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Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction

Un multiplayer dalle mille possibilità.

Abbiamo avuto modo di provare solo una delle quattro missioni, ambientata in un bunker nei sotterranei di Mosca risalente al periodo della Guerra Fredda, ma pur muovendoci in spazi tanto ristretti appare chiaro fin da subito che la stessa situazione non verrà superata due volte nello stesso modo. Ci sono percorsi multipli, diversi modi di affrontare gli stessi ostacoli e, naturalmente, è possibile torturare nei modi più fantasiosi e brutali i soldati nemici per ottenere informazioni (questo è uno degli elementi utilizzati anche da Sam nel corso della campagna single player).

Oltre al prologo ci sono le Deniable Ops, una serie di mini-giochi multiplayer che sfruttano parti di mappa riciclate dal single player e dalla co-op, più due sfide completamente nuove. La Hunter Mode è un gioco di eliminazione, dove i due agenti devono usare cervello e pallottole per ripulire una zona il più rapidamente possibile.

In alternativa c'è la modalità Infiltration, dove entrambi i giocatori devono attraversare l'area senza farsi notare (una sorta di ritorno al passato della serie, dedicato agli appassionati di vecchia data).

A dire il vero Conviction è molto lontano dallo stealth puro che caratterizzava i suoi predecessori, con Sam, Archer e Kestrel molto più simili al Cavaliere Oscuro di Arkham Asylum che al tradizionale, fragile Sam. Nella testa del producer, Patrick Reading, Conviction è “l'evoluzione di ciò che Ubisoft pensa del gameplay stealth”.

Se uno dei due agenti viene steso, l'altro può intervenire per rianimarlo. Nel frattempo il ferito può comunque sparare da terra con la propria pistola.

Non è stato un anno positivo per gli stealth tradizionali, visto che l'intera industria si sta muovendo verso soluzioni più semplici per i giocatori, con protagonisti in grado di uccidere in modo spietato dall’ombra ma che non cadono più come uno straccio bagnato dopo aver incassato un colpo di pistola. Mentre non si può certo dire che Conviction sia realistico, la modalità Infiltration potrebbe essere ciò che gli appassionati dei vecchi stealth cercano da tempo. Il polo esattamente opposto è la Last Stand, dove la coppia di agenti deve affrontare orde di nemici armati cercando di sopravvivere il più a lungo possibile.

Se siete fra quelle persone che ritengono il gioco in co-op un modo codardo di approcciarsi al multiplayer, la modalità Face Off è quella che fa per voi. In sostanza si tratta di un Deatmatch fra due giocatori, condito da una serie di nemici comuni controllati dalla IA. “Si tratta di una possibilità per i due agenti di scontrarsi fra loro, per scoprire chi dei due sia effettivamente il predatore più forte del quartiere,” afferma Reading. “Nel momento in cui si deve dare la caccia al proprio compagno il gioco assume una piega strategica davvero interessante.”

A tutto questo si affianca un sistema di progressione e crescita basato sull'accumulo di punti esperienza, che farà la gioia di qualcuno ma che per altri risulterà un'aggiunta non necessaria capace di distrarre dalla sfida principale del gioco.

Questo tipo deve darsi una calmata.

Questo sistema è chiamato Persistent Elite Creation, e permetterà ai giocatori di sbloccare upgrade di vario genere, oltre a elementi con cui personalizzare il proprio alter ego poligonale. Non ci sono molti oggetti che possano essere usati per decorare un uomo interamente vestito di nero e che non deve attirare l'attenzione, quindi sarà divertente vedere cosa tireranno fuori dal cilindro i programmatori. “Vogliamo che i giocatori continuino a giocare, che abbiano una ragione per mettere ancora il disco nella console dopo settimane o mesi,” spiega Reading.

Il multiplayer, quindi sembra piuttosto convincente, al punto da rendere Splinter Cell: Conviction l'ennesimo acquisto papabile del periodo tra febbraio e marzo. Inoltre, può essere un bel modo per vedere russi e americani giocare fianco a fianco, mentre su Modern Warfare 2 non perdono occasione di pugnalarsi a vicenda.

Splinter Cell: Conviction uscirà per PC e Xbox 360 il 26 Febbraio 2010.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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Splinter Cell: Conviction

iOS, Xbox 360, PC

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