Sonic Colours
Platforming estremo allo stato puro.
Il platforming proposto è inoltre stimolante ma mai frustrante e appare chiaro come questo sia dipeso dal desiderio degli sviluppatori di stimolare la nostra creatività, senza però mai metterci di fronte a situazioni potenzialmente deleterie ai fini del divertimento.
La vera sfida non è quindi giungere al termine dell'avventura ma completarla nel miglior modo possibile; al termine di ogni atto le vostre prestazioni saranno giudicate con un voto che dipenderà da innumerevoli fattori, come ad esempio il quantitativo di anelli raccolti o il tempo impiegato per completare l'atto in questione, e sarà proprio questo sistema di "ranking" a stimolare il vostro interesse e impegno, spingendovi al tempo stesso verso un inevitabile processo di auto-perfezionamento.
Considerando anche la sostanziale brevità di ogni atto e la presenza di un certo numero di collectibles al loro interno (delle stelle rosse racchiuse all'interno di un anello del medesimo colore), vi stupirete del numero di volte in cui vi capiterà di dire "Ok faccio questo atto e smetto... cavolo però mi manca una sola stella, lo rigioco al volo e poi stacco... ah beh, c'è la boss battle, non posso abbandonare proprio ora".
Sin dai primissimi minuti l'esperienza è infatti incredibilmente assuefante e vi confesso che io stesso ho vissuto scene simili a quelle che vi ho appena descritto più e più volte nel corso delle mie sessioni.
Insomma, anche alla luce della possibilità di sfruttare le diverse trasformazioni messe a disposizione dai vostri simpatici amici alieni, l'avventura evidenzia un tasso di potenziale rigiocabilità in linea, se non superiore, a quello dei primi capitoli del brand.
In definitiva Sonic Colours racchiude tutto ciò che gli appassionati della serie hanno sempre sperato di vedere in un prodotto di nuova generazione, e lo propone in maniera così fedele alla natura originaria del franchise da far sembrare questo scalino evolutivo semplice, naturale e in un certo senso quasi ovvio. Peccato che per arrivare a questo punto ci siano voluti più di 10 anni...
Il titolo segna dunque il primo straordinario passo di quella che possiamo definire, senza alcuna paura di essere smentiti, la tanto attesa rinascita del porcospino blu di casa SEGA. L'unione tra un gameplay divertente e accattivante in linea con gli standard qualitativi delle prime iterazioni videoludiche del brand, e l'ottima direzione artistica, dà infatti origine a un'esperienza di gioco di primissimo piano, capace di affascinare non solo gli appassionati ma anche eventuali neofiti.
La grandissima qualità dell'esperienza proposta non è tuttavia dipesa solo da un concept semplice e al tempo stesso ambizioso, bensì da una spettacolarizzazione delle fasi platforming priva però di quella disperata voglia di innovare che nel corso degli ultimi anni ha determinato i tanti fallimenti del Sonic Team. Insomma, siamo di fronte a un ritorno alle origini vero e proprio, che grazie alla genialità degli sviluppatori assume le sembianze di un progetto ricco e completo sotto tutti i punti di vista, in grado di imporsi come uno dei massimi esponenti della categoria. Il vecchio Sonic è tornato, e lo ha fatto in grande stile.