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Sonic e il Cavaliere Nero

Una favola senza lieto fine.

Sfortunatamente però Sonic e il Cavaliere Nero è anche e soprattutto un videogioco, ed è proprio la componente ludica ad affossare inesorabilmente l'epopea medievaleggiante del rivale storico di Super Mario. Il gameplay semplicemente non funziona: l'idea di un platform su rotaie con una primaria enfasi sui combattimenti forse non reggerebbe nemmeno sulla carta, e considerata la grossolana incertezza dell'esecuzione la pratica non può che rivelarsi disastrosa.

Per prima cosa il gioco è afflitto da gravissimi problemi di controllo: i movimenti del personaggio non sono infatti precisi come dovrebbero essere (specie in un titolo su rotaie in cui il ritmo e la rapidità d'esecuzione sono tutto...), ed il combattimento si riduce a patetiche sbracciate con il Wiimote. Priceless poi l'idea di dare a Sonic la possibilità di indietreggiare, dimenticandosi però di inserire una specifica animazione per il movimento e costringendo il porcospino blu ad un penoso moonwalk senza nemmeno voltarsi durante le camminate all'indietro. Brava SEGA, così si fa.

Non mancano funzionalità online e modalità multiplayer...per nulla interessanti.

Sonic è inoltre intrinsecamente limitato e limitante, noioso nelle sue dinamiche ripetitive e decisamente poco coinvolgenti. A meno che l'idea di attraversare a ripetizione gli stessi scenari agitando senza senso il telecomando Wii accompagnati da una telecamera lazzarona e con svariate incertezze di game design non incontri i vostri gusti, per carità. Come minimo peculiare anche la bizzarra calibrazione della difficoltà, con una prima metà talmente all'acqua di rose da risultare priva di mordente (con passaggi che danno l'impressione di giocarsi addirittura da soli!) ed una seconda parte decisamente ostica, resa frustrante da empasse tecnici e rari checkpoint. Certo, l'eccessiva semplicità iniziale potrebbe pure spiegarsi con la scelta di un target di riferimento piuttosto giovane (facciamo finta di crederci...), ma in quel caso il finale con bastardaggine in crescendo risulterebbe ancora più incomprensibile ed inadatto.

Gli sfigati amichetti di Sonic sono presenti come comparse e personaggi secondari. Che cu..ehm, che fortuna!

Non vorrei sembrare prevenuto o troppo cattivo, ma veramente non ci siamo. Se l'idea era quella di ripartire dal discreto Secret Rings, approfondendo le dinamiche su rotaie e offrendo qualcosa di nuovo e di diverso, SEGA ha toppato di brutto. Sonic e il Cavaliere Nero è infatti l'ennesima delusione nell'ormai insignificante carriera dell'ex superstar con gli aculei.

Corto, involuto e per nulla divertente, questo spin-off finisce di fatto per azzopparsi da solo in virtù dell'insensata idea di incentrare interamente il gameplay sui combattimenti. E se in un gioco simile proprio i combattimenti risultano l'elemento peggiore del lotto (al punto che cercherete per quanto possibile di saltare i nemici invece di scontrarvi con loro!), qualcosa decisamente non va. Avevano ragione i grandi insomma, quando da piccini ci dicevano di non correre con gli oggetti appuntiti in mano. Se solo qualcuno avesse fatto la stessa raccomandazione a SEGA...

4 / 10