Sonic Origins, SEGA si affida di nuovo alla sua mascotte
Prima di pensare al futuro ripassiamo il passato.
Mentre in molti ancora si chiedono “cosa” abbiano visto nel gameplay di Sonic Frontiers, prossimo capitolo della serie che finora ha sollevato più interrogativi che applausi, SEGA tenta di riportare la nostra memoria ai bei tempi andati con l'ennesima raccolta dedicata ai giochi della sua Golden Age. Se non stessimo navigando in rete a velocità fibra su uno smartphone o davanti ad uno schermo OLED potremmo pensare di trovarci ancora agli inizi degli anni '90, tante sono le uscite old-style di questo ultimo periodo. Tra una Fighting Collection di Capcom e un roboante ritorno sotto le luci della ribalta per le Tartarughe Ninja, ecco avvicinarsi all'orizzonte una nuvola di polvere, quella sollevata dal porcospino blu più famoso di sempre... anche perché, a pensarci bene è L'UNICO porcospino blu mai “esistito”.
Sonic Origins raccoglie i primi quattro “passi” della carriera della velocissima mascotte di casa SEGA, originariamente usciti su Mega Drive/Genesis e Mega CD: Sonic the Hedgehog (1991), Sonic the Hedgehog 2 (1992), Sonic CD (1993) e Sonic the Hedgehog 3 & Knuckles (1994). Ciò che differenzia i cosiddetti “classici” rispetto a tutti gli altri prodotti (non solo in ambito videogiochi) è la capacità di intrattenere il pubblico attuale così come quello dell'epoca... e questo è ciò che i titoli appena citati fanno. Ovviamente il passare del tempo ha ingrigito o leggermente arrugginito alcuni elementi di gameplay, ma la qualità rimane comunque alta.
Il primissimo Sonic the Hedgehog è forse quello che ha meno bisogno di presentazioni, anche perché nel tempo si è giustamente ritagliato il suo spazio in quasi tutte le compilation che SEGA ha sfornato con disarmante regolarità. Un platform da vivere alla velocità del suono sicuramente non adatto a chi preferisce i giochi pieni di collezionabili da recuperare in ogni angolo dei livelli, ma perfetto per chi vuole mettere alla prova i propri riflessi e la velocità di esecuzione. Sonic the Hedgehog 2 seguì il capostipite di un solo anno e mantenne la formula dell'originale, introducendo qualche mossa inedita e il celebre “sidekick” Tails che aprì la strada al gioco cooperativo.
Nel 1993 arrivò Sonic CD, lanciato per spingere le vendite dell'omonima console SEGA, che pur mantenendo intatte le caratteristiche di gameplay introdusse la meccanica dei viaggi temporali e finali ,multipli, rendendo di fatto questo capitolo uno dei più particolari dell'intera saga. Vennero introdotti anche livelli speciali, che si sbloccavano completanto quelli regolari con più di 50 anelli. Sonic the Hedgehog 3 & Knuckles infine vide l'arrivo dell'Echidna rosso, inizialmente rivale e poi amico di Sonic. In puro stile Dragon Ball, in questo capitolo era possibile trovare dei Super Smeraldi capaci di sbloccare la versione Hyper di Sonic e Knuckles e la Super di Tails.
I quattro giochi sono accessibili da subito in un menù coloratissimo e sono sono senza ombra di dubbio le migliori versioni proposte finora, impreziosite tra l'altro da nuovissime intro animate. Potete decidere se giocarli nella loro forma classica, con aspect-ratio dello schermo intatto e vite limitate, oppure optare per la versione aggiornata, tagliata su misura per schermi 16:9, con vite infinite e provvista di qualche tecnica aggiuntiva mutuata dai capitoli più moderni (vedi la drop-dash di Sonic Mania). Una mossa furba da parte di SEGA, volta ad ampliare il più possibile il bacino di utenza di questa collezione.
In aggiunta ai titoli della serie regolare troviamo una modalità Missione, che include due ulteriori sezioni. La prima è una modalità Storia composta da tutti i livelli dei quattro giochi da affrontare in un unico sorso bello lungo, la modalità Missione invece propone sfide con regole speciali (come eliminare un determinato numero di nemici prima di completare il livello o raggiungere il traguardo con almeno 100 Ring) divise per ogni capitolo della serie. Ogni volta che porterete a termine una di queste missioni, contraddistinte da cinque livelli di difficoltà, otterrete ulteriori monete e ricompense aggiuntive in caso di performance particolarmente brillanti.
Anche sotto il profilo degli extra siamo messi bene. Spendendo le monete guadagnate giocando i quattro titoli in modalità Anniversario, che vanno a sostituire le canoniche vite, potrete arricchire le tre sezioni del Museo che contengono dozzine di tracce audio, illustrazioni e video... tra i quali spiccano sfiziose prove di animazione e spezzoni (purtroppo solo tre) tratti dal concerto sinfonico tenutosi in occasione dei festeggiamenti per i 30 anni di Sonic. Un compendio contraddistinto da pochi pezzi inediti ma anche da una certa abbondanza e un'innegabile qualità.
Sotto il profilo tecnico non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema nel corso dei test, per nessuno dei giochi. Forse i più pignoli troveranno qualche piccola differenza nelle colonne sonore di un paio di titoli rispetto alle versioni originali, dovute probabilmente a motivi di diritti. Nulla ovviamente che si avvicini anche minimamente a rovinare l'esperienza di gioco, ma probabilmente i giocatori più nostalgici lo noteranno. Tali piccole mancanze tuttavia spariscono se confrontate con la qualità e abbondanza del pacchetto “offerto” da SEGA, del quale non possiamo non consigliare l'acquisto, specialmente nella versione Switch che come al solito aggiunge al tutto il non trascurabile fattore portabilità.
Sonic Origins ancora una volta dimostra che guardare al futuro senza rimanere in qualche modo ancorati al proprio passato difficilmente può portare a buoni risultati. Sperando che SEGA abbia ben presente questo mantra e che lo metta a frutto nelle fasi finali di sviluppo di Frontiers, passiamo piacevolmente questi mesi estivi come se fossero quelli di 25/30 anni fa.