Skip to main content

Speciale Batman, tra fumetti, cinema e videogiochi

La carismatica figura del Cavaliere Oscuro è una vera e propria icona della cultura popolare che attraversa i media. Ecco i nostri consigli.

“La gente non può vivere come fa lui, non sopravvivrebbe. Voglio dire, anche Superman ha bisogno di qualcuno con cui parlare... anche solo per sfogarsi, anche solo un po'. Un amico, un confidente o un alleato. Qualcuno. Altrimenti, come fai a sopportarlo? Come fai a evitare che ti uccida da dentro? Anche escludendo i freak come Joker e Ivy o i criminali come Moxon. Il male è ovunque e ogni notte lui lo guarda negli occhi. Abusi e omicidi, sangue e violenza. Come fa a non consumargli l'anima?”

La copertina di Detective Comics 1 del 1939, la prima apparizione di Batman.

Già, come fa a non consumargli l'anima? Cosa spinge il miliardario più popolare e in vista di Gotham City a indossare il mantello e l'armatura ogni notte per dispensare giustizia tra le strade della città più tetra e corrotta della storia del fumetto? La verità è che non c'è una risposta univoca, il che rende la figura di Batman una delle più affascinanti, stratificate e sfaccettate mai apparse su carta stampata (e, nel corso degli anni, anche al cinema e nei videogiochi).

La storia, dopo tutto questo tempo, la conosciamo tutti. Da quella maledetta notte negli oscuri vicoli di Crime Alley, dall'omicidio a sangue freddo di Thomas e Martha Wayne, qualcosa si è rotto nella psiche di Bruce Wayne: un dolore così devastante da generare una personalità profondamente disturbata, un Crociato incappucciato che ha l'unico obiettivo di estirpare la corruzione che si insinua in praticamente ogni aspetto della società. Perché al contrario della stragrande maggioranza dei personaggi a fumetti nati in quel periodo storico, il Cavaliere Oscuro non è un eroe senza macchia bensì un uomo tormentato, dilaniato da un conflitto interiore che sa di non poter risolvere ma, allo stesso tempo, provvisto di un'incrollabile determinazione e dei mezzi necessari a sovvertire lo status quo.

E forse è proprio questo il segreto del successo ultra-decennale del personaggio. È difficile, infatti, pensare di immedesimarsi in un extraterrestre con un costume azzurro e rosso capace di sollevare una montagna, in una guerriera amazzone capace di volare e fermare i proiettili con le mani o in un velocista scarlatto che può correre tanto rapidamente da riavvolgere il corso del tempo. Il Cavaliere Oscuro, invece, è solo un uomo. Dotato di straordinarie doti deduttive e addestrato in praticamente tutte le arti di combattimento corpo a corpo, è vero, ma pur sempre un uomo.

Sotto al mantello, al di là delle innegabili doti fisiche, Bruce Wayne è pur sempre un uomo.

Laddove l'universo fumettistico DC è costellato di creature semi-divine capaci di imprese straordinarie, Batman è l'incarnazione della pura volontà dell'essere umano che, spinto da un obiettivo abbastanza forte, può davvero affrontare qualsiasi tipo di pericolo, senza mai piegare la testa nemmeno davanti alla più spaventosa delle minacce.

Non è un caso, in effetti, che la Justice League, la Lega degli esseri più potenti della Terra, tra Superman, Wonder Woman, le Lanterne, Flash e Aquaman, abbia a capo l'unico membro senza alcun potere sovrannaturale, no? Era inevitabile, dunque, che un personaggio di tale spessore diventasse l'oggetto del desiderio per le sperimentazioni e le rivisitazioni di alcune delle più talentuose firme dell'arte figurativa contemporanea.

Volete alcuni esempi? In ambito fumettistico abbiamo assistito all'avvento di graphic novel del calibro di 'The Killing Joke', nato dalla penna di Alan Moore, già creatore, tra le altre cose, di vere e proprie pietre miliari del fumetto come Watchmen o V per Vendetta. Nell'opera, Moore e Bolland assumono il difficile compito di analizzare il complesso rapporto tra Batman e la sua storica nemesi Joker indugiando su tematiche delicate come le malattie mentali e su quanto sia sottile in realtà la linea che separa il Crociato dal folle Clown. Una lettura che non possiamo che consigliarvi caldamente per scoprire quanto possa essere affascinante il mondo del Cavaliere Oscuro.

Oppure, immancabile, c'è lo splendido 'Il Ritorno del Cavaliere Oscuro' del 1986, la maestosa epopea a fumetti realizzata dal leggendario Frank Miller che da molti viene considerata come il vero capolavoro della narrativa dedicata a Batman. Il creatore di Sin City, 300 e tante altre opere a fumetti di assoluto pregio, immagina un decadente futuro in cui Bruce Wayne si è lasciato alle spalle il vigilante mascherato facendo sprofondare Gotham in una spirale di violenza e criminalità. È un uomo ormai stanco e disilluso ma, come tutte le ossessioni, anche quella di Batman non può rimanere a lungo rinchiusa in un armadio polveroso e, ben presto, Bruce si renderà conto che, in fondo, la maschera è quella che indossa quando non si aggira tra le strade nei panni del Crociato incappucciato.

The Killing Joke è una lettura imprescindibile per chiunque voglia approfondire l'universo del Cavaliere Oscuro.

È una storia che ha avuto un impatto tellurico sulla caratterizzazione del personaggio da quel punto in avanti oltre ad essere un caposaldo inamovibile della cultura pop: anche questa volta, nel caso non lo abbiate già letto, non possiamo che consigliarvi di recuperarlo a tutti i costi.

E che dire del cinema? Anche nell'ambito della settima arte si sono succedute numerosissime reinterpretazioni fortemente autoriali del personaggio, a partire da quello portato a schermo nell'ormai lontano 1943 con Lewis Wilson e Douglas Croft fino ad arrivare alla moderna (e francamente eccellente) lettura di Matt Reeves in The Batman con Robert Pattinson (disponibile ora in streaming) passando, ovviamente, per l'indimenticabile Batman di Tim Burton con Michael Keaton, per l'apprezzatissima trilogia del Cavaliere Oscuro curata dal pluripremiato regista Christopher Nolan con Christian Bale ma anche per il meno riuscito Batman & Robin di Joel Schumacher con George Clooney che ancora ci causa qualche incubo al pensiero.

Il Batman di Matt Reeves, magistralmente interpretato da Robert Pattinson e da un nutrito cast di ottimi attori, è solo una delle molteplici interpretazioni cinematografiche del personaggio.

Si tratta di visioni parecchio differenti del personaggio e dei suoi tratti caratteriali che, nel corso del tempo, hanno acceso forti discussioni tra le schiere di fan sparsi in tutto il mondo. C'è chi preferisce lo stile più gotico e fumettoso adottato da Burton, chi predilige l'interpretazione più realistica scelta da Nolan e chi riconosce nel The Batman di Reeves una resa più coerente con l'archetipo del personaggio costruito nel corso degli ultimi 70 anni sulle pagine degli spillati (c'è anche chi giura di aver amato il Batman di Ben Affleck apparso nello 'Snyderverse' ma quello è un altro discorso, ndR).

Inutile dire che anche il mondo dei videogiochi ha accolto svariati progetti con il Pipistrello come protagonista, che abbiamo già trattato in un articolo dedicato. Anche qui, a differenza degli altri membri della Justice League e dei loro incredibili poteri, le “limitate” capacità di Batman e l'innegabile alone di fascino che permea le strade di Gotham City, lo rendono il candidato ideale da trasporre in formato interattivo (la parziale invulnerabilità dell'Uomo d'Acciaio, le illimitate potenzialità garantite dalla Speed Force di Flash o i poteri semi-divini di Wonder Woman, in effetti, si sposano male con le sfide che è necessario includere in un videogame per renderlo quantomeno accattivante).

La serie Batman: Arkham di Rocksteady è uno dei punti più alti mai toccati da un videogioco a tema supereroistico.

Il massimo dello splendore, con ogni probabilità, è stato raggiunto dalla trilogia Batman: Arkham di Rocksteady, che ha letteralmente impostato uno standard dorato per qualunque produzione videoludica a tema supereroistico su PC e console. Nell'attesa di giocare l'interessante Gotham Knights o l'esplosivo progetto di Rocksteady dedicato alla Suicide Squad in arrivo il prossimo anno, vi consigliamo di recuperare ad ogni costo i tre Arkham, ormai disponibili a prezzi alla portata di tutti nella maggior parte degli store, sia fisici che digitali.

Come dicevamo in apertura, la figura di Batman è tra le più carismatiche, enigmatiche e affascinanti dell'intera storia del fumetto statunitense. Un antieroe dalla psiche profondamente tormentata ma mosso dai propositi più nobili dell'animo umano, un Cavaliere solitario capace di mettere da parte i suoi interessi (e la sua integrità fisica) per perseguire un'idea di giustizia forse utopica, forse imperfetta ma dannatamente intrigante.

D'altronde, alzi la mano chi può dire di non aver mai sognato di indossare un'armatura e un mantello per guardare la città dalla vetta di qualche edificio.