SOCOM Fireteam Bravo 3

Non mancano coperture e mira assistita, capaci di rendere agevole l’eliminazione dei nemici, sia nelle immediate vicinanze che a lunga distanza. Ben implementate anche le azioni stealth, in cui è possibile eliminare i nemici cogliendoli alle spalle e neutralizzarli con un semplice coltello.

In quanto membri di un plotone d’elite, avremo ovviamente accesso ad armi e strumenti altamente tecnologici, tra rilevatori di calore, mirini laser e radar ad alto raggio. Ciascuna delle armi in nostro possesso può essere potenziata grazie alla presenza di ben quattro slot in cui inserire tutti gli upgrade conquistati sul campo. La loro efficacia sarà evidente in svariate missioni, soprattutto considerando la possibilità di gestire l’equipaggiamento di ogni singolo membro della squadra. Ciò, a livello puramente tattico, ci darà la possibilità di assemblare un team capace di far fronte alle situazioni più disperate e imprevedibili.

Siamo rimasti decisamente soddisfatti dalla complessità di opzioni presenti nella sola modalità in singolo, ma la longevità del gioco è assicurata anche da una componente multiplayer implementata in maniera altrettanto valida.

Fireteam Bravo 3 ci mette a disposizione una serie di missioni cooperative fino a 4 giocatori in modalità Infrastruttura o online. Inutile ribadire l’enorme profondità acquisita dal gioco in tale modalità, consentendoci di pianificare ogni attacco previa consultazione con i nostri amici sparsi nella rete.

A ciò si aggiungono classiche modalità multiplayer quali Deathmatch (in singolo o a squadre), Cattura la Bandiera, Demolizione (in cui dovrete distruggere determinati obiettivi a suon di dinamite) e Leader, in cui vi troverete a difendere uno dei vostri commilitoni e a tenerlo in vita sino al termine del match.

Abbiamo riscontrato qualche sporadico problema tecnico nella connessione e nel matchmaking, ma data la possibilità di sessioni di gioco fino a 16 giocatori online, possiamo nonostante tutto elogiare gli sforzi del team, che davvero non ha voluto farsi mancare nulla sul versante multigiocatore.

Le impressioni sul comparto tecnico sono altalenanti. Da un lato abbiamo una buona modellazione poligonale e cut-scene convincenti ed egregiamente gestite dal motore grafico, forti di una regia tutto sommato adeguata e di un certo pathos nei risvolti più importanti.

Dall’altro non possiamo però tacere la fastidiosa compenetrazione di poligoni (presente lungo tutto il corso dell’esperienza di gioco) e un tearing maledettamente evidente, che va un po’ a sminuire tutta la cura riposta nei dettagli delle location. Un plauso invece va al comparto sonoro, efficacissimo tanto negli effetti ambientali quanto nelle evocative musiche che accompagnano la narrazione.