Spider-Man: Shattered Dimensions

Devono essere in molti quelli che odiano il team Rocksteady, specialmente nell'ambito degli sviluppatori di titoli dedicati ai supereroi. Fino all'arrivo di Batman: Arkham Asylum, per fare un gioco ispirato agli universi Marvel e DC Comics bastava mettere insieme una grafica decente, un paio di meccaniche di gioco che funzionassero e farcire il tutto con "riempitivi" che andavano dall'inutile al dannoso.

Arkham Asylum invece è solidamente costruito attorno al personaggio di Batman, ai suoi punti di forza e alle sue debolezze. Ogni singolo aspetto del suo gameplay è curato fin nei minimi dettagli: boss splendidamente caratterizzati, meccaniche di combattimento efficaci e profonde, storia accattivante e così via.

Vista da un altro punto di vista però, l'uscita di quel gioco potrebbe aver stimolato la creatività e la "voglia di fare" degli altri team di sviluppo. In passato, ad esempio, abbiamo già avuto giochi di Spider-Man degni di essere giocati, ma è da parecchio tempo che l'arrampicamuri di quartiere non si fa vedere in forma. Spider-Man: Shattered Dimensions invece sembra avere le carte in regola per riportare Spidey nelle prime posizioni di gradimento tra gli appassionati di videogiochi.

Piuttosto che concentrarsi ancora una volta sugli aspetti che tutti conosciamo di Spider-Man e sulle sue avventure più classiche, il team Beenox ha puntato tutto sul raccontare una storia differente con personaggi differenti. Già, perché in Shattered Dimensions non avremo uno Spider-Man ma ben quattro!

Ma come viene giustificata la presenza di tutti questi Spider-Man in un solo gioco? Semplice, come spesso è accaduto nelle serie Marvel e DC, il mondo è caduto preda di un intricato sistema di dimensioni parallele, che hanno improvvisamente deciso di darsi alla pazza gioia intersecandosi tra loro. Come se tutto questo non bastasse, una misteriosa Tavoletta dell'Ordine e del Caos è finita in pezzi... e questo, ci dicono, è male.

Indovinate a chi toccherà rimettere tutto a posto e dare una ripulita? Esatto, a Peter Parker... meglio conosciuto (in Italia) come l'Uomo Ragno. Il nostro eroe dovrà recuperare i pezzi della Tavoletta, finiti in quattro differenti dimensioni che rappresentano poi le ambientazioni principali del gioco. Ognuna di esse condividerà con le altre lo stesso sistema di controllo per il protagonista, ma tutto il resto cambierà.

La prima dimensione che abbiamo visitato noi di Eurogamer è quella più vicina allo stile classico del fumetto. Spider-Man è quello che tutti conoscono, con tutina attillata rossa e blu, ma al posto della consueta New York ci siamo ritrovati immersi in una lussureggiante giungla.

Questa prima dimensione sembra essere stata creata apposta per esaltare le capacità acrobatiche e di combattimento di Spidey. Gli scenari sono caratterizzati da colori vivi e la grafica in cel-shading garantisce un ottimo effetto "fumettoso". Ogni angolo del livello può nascondere un segreto o uno dei famigerati "collectible" che da sempre caratterizzano i giochi di Spider-Man. La seconda dimensione è decisamente meno classica, ma proprio per questo ancora più interessante. Spider-Man si trasforma improvvisamente in un film "noir", come in passato era già accaduto in una breve serie di fumetti, ambientata durante la Grande Depressione Americana del 1929.

Cosa cambia nel gioco a parte lo stile grafico? Presto detto, questa sezione è decisamente più stealth rispetto alle altre. Spider-Man, presentato in versione Rocketeer con tanto di giubbotto di pelle, si muove in una New York dai toni "seppia" e fa fuori i suoi nemici silenziosamente, quasi sempre rimanendo nell'ombra.