovati di fronte a una sfida leggermente diversa: adattare sull'hardware di Nintendo un gioco da loro stessi sviluppati. Sulla carta la missione doveva essere più semplice ma, visti i risultati finali, le difficoltà incontrate non devono essere state poche.
Prima di analizzare pro e contro è però opportuno dare un'infarinata sul tipo di gioco che ci troviamo di fronte. Snowrunner è in sostanza il terzo capitolo di una serie che ha continuato ad evolvere il suo gameplay verso nuove direzioni mantenendo però fissi alcuni elementi di base. Spintires, e ancora più MudRunner, mettevano i giocatori di fronte a sfide su terreni a dir poco accidentati, con l'obiettivo di portare "al traguardo" il carico trainato da mostri da centinaia di cavalli possibilmente senza perderne parte e senza danneggiare irreparabilmente il veicolo. Fisica realistica, deformazione in tempo reale del terreno, condizioni di guida diverse in base al ciclo giorno/notte, gestione delle risorse (leggi carburante, motore, sospensioni e via dicendo) e senso dell'orientamento erano i pilastri su cui il gameplay di quei due giochi si basavano.
L'evoluzione naturale di quei due giochi è stato Snowrunner, che come il titolo stesso suggerisce ha sostituito il fango dei predecessori con infidi terreni innevati, distese di ghiaccio ma anche pozzanghere profonde un metro e terra battuta. Se guidare nella melma è difficile e pericoloso, farlo su strade così piene di ostacoli e ricche di diversità ambientali, usando solo una mappa e tentando di preservare mezzo e carico diventa una vera impresa. Per riuscirci dovrete partire dal basso, guidare prima mezzi piccoli e poco potenti, imparare ad inserire le marce giuste, ad utilizzare il verricello quando rimarrete impantanati, a sfruttare i sentieri migliori e via dicendo. Per certi versi potremmo paragonarlo addirittura a Death Stranding, solo che in questo caso non ci sono pericoli soprannaturali a cui stare attenti... è un puro e semplice confronto tra voi e madre natura.
Rispetto ai giochi precedenti si percepisce il budget superiore e l'evoluzione del gameplay che sfocia addirittura nell'ambito RPG grazie alla possibilità di sbloccare nuovi mezzi, potenziare quelli esistenti e avanzare di livello con tutti i vantaggi del caso. I "livelli" sono più strutturati, esseri viventi che si evolvono e bramano le vostre ruote puntando a eliminarvi proprio come farebbe un boss di fine livello preceduto dai suoi minion. Le missioni si ramificano con obiettivi multipli, aree segrete e vere e proprie "quest" secondarie, il senso di progressione è ancora più percepibile e soprattutto soddisfacente, perché va di pari passo con le abilità di chi tiene il volante, pardon, il controller in mano.
Il nuovo motore grafico inoltre dà vita a veicoli e ambientazioni molto più dettagliati e la già decantata fisica che regola il rapporto mezzo/terreno è sempre più accurata. Ma questa è solo la punta dell'iceberg perché il passaparola fa presto il suo corso e Saber vuole venire incontro alla crescente popolarità del loro gioco, varando una serie di contenuti post-lancio che continuano ancora oggi.
Siamo quindi di fronte a un quadro generale estremamente positivo per un gioco di nicchia, che ormai tanto di nicchia non è più, ma quanto di questo è rimasto anche nella versione Switch? Tanto ma non tutto. Per ovvi motivi alcune delle caratteristiche peculiari della console non sono state sfruttate, come la possibilità di giocare con un unico JoyCon, sprovvisto della quantità sufficiente di input per gestire tutte le dinamiche del gioco. Ciò significa che per sfruttare la coop online (fino a quattro giocatori) avrete bisogno come minimo di un controller aggiuntivo. La campagna principale è affrontabile in modalità Normale o Difficile, opzione quest'ultima indicata per chi ha già una certa esperienza, perché fa entrare in gioco una serie di variabili e limitazioni piuttosto consistente.
I limiti tecnici della console Nintendo purtroppo si riflettono in frequenti fenomeni di pop-up e in ritardi nei caricamenti delle texture, la cui risoluzione è ovviamente più bassa rispetto a quella delle versioni PC, PS4 e Xbox One. Se tali problemi non si notano più di tanto giocando in portabilità, quando la console è nel suo dock e il gioco viene sparato su un pannello più grande essi si palesano in tutta la loro evidenza.
Nelle opzioni sono presenti numerose impostazioni atte a migliorare la resa generale del gioco. Sono tuttavia sacrifici necessari per non far scendere la fluidità dell'esperienza, che si mantiene sempre costante e permette una fruizione del gioco tutto sommato soddisfacente, grazie anche ad una generosa dose di opzioni che permettono di attivare/disattivare filtri grafici, modificare il campo visivo ed eliminare elementi secondari come le mani del guidatore.
Nonostante gli ammirevoli sforzi di Saber Interactive, Snowrunner per Nintendo Switch è però obbligato a fermarsi un gradino al di sotto delle altre versioni per i limiti appena esposti, anche se il fattore portabilità controbilancia un minimo tali mancanze. Tra l'altro l'edizione standard (40 Euro) non include i DLC del Pass - Anno 1, che devono essere acquistati a parte (25 Euro) o, in alternativa nella versione Premium (60 Euro).
Prezzi francamente un po' alti per convincere il pubblico all'acquisto di un titolo che, su altre piattaforme, è già andato spesso in saldo.