Soul Calibur VI - prova
Ritorno al passato.
Parigi - A distanza di pochi giorni dalla presentazione ufficiale, Soul Calibur VI si è presentato in forma giocabile durante l'edizione invernale di Level Up, lo showcase che il publisher giapponese ha organizzato nei giorni scorsi per mostrare alla stampa tutti i prodotti in uscita durante i prossimi mesi.
È stata quasi una sorpresa, quindi, poter già giocare ad una versione limitata nei contenuti, ma assolutamente godibile e rifinita nelle meccaniche. A disposizione c'erano solamente due lottatori, ovvero il ruvido Mitsurugi e la bella Sophitia, che si davano battaglia su due stage stilisticamente differenti, ma dalla forma pressoché uguale.
La prima cosa di cui i fan di questa ventennale serie si accorgeranno è che entrambi i lottatori sono decisamente più giovani rispetto a quanto abbiamo potuto osservare negli ultimi capitoli di Soul Calibur. Questo perchè il team di sviluppo ha deciso di riportare la serie indietro nel tempo, in modo da recuperare le celebri atmosfere del 16 secolo e soprattutto poter riproporre tanti personaggi ormai entrati nel cuore di milioni di giocatori. Il periodo preso in considerazione da questa sesta iterazione, infatti, è quello di Soul Calibur II, tutt'ora il capitolo più amato, e la storia riparlerà della lotta tra le due celebri spade che danno il nome alla serie. Nei prossimi mesi ci aspettiamo, quindi, l'annuncio il ritorno di volti celebri come quello di Voldo o della provocante Ivy, ma anche l'introduzione di nuovi personaggi in grado di infondere nuova linfa ai combattimenti e al lore di Soul Calibur.
Da questo punto di vista il team ha cercato, a nostro avviso, di seguire il trend del momento nel mondo dei picchiaduro, ovvero quello di semplificare lo schema dei comandi senza per questo andare ad intaccare la profondità delle meccaniche di gioco e la precisione del combat system. L'obiettivo è sempre quello di provare a ritagliarsi uno spazio all'interno della scena competitiva senza rinunciare al grosso dei fan, un po' intimoriti dalla piega che la serie aveva preso col quinto capitolo.
Per questo motivo alcune delle nuove meccaniche introdotte sono attivabili semplicemente alla pressione di un tasto e non richiedono complesse combinazioni. Questo metterà il tempismo e la consapevolezza con la quale queste mosse sono attivate al centro dell'esperienza, per la gioia di tutti coloro che amano giocare con il pad e non sono particolarmente abili con le dita.
La prima novità introdotta da Soul Calibur VI è stata chiamata Reversal Edge. Si tratta inizialmente di una mossa pensata per la difesa, dato che per un breve lasso di tempo assorbe i colpi avversari, che però poi dà la possibilità di attaccare attraverso un sistema a morra cinese dove il colpo verticale vince su quello orizzontale, quest'ultimo sul calcio che invece batte il fendente dall'alto.
Un sistema che non è basato completamente sull'abilità e introduce una variabile di caso all'interno del gioco (solitamente poco gradita ai pro player) ma che sicuramente è spettacolare, anche grazie al ralentatore col quale è sottolineata l'azione, e che potrebbe introdurre un ulteriore strato di strategia nel gioco quando si proveranno a leggere e anticipare le mosse avversarie.
Per bilanciare il tutto, il team di sviluppo ha pensato di punire coloro che utilizzano il Reversal Edge in maniera sconsiderata, andando ad intaccare la loro barra della guardia, terminata la quale si sarà completamente alla mercé degli avversari.
In attacco si potrà contare invece sul Critical Edge. In poche parole si tratta di una Super estremamente potente da attivare tramite la semplice pressione del grilletto destro. Questa mossa avrà un tempo di caricamento piuttosto lungo e non godrà, perlomeno nei due personaggi presenti nella demo, di un raggio molto ampio, entrambi elementi che ci costringeranno ad utilizzarla con giudizio, sempre che non si vogliano buttar via due tacche di energia.
Un'altra mossa difensiva che potrà aprire le difese per una combo è la Soul Charge. Si tratta di una spinta di energia capace di respingere i nemici, bloccandoli per una frazione di secondo. In questo modo sarà possibile sfruttare questa finestra per far partire una combo, oltretutto potenziata, bypassando le difese avversarie.
L'ultima novità è semplicemente estetica ed è chiamata Lethal Hit. In altre parole, grazie alla potenza dell'Unreal Engine 4, gli sviluppatori hanno potuto vestire i personaggi con pezzi di armatura che potranno saltare dopo i colpi subiti più feroci. Nulla in grado di stravolgere il giudizio sul prodotto, ma un colpo di classe piuttosto piacevole da vedere, in grado di raccontare ad occhio nudo qual è l'andamento dello scontro.
L'utilizzo del motore di Epic Games ha consentito a Bandai Namco di riprodurre fedelmente lo stile e le atmosfere della serie, e di creare un gioco che allo stato attuale sembra decisamente convincente sotto il profilo della fluidità delle animazioni e del calcolo delle hitbox, due elementi importantissimi per i picchiaduro.
Decisamente meno ispirate sembravano le due arene proposte, piuttosto anonime nella forma e con alcuni elementi delle scenario ancora a risoluzione piuttosto bassa. Mancano comunque ancora tantissimi mesi prima dell'uscita di Soul Calibur VI, un tempo più che ragionevole non solo per arricchire di contenuti il gioco, ma anche per ottimizzare il motore grafico così da avere più spazio per un numero superiore di effetti speciali e delle texture più curate.
Anche perchè la serie, per la prima volta, approderà anche su PC, piattaforma che, potenzialmente, non ha nessun limite di spazio o di potenza di calcolo. Siamo però solo agli albori del percorso che porterà Soul Calibur VI nei negozi, quindi è presto per esprimere qualunque giudizio definitivo. Le basi per portare una ventata di aria fresca alla serie ci sono tutte, un risultato ottenuto, oltretutto, riportandola indietro nel tempo. Rimanete comunque con noi per scoprire tutte le novità di Soul Calibur VI!