Stacking
Tim Schafer colpisce ancora.
Tra tutte le figure di spicco che compongono l'industry, Tim Schafer è senza dubbio uno dei miei preferiti. Forse addirittura il mio preferito in assoluto.
Nel corso degli anni questo genio del videoludo è stato infatti in grado di regalare, a me come a tutti voi, esperienze di gioco insolite e originali che sono riuscite a stregare chiunque, indipendentemente dall'età, il sesso e i gusti personali. Basti pensare all'indimenticabile Brutal Legend, giusto per citarne uno a caso.
Il recente Stacking, da poco rilasciato su Xbox Live e PlayStation Network, è solo l'ultima di una lunga serie di perle che nessun appassionato dovrebbe tener fuori dalla sua personalissima collezione. Perché? Semplice: è un gioco unico.
Un'affermazione forte, non c'è dubbio, ma che trova immediato riscontro sin dai primissimi minuti dell'avventura a fronte di un concept a dir poco singolare.
La realtà di gioco, a metà tra un film muto di fine '800 e una rappresentazione teatrale, è infatti in grado di affascinare sin dal momento in cui si posano gli occhi sugli insoliti personaggi che ricoprono il ruolo di protagonisti, ovvero una famiglia di matrioske.
Gioco assiduamente da circa 20 anni ma non mi sono mai trovato di fronte ad un concept di base così insolito... e questo è proprio il principale asso nella manica di Stacking.
La storia ruota intorno ai Blackmore, una numerosa famiglia di spazzacamini, devastata dai debiti e costretta a una vita di povertà e sofferenza.
Dopo la misteriosa sparizione del "pater familias", partito per lavorare per un ricco industriale conosciuto come il Barone e mai tornato, i poveri spazzacamini si troveranno tuttavia a dover sopportare l'ennesimo dolore.
Uno dei loro creditori, infatti, irromperà sulla scena per strappare dalle braccia della signora Blackmore tutti i suoi figli affinché estinguano, lavorando, il debito del loro padre.
Tutti tranne uno, per essere precisi: il piccolo Charlie Blackmore, considerato troppo giovane per svolgere qualsivoglia attività lavorativa, e dunque "risparmiato".
Ma i problemi non finiranno purtroppo qui. Attraverso una lettera, Albert, il primogenito della famiglia, farà sapere di essere stato in realtà rapito e costretto ai lavori forzati in una miniera di carbone, e questo spingerà il giovane Charlie a partire per una vera e propria "missione di recupero". Il suo viaggio lo vedrà affrontare una serie di indicibili pericoli per salvare, uno dopo l'altro, tutti i suoi fratelli e le sue sorelle, e il vostro compito sarà ovviamente quello di aiutarlo.
La premessa narrativa non è certo delle più originali ma il modo in cui tutto è raccontato, complice anche una direzione artistica di straordinario impatto visivo grazie a una serie di scelte stilistiche davvero azzeccate, saprà senz'altro stuzzicare il vostro interesse ben più di quanto possiate immaginare.