Sonic Unleashed
Come assassinare un porcospino.
Indipendentemente da quale sezione vi ritroverete a giocare, i controlli saranno un problema spiacevolmente costante. Sonic sarà scivoloso e completamente privo di grip, impossibile da gestire a velocità elevate e dunque istintivamente incline al suicidio, mentre gli stage di Werehog avranno un incedere assai poco fluido ed omogeneo, oltre ad essere contraddistinti da combattimenti ripetitivi e fasi platform orribilmente frustranti. E infatti molto probabilmente perderete vite su vite per colpa di posizioni odiose della telecamera e di salti difficili da valutare piuttosto che di nemici davvero tosti da affrontare.
Il fatto che Sega abbia deciso di trasformare Sonic in un (triste) picchiaduro per metà del gioco dovrebbe già di per sé essere un'ottima indicazione di tutto ciò che di sbagliato c'è anche solo nel concept di Unleashed. Le stesse cose decisamente sbagliate che affliggono il povero Sonic da anni (e per una volta non parliamo di Sonicpassion e di Alix Henriol). E così invece di dedicarsi agli aspetti che tutto sommato funziona(va)no, Sega ha ancora una volta indirizzato la sua mascotte verso personaggi di dubbio gusto e soluzioni di gameplay che non fanno nulla per migliorare l'impatto della serie.
Prendete ad esempio i personaggi secondari: parlare con loro non vi condurrà assolutamente a nulla che non siano monotone chiacchiere senza carisma, eccezion fatta per i pochi personaggi con cui dovrete giocoforza interagire per poter far avanzare la storia. Non avendo idea di quali questi personaggi siano, ogni volta che accederete ad una nuova area vi ritroverete ad avviare compulsivamente colloqui senza senso alla ricerca di quello che farà al caso vostro. Recuperando le medaglie del sole e dalla luna intorno al modo avrete la possibilità di sbloccare nuovi livelli, ma anche qui mancheranno indicazioni precise relativamente a quali stage saranno accessibili. E visto che ogni zona potrà essere esplorata due volte -una di giorno e l'altra di notte- anche soltanto il fatto di capire dove andare non sarà sempre così scontato.
Sarà dunque così possibile -ma potremmo pure dire "probabile"- che il vostro progredire subisca un'improvvisa frenata sino a quando non riuscirete a capire che per andare avanti dovrete ripetere in loop i livelli precedenti fino a trovare item sufficienti ad aprire l'area successiva. Mettete in conto anche scontri coi boss estenuanti nella loro lunghezza e ripetitività e Quick Time Events offensivi a causa della loro semplicità e otterrete così un prodotto dove persino le basi del genere sono state miracolosamente rese indigeste.
Le cose da fare sono comunque molte. Potrete ripetere i livelli come sfide a tempo o come battaglie, guadagnando così gli hotdog da dare a Chip, il nuovo sfigatissimo amichetto di Sonic. Potrete comprare souvenir da ogni paese visitabile, scambiandoli per suggerimenti e consigli vari. Potrete ottenere libri con immagini bonus e tracce musicali, ma prima di potervene servire dovrete comprarvi una libreria o uno stereo. Vi verrà data una macchina fotografica con cui ritrarre i personaggi "che si comportano stranamente", in modo da attivare così specifici combattimenti per liberarli dalla Dark Gaia che è in loro. Le distrazioni e gli svaghi sono insomma molti, ma grazie al design semplicemente ottuso del gioco non sarete mai sicuri di quanto sia opzionale e quanto obbligatorio.
A livello meramente strutturale, è davvero un disastro. Un po'come se Sega non si sentisse più sicura dell'appeal di Sonic sulle nuove generazioni, ed avesse quindi deciso di metterci un po'di tutto. E così l'intero progetto finisce per essere stritolato da avvolgenti (ed avvilenti) spire di disperazione. E' un platform, un fighting game ed un adventure, anche se nessuno degli elementi propri di ciascun genere risulta in qualche modo davvero convincente e sviluppato come si deve. Manca del tutto una progressione logica, una direzione alle vostre azioni, e per gran parte del tempo vagherete senza senso cercando di capire quello che il gioco voglia da voi.
Il risultato finale è un insieme incoerente e sconnesso di idee sviluppate poco e male e messe insieme pure peggio. Non mancano sporadici bagliori della magia di una volta, specialmente durante i primi stage di Sonic (vale a dire quelli in cui l'equilibrio tra velocità ed esplorazione riesce a farsi più interessante e piacevole), eppure quei momenti serviranno soltanto a rendere se possibile più amare le frustrazioni che vi ritroverete a dover sopportare più avanti.
In tutta sincerità, Sonic Unleashed risulta marginalmente migliore dell'esecrabile episodio del 2006. Si tratta però di una considerazione incredibilmente debole, valida come consolazione solo per i fan più cocciutamente hardcore. Se paragonato a Mario Galaxy o Ratchet & Clank ma anche addirittura a Crash Bandicoot, un'altra mascotte platformica ormai ammantata di mediocrità, Sonic Unleashed è l'ennesimo pessimo episodio all'interno di una serie ancora persa senza speranza nel panorama del gaming moderno.