Spider-Man: Shattered Dimensions
Quattro grossi ragni per difendere la Terra.
Nel delirio di Colonia abbiamo trovato il tempo per provare Spider-Man Shattered Dimensions, nuovo titolo dedicato al famosissimo supereroe Marvel... in quattro incarnazioni differenti. Il risultato della nostra intensa sessione di gioco? Un hype alle stelle e una gran voglia di giocare la versione finale del titolo.
Nell'area Activision del GamesCom abbiamo passato diverso tempo, pad alla mano, a parlare con un rappresentante del team di sviluppo mentre provavamo tre dei quattro universi inseriti nel gioco, rendendoci conto personalmente della qualità del lavoro svolto dai programmatori e, soprattutto, dai designer di questa nuova avventura del celebre arrampicamuri.
La nostra sessione di prova è iniziata con l'universo Ultimate, il cui gameplay era interamente incentrato sul costume nero e sul rapporto tra il protagonista e il simbionte alieno. Affrontando le missioni legate a questo particolare universo, abbiamo combattuto contro una gran quantità di nemici, di cui ci siamo liberati agilmente ricorrendo ad attacchi a distanza molto simili a quelli già visti in Prototype.
Al di là delle classiche combo effettuabili in mischia, infatti, dove gli attacchi corpo a corpo e quelli basati sul lancio delle ragnatele si mischiavano alla perfezione garantendo un'esperienza fluida e altamente coreografica, premendo contemporaneamente i tasti A ed X del pad (la versione da noi testata era quella Xbox 360) si poteva ricorrere a un devastante attacco ad area, che spazzava via tutti i bersagli attorno al protagonista.
I nemici del livello Ultimate da noi affrontato si dividevano in tre categorie distinte: i soldati (controllati da una IA aggressiva ma mai troppo pericolosa), i posseduti (che reagivano alla presenza del simbionte attaccando quasi esclusivamente il protagonista e ignorando gli altri personaggi presenti nel livello) e dei massicci mech corazzati armati fino ai denti, capaci di causare seri danni al povero Spidey.
Il sistema di combattimento fluido e la gran quantità di nemici su schermo (che spesso si attaccavano tra loro permettendoci di pianificare strategie sempre diverse), rendevano l'azione dinamica e coinvolgente, anche se alla fine della sessione di prova ci è rimasto qualche dubbio sulla possibile ripetitività di questo genere di livelli.
Il secondo universo che abbiamo caricato è stato quello Noir, che ci ha colpiti per lo stile grafico e per le interessanti scelte di gameplay. Abbandonando completamente i combattimenti a viso aperto, questa variante del gioco offriva una struttura stealth delle più tradizionali, arricchita dalle grandi capacità di movimento del protagonista.
Nonostante il cambio di struttura, la distribuzione dei comandi sul pad era quasi completamente invariata (scelta vincente, visto che eviterà ai giocatori di memorizzare quattro configurazioni differenti, scongiurando qualsiasi rischio di creare confusione), e bastavano pochi secondi per sentirsi completamente a proprio agio nei panni della nuova versione di Spider-Man.