Splatoon 2: Global Testfire - prova
Un test, anche di puntualità.
Nintendo, nel bene o nel male, si distingue sempre dal resto dell'industria. Innanzitutto ha chiamato la fase di beta pubblica di Splatoon 2 Global Testfire. Come se questo non bastasse, ha deciso di attivare i server di gioco per un'ora alla volta, con nel mezzo circa otto ore di pausa durante le quali non era presente nemmeno un countdown ad indicare quando sarebbe stata la sessione successiva.
In questo modo gli utenti di Switch hanno dovuto vivere con la sveglia sempre sotto il naso e il terrore di arrivare in ritardo alla sessione successiva. Coloro però che sono riusciti a coordinare i programmi del weekend con i piani di Nintendo, hanno dovuto fare i conti con uno dei primi problemi tecnici emersi in queste prime settimane di vita della console ibrida della grande N: la debolezza del segnale Wi-Fi.
Durante la nostra prova, infatti, Splatoon 2 ha faticato a connettersi ai server in assenza di un segnale forte del Wi-Fi, restituendo messaggi di errore. È bastato avvicinarsi al router per avere una connessione alle partite fulminea e una qualità dell'esperienza di gioco ottimale, coi controlli che hanno risposto in maniera fulminea e nessuno strano comportamento da parte degli avversari.
Il che si tratta del miglior biglietto da visita possibile per quello che è a tutti gli effetti, nonostante un comparto grafico molto colorato e apparentemente infantile, uno sparatutto in terza persona molto rigoroso, che non lesina nelle modalità di gioco competitive e nella varietà delle armi a disposizione.
In realtà in questa prima fase di beta le opzioni a disposizione sono state pesantemente limitate dallo sviluppatore, dato che si poteva semplicemente entrare in un deathmatch a squadre e scegliere tra quattro differenti combinazioni di armi. Un'offerta, però, più che sufficiente per cominciare a familiarizzare, qualora non lo aveste già fatto su Wii U, con una delle principali sorprese della scorsa generazione di console.
Splatoon 2 è infatti un gioco in grado di portare una ventata d'aria fresca nel genere dei TPS, grazie al sistema di controllo che ibrida i controlli digitali con quelli di movimento, e al fatto che i "guerrieri" in questo caso sono delle seppie in grado di assumere una forma umanoide quando sono all'aria aperta.
Questo amplia enormemente il ventaglio dei movimenti a loro disposizione, dato che potrete scegliere se correre normalmente esponendovi al fuoco nemico o se tuffarvi nell'inchiostro così da spostarvi più velocemente per la mappa o sorprendere alle spalle un nemico. Per far questo dovrete innanzitutto splattare di vernice l'intero livello, dato che potrete navigare solamente all'interno delle zone colorate dalla vostra squadra.
Essere sopra una zona rivendicata dagli avversari vi renderà dunque particolarmente vulnerabili, dato che il non potervi tuffare nell'inchiostro non solo vi esporrà ai loro colpi, non solo rallenterà la vostra capacità di movimento, ma vi impedirà anche di ricaricare le armi, poiché la scorta di munizioni sarà data, guardacaso, dal quantitativo di inchiostro a vostra disposizione. Questo, ovviamente, potrà essere rimpinguato solo tuffandovi all'interno del liquido colorato dalla vostra squadra.
A rendere ancora più centrale la gestione dell'inchiostro arriva il fatto che la partita non sarà decisa dal numero di uccisioni fatte, ma dalla percentuale del livello splattata da una squadra. Un bel modo per stemperare la violenza di questo genere di produzioni.
L'ultimo elemento di novità sono i controlli. Splatoon 2, infatti, si gestisce come tutti i più classici sparatutto in terza persona, con in più la possibilità di aggiustare la mira grazie ai giroscopi contenuti all'interno di tutti i sistemi di controllo di Switch. Se i veterani del genere potrebbero trovarlo un sistema di controllo piuttosto bizzarro, basterà davvero poco per comprendere come sfruttare il giroscopio per aggiustare con maggiore precisione la mira.
Tutto quello che abbiamo detto finora, però, non stupirà i giocatori di Splatoon. Dal punto di vista del gameplay, infatti, il gioco di Nintendo non stravolge quanto di buono fatto vedere nel primo capitolo. Senza la possibilità di giocare in locale, modificare il proprio alter ego ed esplorare tutte le mappe e le modalità, è anche difficile capire quale potrebbe essere la portata innovativa del capitolo per Switch.
Anche perché dal punto di vista grafico, perlomeno in questa beta, Splatoon 2 non compie quel balzo epocale che ci si aspetterebbe da una nuova generazione di console. Se collegato alla televisione, infatti, il Global Testfire gira secondo le prime indiscrezioni a 720p e 60 frame per secondo, che scendono a 540p (ma con un framerate granitico) utilizzando Switch in modalità portatile. Ovvero le medesime performance che Nintendo aveva ottenuto su Wii U.
Esteticamente l'esperienza è piacevole, grazie all'ottimo uso dei colori e al design dei personaggi, ma in tanti sono ancora alla finestra in attesa di una reale dimostrazione di potenza da parte della nuova console di Nintendo. E sfortunatamente queste persone dovranno attendere ancora un po'.
Le potenzialità per divertire però ci sono ancora tutte, soprattutto grazie alla modalità portatile che potrebbe rendere il gioco la vera e propria alternativa a Mario Kart 8 durante i vostri pomeriggi sociali. Non a caso Splatoon è stato uno dei giochi più venduti e amati su Wii U, soprattutto in multiplayer.
Il fatto che il Global Testfire sia andato a termine nella maniera migliore, oltretutto, non potrebbe essere un biglietto da visita migliore per il servizio online di Nintendo che proprio in concomitanza con Splatoon 2 comincerà a chiedere dei soldi per essere utilizzato.