Stacking
Tim Schafer vuole farci giocare con le bambole.
Sicuramente ci troviamo di fronte a difetti che verranno rapidamente eliminati prima dell'uscita, prevista per aprile. A voler essere ancora più pignoli, rimangono ancora alcuni dubbi riguardo agli Hi-jinks, alle quest e alla longevità.
Il filo narrativo sembra frammentato, con ogni evento che fa storia a sé, senza legarsi in una trama comune, ma è probabile che sia solo a causa della presentazione e dello stadio del progetto, che richiede ancora qualche ritocco prima di considerarsi completo.
È evidente che nel complesso siamo rimasti molto ben impressionati da Stacking, che si candida a diventare uno dei titoli per digital delivery più amati su XBLA e PSN, nonché l'ennesima conferma che i giochi veramente belli arrivano sempre meno spesso dai classici canali distributivi.
Non vediamo quindi l'ora di esaltarne le certe doti, e fugare gli eventuali dubbi, con una bella recensione. Prima, però, qualche domanda allo stesso Tim Schafer che il buon Stefano gli ha rivolto nella sua suite al 54esimo piano dell'hotel The London di New York.
Sono passato dal fare pochi titoli di grandi dimensioni a tanti piccoli titoli dal budget più contenuto. Ora come ora mi sto divertendo molto; come studio però non escludo che in futuro si possano portare avanti progetti di entrambi i tipi.
Al momento essere indipendenti ci pare la soluzione migliore, perché possiamo fare quello che vogliamo e come lo vogliamo. Non escludo però che nel futuro possano capitare situazioni che ci facciano cambiare idea. Staremo a vedere...
Completare Brutal Legend è stata una sfida, perché aveva un gameplay davvero particolare, ricco di dettagli. Senz'altro mi piacerebbe tornare in futuro su questa licenza e perfezionarne la formula con un nuovo episodio.
È difficile dare una risposta perché in realtà così grandi ti interfacci con un gruppo ben definito di persone, le quali non necessariamente riflettono le aziende nel loro complesso.
Posso dirti comunque che qui in THQ ci troviamo molto bene e Danny Bilson ci è molto di aiuto. È interessato all'aspetto creativo e prima di tutto vuole sentire da noi la direzione che vogliamo intraprendere e le nostre impressioni. Apprezziamo anche molto il modo in cui Danny ha parlato del nostro gioco sul palco, ci è stato davvero di aiuto.