Spyro Reignited Trilogy - recensione
Il draghetto viola torna più vivo che mai.
Giunti quasi al termine di questa generazione videoludica, una cosa è chiara: se l'annuncio di una Remastered viene generalmente accolto con una certa freddezza da parte del grande pubblico, un Remake vero e proprio è sempre ben accetto, tanto più se di un titolo risalente a molti anni fa.
Il tanto amato marsupiale rosso è stato acclamato da critica e pubblico con la Crash N'Sane Trilogy la scorsa estate, merito dell'ottimo lavoro svolto da parte del team di Vicarius Vision e, con Spyro Reignited Trilogy, Activision ha deciso di puntare al raddoppio, affidandone però lo sviluppo ai ragazzi di Toys For Bob. E va detto subito che, se possibile, il risultato è addirittura più sorprendente.
Il pacchetto include le prime tre avventure del draghetto: Spyro The Dragon, Spyro: Ripto's Rage! e Spyro: Year of The Dragon, pubblicati originariamente dal 1998 al 2000. Sebbene i collegamenti tra i diversi capitoli siano molto labili, e pertanto un giocatore potrebbe iniziare da uno qualsiasi di questi, è comunque consigliabile giocarli nell'ordine prestabilito.
Questo perché l'avventura di Spyro non soltanto ne guadagnerà in termini di godibilità ma anche perché i tre titoli riescono a trasmettere una sensazione di continua evoluzione, un'esperienza in crescendo rallentata soltanto marginalmente dai brevi tutorial che naturalmente s'incontrano all'inizio di ognuna delle tre avventure.
In Spyro The Dragon avrà inizio l'avventura dell'omonimo protagonista. Il malvagio Nasty Norc ha tramutato in statue di cristallo tutti i draghi, che dovremo naturalmente liberare dal mondo degli Artigiani a quello dei Tessisogni, arrivando infine a fronteggiare Nasty stesso. In questo primo capitolo saranno introdotte le meccaniche base quali la carica, la fiammata, la schivata laterale e la planata, che troveremo anche nei capitoli successivi. Nei vari livelli non mancheranno le classiche gemme da scovare e collezionare, ma in questo primo capitolo avranno come unica utilità quella di farci raggiungere il 100% di completamento.
Ripto's Rage riprende da dove s'interrompe il primo capitolo, con Spyro e Sparx desiderosi di andare a godersi un po' di meritato relax ma che si ritrovano invece nella terra di Valar. Qui faranno la conoscenza di alcuni insoliti personaggi, quali Elora il fauno, Hunter il felino, Zoe la fatina e il Riccone, una sorta di vendor che in cambio di gemme ci insegnerà nuove abilità o ci aprirà passaggi segreti.
La nostra nuova avventura ci vede al fianco di questi compagni nell'intento di scacciare Ripto da queste terre, e di restituire serenità ai suoi abitanti. Oltre a tutto quello che già era presente nel primo capitolo, Spyro apprende l'abilità di arrampicarsi e di nuotare sott'acqua, che qui è parte ingerante dell'esplorazione e che non sempre equivale a morte certa.
In Year of The Dragon il gioco inizia con la celebrazione dell'anno del drago, una tradizione in cui ogni dodici anni i draghi depositano le loro uova e il tutto è accompagnato da grandi festeggiamenti. Mentre tutti dormono, però, Bianca, un'apprendista strega e seguace di Maga, con l'aiuto di alcuni rinoc ruba queste uova. Il nostro compito è recuperarle tutte e sconfiggere naturalmente Maga.
In questi mondi troveremo alcuni volti familiari quali Hunter e il Riccone, cui se ne affiancheranno di nuovi come ad esempio Sheila il canguro e Sgt. Byrd il pinguino. Certo, apprenderemo nuove abilità come continuazione della nostra evoluzione iniziata nel primo capitolo, ma la novità più grande sarà senza ombra di dubbio la possibilità di usare anche personaggi secondari, come i succitati Sheila e Sgt Byrd, seppur solamente in alcune missioni specifiche. Si potrà fare sfortunatamente solo in alcuni livelli ma le modifiche che essi apporteranno al gameplay riusciranno a rendere il tutto addirittura più frenetico.
In tutti e tre i capitoli saranno presenti dei punti abilità, ossia delle sfide opzionali da completare in diversi mondi che, una volta portate a termine, premieranno il giocatore con l'accesso a delle gallerie esclusive. Oltre a ciò, in particolare nel secondo e nel terzo capitolo, saranno presenti degli enigmi e dei minigiochi secondari ma indispensabili per ottenere il 100% di completamento.
Quasi certamente nella memoria di tutti coloro che giocarono ai capitoli originali, il ricordo delle ambientazioni sarà più bello di quanto non fosse realmente, non certamente per una sorta di follia collettiva ma perché per l'epoca il risultato fu sorprendente. Riguardandoli oggi, però, è subito evidente come per i titoli a cui siamo abituati, quelle ambientazioni si distinguerebbero per la semplicità, l'assenza quasi totale di dettagli, ed è qui che il team di sviluppo ha dovuto rimboccarsi davvero le maniche.
Non si è limitato a ricreare con gli standard moderni i semplici poligoni pre-2000, e senza voler sminuire in alcun modo le produzioni di Insmoniac ha ricreato quasi completamente tutti i mondi di gioco, dalle ambientazioni ai personaggi, il tutto seguendo una propria visione stilistica ben definita, unendo alla perfezione il familiare a un nuovo, elevato livello di dettaglio e cura.
I personaggi sono tanto vari esteticamente quanto ben caratterizzati, e lo stesso vale per le decine di livelli giocabili, tutti caratterizzati da colori sgargianti ed elementi vivaci in grado di catturare completamente l'attenzione del giocatore. Il tutto accompagnato da un eccellente doppiaggio in Italiano che vanta un cast di tutto rispetto. Per certi versi il risultato è addirittura più sorprendente di quello visto con Crash, complice la natura del titolo. in Spyro non siamo vincolati da binari e ritmi prestabiliti, e la possibilità di esplorare liberamente i vari mondi premia il lavoro svolto da Toys For Bob.
Tecnicamente parlando la produzione vanta un framerate solido, senza un singolo calo per tutta la durata dell'esperienza. La gestione della telecamera è buona, facilmente gestibile sia in modalità attiva che passiva, con giusto qualche riserva per quanto ne riguarda la velocità di rotazione, non sempre in grado di stare dietro a Spyro nelle sterzate più brusche.
Per quanto concerne invece i comandi, si potrà utilizzare certamente la mappatura originale ma è consigliabile quella rivisitata, che con qualche piccolo aggiustamento adegua il gioco agli standard moderni. Che sono notevolmente fluidi, molto più di quanto non lo fossero sulla PS1, e di conseguenza in grado di offrire un'esperienza più godibile.
Spyro Reignated Trilogy è un remake da considerarsi a tutti gli effetti come una rivisitazione dell'opera originale. Il lavoro svolto dal team di sviluppo è encomiabile: non si è limitato semplicemente a ricreare con una nuova veste grafica i capitoli originari ma li ha arricchiti nei dettagli e nel gamplay. L'opera di Insomniac ha superato la prova del tempo e, grazie al lavoro di Toys For Bob, è rinata bella come non mai, in grado di regalare ore di sfrenato divertimento in compagnia del draghetto viola, a chi lo giocò vent'anni fa e a chi non ne ha mai avuto la possibilità.