Splinter Cell Blacklist - Reloaded
Sam Fisher è già pronto per la pensione?
Nell'industria di videogiochi, la creazione di un personaggio dal carisma sufficiente a fare da colonna portante a un'intera serie di videogiochi, non è affar semplice. Tanti i tentativi, di cui quello di maggiore successo può essere considerato indubbiamente Lara Croft, consacrato dal passaggio dal piccolo al grande schermo, ma con altre figure di altissimo livello come Solid Snake o Marcus Fenix (e per oggi con la par condicio siamo apposto).
Ubisoft da sempre ha cercato di distinguersi e, sotto questo punto di vista, le operazioni più riuscite sono l'Ezio Auditore di Assassin's Creed e il buon Sam Fisher di Splinter Cell. Se le vicende dell'assassino fiorentino sono ormai concluse per sopraggiunti limiti anagrafici, quelle del sicario di stato americano abituato a muoversi nell'ombra continuano periodicamente ad arrivare sugli scaffali dei negozi.
Nonostante sia percepibile che il marchio Splinter Cell, e con esso il carisma di Sam, abbia perso il mordente dei giorni migliori, Ubisoft ha dimostrato di credere ancora nel suo visore notturno pubblicando esattamente un anno fa (11 agosto) l'ultimo capitolo della serie intitolato Blacklist.
Uscito per le due console della vecchia generazione, Wii U e PC, i pareri di critica e pubblico sono stati unanimi nell'apprezzare un gioco di buona fattura ma senza i sussulti che avrebbero potuto definirlo imperdibile. Vale lo stesso anche oggi?
La recensione originale curata dal nostro Fabio Davide era stata molto puntuale nel mettere in evidenza questi aspetti, sia per quanto riguardava la componente single player, sia per quella multiplayer, in cui erano confluite la modalità competitiva e quella cooperativa.
Per quanto ha riguardato l'immediato postvendita, la situazione è rientrata nel perfetto standard Ubisoft: versioni console mediamente più stabili e rifinite hanno dato meno grattacapi ai loro acquirenti. I pochi ma felici possessori di Wii U hanno potuto godere di un'interfaccia dedicata sul display LCD del controller dedicato.
Come nella migliore tradizione degli ultimi anni (Ghost Recon, Assassin's Creed 3, e buon ultimo Watch Dogs), la versione PC è stata la meno curata del lotto soprattutto nella solidità dell'interfaccia multigiocatore e, nel volgere di poco tempo, gli strali di molti giocatori hanno iniziato a colpire i forum ufficiali e non.
Durante il periodo natalizio la situazione è migliorata grazie a una serie di patch che hanno reso più stabili le lobby, ridotto i crash di sistema e, più in generale, portato il livello qualitativo all'altezza di quello console, per quanto sia piuttosto consolidata l'avversione dell'utenza PC verso Uplay, lo "Steam" proprietario di Ubisoft.
Attualmente la situazione è stabile su tutte le piattaforme e l'impressione è che il supporto sia ormai concluso già dalla fine del 2013. Lo conferma il fatto che Ubisoft non abbia pubblicato nuovi DLC dallo scorso settembre dopo i primi due: l' High Power Pack, uscito a ridosso della pubblicazione, comprende una raccolta di quattro armi esclusive da usare in singleplayer e multiplayer tutto sommato trascurabile.
Un filo più interessante è l'Homeland Pack, che comprende due nuove mappe da giocare in singleplayer e modalità cooperativa e alcune parti di equipaggiamento inedite. Il computo totale è tuttavia abbastanza deludente visto che, considerate le qualità del gameplay quasi completamente orientato alle azioni stealth, si sarebbe potuto fare qualcosa di più per offrire nuove occasioni di divertimento agli infiltrati più accaniti.
L'annuncio dello scorso mese di ottobre dei due milioni di copie vendute ha tradito la delusione di Ubisoft e spiegato a posteriori la scarsa convinzione con cui il publisher francese ha voluto sostenere il progetto sotto l'aspetto dei contenuti aggiuntivi. Attualmente le stime fanno pensare che il venduto abbia superato questa soglia, una constatazione che non cambia le carte in tavola per le casse del publisher francese e soprattutto per le prospettive del multiplayer.
Le copie vendute sono infatti quasi del tutto equamente suddivise tra Xbox 360 e PlayStation 3 (quasi un milione a testa) mentre a PC e Wii U è rimasto il resto. Questa suddivisione ha avuto ovviamente un effetto evidente sulla componente online: se sulle console più diffuse è ancora oggi possibile trovare sessioni di gioco attive per la modalità competitiva Spie Vs Mercenari (ma non sempre e non a tutte le ore del giorno), su PC si riesce ogni tanto a giocare ma spesso capita di attendere parecchio prima di trovare qualche utente disponibile, o di non trovarlo affatto.
Questo riguarda anche la disponibilità di giocatori per la modalità cooperativa. Se state ponderando l'acquisto, indubbiamente la componente multigiocatore ha più possibilità di offrire partite a nascondino interessanti, ma non fate comunque troppo affidamento sulla base giocante. L'impressione è che con l'arrivo dell'autunno, l'uscita di altri titoli di alto livello per le nuove (e vecchie) console, darà il colpo di grazia alla componente multigiocatore.
Detto questo, vale la pena portarsi a casa oggi una copia di Blacklist? Le buone qualità di un gameplay nato per le menti più avvezze allo stealth permettono a questo Splinter Cell di resistere alla prova del tempo soprassedendo alle limitazioni di una grafica molto piacevole ma condizionata dai limiti di design delle vecchie console. Oltre al prezzo decisamente appetibile e a un singleplayer piuttosto solido, è la modalità cooperativa a rappresentare il vero valore aggiunto di questa produzione.
Attenzione però: su Uplay e Steam il gioco è ancora fermo a 29 euro, mentre sui siti dei maggiori retailer online è già sceso a 19. Meglio quindi puntare sugli avanzi di magazzino pacchettizzati piuttosto che sulle copie digitali, anche se un taglio di prezzo dovrebbe essere ormai imminente sugli store online.
Per poter dire di aver giocato a fondo tutti i contenuti di Blacklist è altamente consigliabile reclutare un amico e giocare in compagnia le nove missioni cooperative a fianco di quelle espressamente pensate per essere affrontate in solitario. Potrete così apprezzare finezze di game e level design che da soli vi perdereste e visto che i titoli stealth cooperativi non abbondano, sarebbe un vero peccato sprecare un'occasione come questa.
Il tutto con la speranza che Ubisoft, viste le scarse vendite, non decida di staccare la spina a una serie tra le più interessanti degli ultimi dieci anni, nonostante qualche caduta lungo il percorso.
In questo senso l'arrivo delle nuove console e la sensazione che i reboot di alto livello siano ancora apprezzati dal grande pubblico, fa ben sperare per una ripartenza di questo franchise e del genere stealth più in generale.