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Spec Ops: The Line - preview

Un biglietto di sola andata per Dubai.

Quello dei TPS è senza dubbio uno dei settori più affollati del panorama videoludico contemporaneo e proprio alla luce di questo, ogni qualvolta mi trovo di fronte a un nuovo esponente della categoria mi pongo sempre lo stesso interrogativo: gli sviluppatori saranno riusciti a realizzare qualcosa capace di elevarsi al di sopra della massa?

Questa è stata ovviamente la prima domanda che mi sono posto la prima volta che ho sentito parlare di Spec Ops: The Line ma la risposta, a dispetto di quanto molti possano pensare, si è rivelata tutt'altro che scontata.

A un primo sguardo The Line spicca infatti per una profondità narrativa davvero insolita per questo genere di produzioni. L'avventura proposta ruota intorno alla figura del Capitano Martin Walker, soldato della Delta Force, inviato a Dubai insieme a due suoi compagni per scovare il Colonnello Konrad, militare dato per disperso e forse morto da 6 mesi. Affrontando tempeste di sabbia e indicibili pericoli, il compito di Walker sarà dunque quello di investigare su tale scomparsa e, ove fosse possibile, di riportare in salvo l'obiettivo.

La cosa che più colpisce, al di là della maestosità del deserto di Dubai, è tuttavia l'atmosfera generale, particolarmente suggestiva per uno shooter che punta molto sulla componente emozionale. Un po' come Las Vegas, Dubai spicca infatti per il contrasto tra modernità e desolazione ambientale, e la sensazione, una volta entrati al suo interno, è molto simile a quella che molti di voi avranno provato visitando Rapture per la prima volta.

"Il lusso sfrenato del Dubai si contrappone a un'atmosfera spettrale che non potrà di certo passare inosservata agli occhi di nessuno."

Il lusso sfrenato si contrappone a un'atmosfera spettrale che non potrà di certo passare inosservata agli occhi di nessuno, specie se consideriamo che gli stessi sviluppatori hanno promesso che questo sarà "un viaggio nel cuore dell'oscurità" (e mettiamoci pure che dobbiamo cercare uno che si chiama Konrad, e abbiamo già capito come andrà a finire... ndSS).

"Spec Ops garantirà una certa libertà tattica e nonostante la presenza di scenari circoscritti."

Sul fronte del gameplay, Spec Ops garantirà una certa libertà tattica e nonostante la presenza di scenari circoscritti e una progressione lineare, sembra che difficilmente avremo la sensazione di essere in qualche modo limitati nelle nostre azioni.

Considerando l'apparente profondità narrativa e le intense fasi di combattimento che ci vedranno affrontare innumerevoli sparatorie, l'impressione è che questo possa rivelarsi un prodotto particolarmente interessante. Strizzando l'occhio a titoli come Gears of War, le meccaniche di gioco appaiono già da ora molto solide oltre che parecchio violente, grazie a un pregevole sistema di copertura e a un vasto arsenale che promette davvero fuoco e fiamme.

L'uso delle coperture sarà come sempre fondamentale per sopravvivere agli assalti nemici.

A quanto pare uno dei principali punti di forza del gioco sarà inoltre l'intelligenza artificiale dei nemici, al punto che gli sviluppatori di Yager Development hanno dichiarato di aver dovuto ampliare i campi di battaglia per fornire all'IA sufficienti opzioni tattiche, ma questo è un punto su cui dovremo necessariamente tornare una volta che saremo entrati in quel di Dubai in prima persona.

Ciò presuppone che anche l'IA amica possa evidenziare comportamenti efficaci e soprattutto sensati, ma considerando che sarà possibile impartire degli ordini ben definiti ai membri del party, l'effettiva utilità del loro contributo dipenderà molto anche da noi. La morte di un qualsiasi membro del gruppo si tradurrà infatti in un triste Game Over e ciò vuol dire che dovrete preoccuparvi tanto del vostro personaggio, ma anche di coloro che lo accompagneranno nel suo intenso viaggio.

"L'interazione contestuale con la sabbia ricoprirà poi un ruolo di primaria importanza in termini di gameplay."

L'interazione contestuale, in particolare quella con la sabbia, ricoprirà poi un ruolo di primaria importanza in termini di gameplay. Al di là della possibilità di sfruttare la sabbia a proprio vantaggio, il titolo proporrà infatti intense sequenze sciptate in cui, in seguito a una tempesta, il cielo si farà rosso e i nemici si tramuteranno in ombre. In casi come questi sopravvivere e controllare i propri compagni sarà chiaramente un'impresa titanica, che offrirà tuttavia diversi interessanti spunti sotto il profilo tattico-strategico.

In definitiva le aspettative nei confronti di Spec Ops: The Line sono particolarmente alte. I ragazzi di Yager sembrano aver curato il prodotto sotto tutti i punti di vista, e le particolari dinamiche che lo caratterizzeranno sembrano sufficienti per regalare agli appassionati un'esperienza di gioco realmente inedita, che non si basi esclusivamente su un'infinita sequela di sparatorie "all'ultima copertura".

È tuttavia ancora presto per esprimere giudizi sul titolo in questione, ma, almeno per ora, sembra proprio che non si rivelerà l'ennesimo shooter volto a strappare un po' di pubblico ad Epic Games e a tutte le software house che hanno cercato di emularla negli ultimi 5 anni. Forse, e lo dico piano piano per scaramanzia, potremmo davvero essere di fronte a qualcosa di realmente nuovo. Non ci resta che attendere e incrociare le dita.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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Spec Ops: The Line

PS3, Xbox 360, PC, Mac

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