Splatoon colora la Games Week - prova
Le seppie di Nintendo arrivano a Milano.
Non capita spesso che Nintendo s'inventi una nuova serie, o meglio, siamo così abituati a vedere i suoi personaggi principali impegnati in ogni sorta d'avventura che quando compare qualcuno di nuovo ci stupiamo. Splatoon allo scorso E3 ha fatto proprio questo. Ci ha stupiti un po' per l'effetto novità e un po' perché certo tra tutti i generi su cui la Grande N poteva puntare, quello degli sparatutto non sembrava il più ovvio.
Chiaramente però non è tutto come sembra e dietro alla possibilità di sparare, perché in effetti quello si fa in Splatoon, si nascondono meccaniche che mettono l'impallinamento degli avversari in secondo piano. Durante la Games Week milanese ci siamo fatti largo tra la folla e abbiamo avvicinato le postazioni dedicate all'atipico shooter, giusto per rinfrescarci la memoria e cercare di inquadrare il titolo all'interno dell'offerta di Wii U, alla disperata ricerca di varietà.
In quest'ottica Splatoon potrebbe essere proprio quello che ci vuole. Certo non è Call of Duty ma del resto non è che ci si compri la console di Nintendo per giocare a titoli VM 18 (pur con qualche eccezione, ricordate l'ottimo MadWorld?), anche perché la casa nipponica è famosa per la sua attenzione al pubblico più giovane. Così come Super Smash Bros. è un picchiaduro senza sangue, Splatoon è uno sparatutto senza proiettili, nel quale i giocatori si sparacchiano vernice con delle specie di fucili da paintball e il vero obiettivo non è uccidere gli avversari ma colorare la mappa.
Allo scadere del tempo previsto per la partita, la squadra che ha fatto propria la maggiore percentuale di superficie vince, anche se ovviamente c'è una certa utilità pure nel colpire gli avversari. Imbrattandoli con la nostra vernice li rendiamo sempre più lenti fino a costringerli ad un respawn, lasciandoci liberi di colorare la mappa o di ricaricare vernice, immergendoci nel terreno già conquistato.
Come ricorderete dalla nostra anteprima losangelina, a questo punto scatta la particolarità del titolo, che permette di trasformarsi in seppie e sfruttare il terreno del proprio colore per muoversi rapidissimi nel sottosuolo, superando magari ostacoli o aggirando i giocatori avversari sbucandogli alle spalle. Spruzzare colore allora non è utile solo ai fini del punteggio finale ma garantisce una maggiore mobilità alla squadra in vantaggio, tanto da arrivare a squilibrare i rapporti di forze in campo.
Chi colora di più guadagna più spazio dove trasformarsi in seppia, e alla maggiore mobilità corrispondere una maggiore semplicità nello spargere il proprio colore, in un circolo virtuoso che oltre un certo punto sembra quasi sbilanciato. I ribaltoni non sono impossibili ma neanche semplici, anche se non possiamo certo esprimerci sugli equilibri nel gameplay, visto che abbiamo solo sfiorato l'offerta del prodotto.
Anche per quanto riguarda la giocabilità vera e propria non possiamo che rimandare il giudizio: per ora prendere la mira muovendo il Wii U Gamepad non sembra comodissimo, e di certa c'è solo la soddisfazione che si ha nello spruzzare colore a destra e a manca, trasformando le bianche arene in feste per gli occhi.
Proprio il piacere nel colorare (che ricorda lo Splac 3000 di Super Mario Sunshine come meccaniche), è tra i punti forti del titolo ma per ora abbiamo messo le mani solo su quello che sembra un embrione di un gioco, senza modalità particolari, personalizzazione e senza sapere esattamente come verrà strutturata l'esperienza.
Ancora non sappiamo quali siano i piani di Nintendo per il prodotto, quale la fascia di prezzo, e se verrà distribuito solo in formato digitale o anche nei negozi. La varietà di armi possibili è soltanto sfiorata col bazooka che si può sbloccare dopo avere colorato per un po', e la modalità singleplayer è solo annunciata, ma non è il caso di disperarsi.
L'uscita prevista entro la prima metà dell'anno prossimo lascia tempo a sufficienza per sviluppare e possiamo immaginare di vedere qualcosa di nuovo prima del prossimo E3, se ci va bene, o direttamente a Los Angeles al più tardi.
Splatoon per ora è divertente, una buona idea, e probabilmente potrà aiutare nel variegare l'offerta ludica dell'ammiraglia di Nintendo. Non sembra avere però il carattere degli altri titoli di punta della casa di Kyoto e solo il tempo ci dirà se i ragazzi-seppia potranno sedersi di fianco a Mario, Link e Donkey Kong o se saranno delle meteore.