Space Hulk: Deathwing Enhanced Edition - recensione
Un FPS rozzo e potente, ma fragilissimo.
Warhammer 40.000 è una licenza di quelle pesanti, forse anche più delle imponenti armature dei suoi soldati d'elite, i famosi Space Marines. Il mini cosmo noto come Space Hulk, contenuto nel macro-universo Warhammer, è il setting ideale per un FPS di quelli tosti, con atmosfere lugubri e impiego generoso di proiettili. Un Doom alternativo insomma, nel quale si toglie di mezzo la componente demoniaca e la si sostituisce con una spruzzata di Alien che non guasta mai.
L'inizio di Space Hulk Deathwing - Enhanced Edition è anche di quelli giusti. Un briefing ci rende nota la nostra missione, che senza troppe sorprese consiste nell'esplorare il relitto di una gigantesca astronave alla ricerca di superstiti ed eventuali (leggi "sicure") minacce da epurare. Rispetto ad altri FPS simili salta subito all'occhio una differenza fondamentale: nella missione non siamo soli. Sono tre i marine impegnati e in qualsiasi momento è possibile passare dall'uno all'altro per sfruttarne le diverse potenze di fuoco e abilità. Queste possono essere personalizzate in un'apposita schermata, ma inizialmente le scelte sono piuttosto limitate. Si possono selezionare svariate armi primarie, tutte gigantesche e capaci di vomitare volumi di fuoco imbarazzanti, e secondarie, tra lame di energia, martelli e via dicendo.
L'inizio è classico a dir poco. Appesi come delle salamelle in una cantina verrete trasportati nel luogo della missione, nel quale vi attende un dedalo di claustrofobici corridoi intervallati da stanze enormi. Fumi vari, scintille e urla ci accompagnano fin dall'inizio, e non pensare ad una passeggiata nella famigerata Nostromo è quasi impossibile. Proprio come nel capolavoro di Ridley Scott, per vedere i primi nemici bisogna pazientare un po' e anche dopo che si saranno palesati la potenza dei tre "cadetti" sembra semplicemente troppa per quei quattro ragnetti che si incontrano. Niente di più sbagliato. Già verso la fine della prima missione verrete messi di fronte a orde sempre più pressanti di mostri e dovrete iniziare a dar fondo a tutte le vostre risorse.
Inizierete a prendere confidenza con l'enorme peso della vostra armatura, che nei primi minuti sembrava quasi impossibile da muovere. Le armi regalano buone soddisfazioni, restituendo al giocatore quel senso di peso e potenza che ci si aspetterebbe in un universo del genere. La prima missione sembrerà uno scherzo, ma il senso di onnipotenza dei primi minuti lascerà presto spazio al terrore puro quando vi accorgerete di essere letteralmente circondati dai nemici. Improvvisamente il livello di difficoltà si innalzerà e Space Hulk: Deathwing diventerà un vero inferno in terra... pardon, nello spazio. Va bene, ci sta, peccato che passata questa sfuriata si ritorni al precedente status di calma quasi totale. Il ritmo insomma è un po' troppo singhiozzante, ma i momenti intensi non mancano.
La campagna principale, suddivisa in capitoli, può essere affrontata in singolo o in coop online fino a quattro giocatori. Inutile sottolineare quanto quest'ultima opzione renda tale modalità più divertente, ma va anche sottolineato quanto buona sia l'I.A. che controlla i vostri compagni non-umani, nel caso decidiate di avventurarvi in solitaria. In questo caso potrete impartire semplici comandi come il difendere una determinata posizione o curare le vostre condizioni divenute improvvisamente critiche.
L'infinita orda di nemici che si rovescerà su di voi richiede una buona coordinazione tattica e occhio attento per controllare costantemente lo status dei compagni. Tale sproporzione nell'equilibrio delle forze in campo contribuisce a mantenere costante il senso di pericolo incombente, il che vi costringerà a non rimanere mai troppo tempo nello stesso posto, ma al tempo stesso a non affrettare troppo il passo per non trovarsi da soli contro l'ennesima ondata di mostri in arrivo. L'ideale è coprirsi le spalle, con uno dei protagonisti costantemente "schiena a schiena", con gli altri per tenere sgombra un'eventuale via di fuga.
I tasti principali del controller sono preposti all'utilizzo di poteri speciali, ma uno in particolare vi permetterà di aprire una sorta di portale psichico. Grazie ad esso non solo potrete tirare qualche sospiro di sollievo ma anche rigenerare istantaneamente l'energia persa. Cosa ancora più importante, entrerete in una location remota nella quale potrete cambiare armi e ricaricare tutti i tipi di munizioni. Unico problema: l'utilizzo dello Psygate è stato assegnato ad un tasto fin troppo facile da premere nella concitazione della battaglia e visto che il suo utilizzo è limitato a tre volte per livello, in più di un'occasione ci è capitato di attivarlo a sproposito. La possibilità di rimappare i comandi sarebbe stata gradita.
Inconvenienti logistici a parte, dobbiamo ammettere che atmosfera e azione sono più che soddisfacenti. Va dato atto agli sviluppatori di aver ricreato efficacemente le atmosfere della serie. Space Hulk: Deathwing si fa vedere e ascoltare esattamente come i fan di questa serie si aspetterebbero e la riverenza al materiale originale è assoluta, peccato che l'esecuzione tecnica sia tutt'altro che impeccabile.
Partiamo dai tempi di caricamento, logoranti. Ad ogni inizio di livello, o dopo essere morti, dovrete sorbirvi 40/45 secondi di attesa che spezzeranno il ritmo e l'immersione nelle atmosfere del gioco. Passiamo al frame rate. La situazione su PS4 standard è ai limiti del critico. Durante le fasi di esplorazione il gioco mantiene costanti i 30 fps, ma non appena le cose si fanno un po' più movimentate si scende ben al di sotto di questo limite e fronteggiare 15/20 nemici con continui scatti e rallentamenti diventa un'esperienza sconsigliabile anche al peggior nemico. È chiaro che gli sviluppatori non si sono dati molto da fare per pulire il codice di questa versione di Space Hulk: Deathwing prima dell'uscita.
I nuovi contenuti di questa Enhanced Edition includono nuove classi, che portano con loro abilità, armi ed equipaggiamenti inediti. Anche il sistema di personalizzazione del personaggio è tutto nuovo e consente ai più fashion di voi di dare un tocco di classe all'armamentario, magari aggiungendo quel colore dalle sfumature metalliche che avevate visto sul catalogo "warhammer pret-a-porter 2018". Inedite sono anche le Missioni Speciali, che si sbloccheranno man mano che completerete gli obiettivi della campagna. Vi avvertiamo, sono MOLTO più difficili della modalità principale, quindi selezionatele solo quando sarete sufficientemente preparati ed equipaggiati.
In conclusione, siamo di fronte a un prodotto ricco di contenuti, stilisticamente molto piacevole e fedele all'atmosfera originale della serie. Purtroppo i suoi pesanti limiti tecnici gli impediscono di issarsi al di sopra di una sufficienza stiracchiata. Ci auguriamo che il team di sviluppo voglia compiacere i fan di Warhammer con qualche bella patch riparatrice, ma allo stato attuale Space Hulk: Deathwing non può che rimanere nel limbo delle occasioni sprecate.