Skip to main content

Star Renegades - recensione

Un'infinita ribellione interplanetaria.

Star Renegades, ultima produzione di Massive Damage, percorre le orme dei rogue-lite con un RPG a turni che ha già fatto parlare di sé con grande interesse. Attualmente la sua disponibilità è prevista su PC, ma il publisher Raw Fury ha confermato il rilascio sulle altre console, programmato entro l'anno. Dopo aver provato il gioco sulla piattaforma di Steam, siamo pronti a tirare le somme sul nuovo titolo strategico del team canadese.

La resistenza non è mai futile: un trailer animato, in questo modo, ci introduce immediatamente in un ambiente corrotto e assetato di potere. Una giovane madre si fa strada in un turbinio di raggi laser, stringendo a sé la sua dolce creatura nella disperata speranza di poterla salvare. Tutto ha un prezzo: la donna deve separarsi dalla bambina e, con grande dolore, la nasconde in una claustrofobica navicella che potrebbe condurla in una dimensione migliore, forse.

La separazione è il segno indissolubile di un mondo destinato a precipitare in un loop distruttivo, il cui unico cenno di speranza, che si tratti di un flebile ricordo o meno, è un ciondolo che la madre offre a sua figlia. Così la bambina, mentre viene portata altrove, scorge in lontananza una donna forte, pronta ad affrontare un'armata di nemici spietata e brutale che potrebbe ucciderla da un momento all'altro. Questo è il ricordo della protagonista, cicatrizzato nella sua anima e plasmatosi nella rassegnazione di un mondo ormai pregno di cenere e di distruzione.

Guarda su YouTube

La bramosia del potere è un istinto primordiale che non ha mai cessato di esistere: si insinua nelle viscere della mente umana, pretende il dominio totale e annienta ogni cenno di empatia. Da Adamo ed Eva, fulcro originario del peccato, ci si catapulta in una galassia colma di robot, Behemots e realtà parallele che si diramano all'infinito. La nostra impressione è stata di trovarsi in uno degli episodi di Steins; Gate, dato che ci si approccia a universi alternativi costantemente divergenti e frastornanti.

Il gioco comincia infatti mostrandoci una delle dimensioni corrotte in cui si trova la dottoressa Zurek; per impedire ulteriori attacchi, è costretta a mandare un messaggio alla versione alternativa di se stessa, presente in una realtà differente. Il messaggio verrà recapitato da un simpaticissimo droide denominato J5T-1N (probabilmente pronunciato Justin), il cui compito è di radunare una squadra di eroi per affrontare l'Imperium, un'armata di nemici volta a reclamare l'intera galassia. Se la dimensione della dottoressa Zurek è stata arsa al suolo, l'alleanza dei ribelli stavolta potrebbe porre fine all'attacco.

Potrebbe, appunto: la lotta interplanetaria è in realtà destinata a continuare nei labirintici universi paralleli, ludicamente parlando, seppur con alcuni dettagli che approfondiremo tra poco. Per quanto la nostra premessa possa sembrare decisamente apocalittica (e in fin dei conti lo è), il gioco possiede anche piacevoli elementi ironici, visibili attraverso alcuni scambi di battute tra i personaggi.

Si tratta pressoché di piccole affermazioni simpatiche, seppur non troppo coinvolgenti, che contribuiscono a donare una sorta di equilibrio emotivo all'esperienza. Non crediate di poter sbloccare pochi alleati, poiché durante l'avventura potrete provare dozzine di personaggi diversi, ciascuno con abilità uniche e indispensabili. Il primo personaggio giocabile, chiamato Wynn Syphex, è proprio la bambina, ormai adulta, presente nel trailer animato.

L'Imperium reclama l'intera galassia e, sfortunatamente, non utilizza metodi particolarmente delicati.

A tal proposito è indispensabile fare una precisazione, onde evitare illusioni più che lecite: il gioco non ha nulla a che vedere con lo stile anime presente nel video, essendo integralmente basato su un connubio rilevante tra pixel-art ed effetti 3D.

Fatta questa premessa, possiamo finalmente presentarvi il fulcro indissolubile del gioco, ossia il gameplay. Per quanto si tratti di un titolo apparentemente semplice è, in realtà, più complesso di quanto non sembri, ed è indispensabile capirne il meccanismo se vorrete entrare nel cuore dell'Imperum. La gerarchia dettagliata dei rivali può essere studiata attraverso la Throne Room, accessibile dal menù principale; ogni nemico sarà classificato in base al rango, alle abilità, ai punti deboli e ai punti di forza.

Questa interazione specifica ricorda particolarmente il sistema Nemesis in Shadow of Mordor, di cui abbiamo già avuto modo di parlare in passato. Qui subentra l'informazione più importante: lo schema non è lineare, i nemici sono casuali e si evolvono in maniera differente contemporaneamente ai nostri eroi.

Ogni playthrough è diverso da quello precedente, e fallire un combattimento significherà tornare alla base senza personaggi e potenziamenti e dover creare nuovamente un'alleanza. Se gli eroi torneranno al livello iniziale una volta morti, tuttavia, il gioco continuerà a salvare i punti Intel e i punti Tech, ottenibili con ogni uccisione dei nemici. I due elementi citati serviranno a potenziare la base Renegade e i personaggi, mentre nelle varie mappe sarà possibile trovare scrigni con armature, crediti o DNA, quest'ultimo indispensabile per il level up.

La Throne Room mostrerà le introduzioni, le promozioni o le morti dei nemici. Sarà possibile anche studiare le loro caratteristiche specifiche.

I nemici, come già accennato, sono in continua evoluzione: ciò significa che più potenzierete il vostro equipaggiamento, maggiore sarà la forza dei Behemots. Il punto focale del gioco è il combat system, fortemente strategico e complesso, per cui è indispensabile studiare la tattica migliore e, soprattutto, il giusto tempismo.

Ogni scontro è caratterizzato da diversi round, visibili a sinistra dello schermo attraverso un contatore; strettamente correlato a esso è la timeline, posta nella zona alta centrale. La barra in questione vi consente di prevedere i turni dei vostri nemici e, attenzione, è di vitale importanza precederli e riuscire a portarli al round successivo: in questo modo non potranno attaccarvi ed eviterete danni inutili.

Il sistema di combattimento è colmo di variabili da intuire con grande spirito strategico, ma con un po' di pratica riuscirete ad assimilarne il meccanismo. Infliggere colpi critici è, in questo caso, il trucco dell'intero combattimento: il CRIT è importante perché non reca esclusivamente danno extra, bensì applica debuff, rallentamenti e distrugge l'armatura avversaria.

È bene tenere a mente che anche voi potreste subire colpi critici, motivo per cui è fondamentale attaccare per primi. La timeline mostrerà le vostre posizioni di attacco, creando anche un'anteprima in base all'azione che vorreste scegliere. Il nostro consiglio è di ispezionare l'avversario col pulsante R2 del controller (tasto Z della tastiera); in questo modo potrete capire chi sarà il target del suo prossimo attacco e quanto danno potreste subire. L'ispezione, però, non è affidabile al 100%, dato che gli eventuali debuff o heal potrebbero alterarne gli effetti.

Il combat system è fortemente strategico e colmo di effetti da valutare attentamente.

Nel caso sceglieste un attacco fatale per il nemico, l'indicatore sulla sua testa mostrerebbe la scritta "Kill Shot"; è importante prestare attenzione a questo dettaglio, dato che nella foga del combattimento potreste non notare di essere voi a rischiare la sconfitta. Un altro consiglio che possiamo darvi è di scegliere bene la formazione della vostra squadra prima di approcciare il nemico, equilibrando il giusto supporto all'attacco per evitare di perdere inutilmente gli scudi. Ma come funziona l'approccio?

Il nostro J5 ha la possibilità di hackerare e distruggere le barriere dei territori occupati dall'Imperium, potendo sconfiggere i membri della gerarchia o affrontare missioni secondarie. Il droide, tuttavia, ha solo tre cariche disponibili, dopodiché la squadra è costretta ad accamparsi senza poter accedere alle aree successive fino al mattino seguente.

Il camping è uno degli elementi più interessanti per due motivi ben distinti: durante i combattimenti (e non solo) potete ottenere delle carte in grado di potenziarvi o di curarvi, da poter utilizzare esclusivamente di notte. Sfruttare queste carte vi consente di rafforzare i rapporti con i vostri alleati, la cui relazione si evolverà e raggiungerà diversi stage.

Il comparto grafico è decisamente piacevole e adotta una tonalità di colori ben pensata.

Potreste diventare partner o, addirittura, avere figli da poter sacrificare nei combattimenti delle altre dimensioni (una terribile prospettiva di vita). Insomma, Star Renegades potrebbe sembrare monotono e noioso, ma vi assicuriamo che c'è molto da poter fare.

Lo stile Sci-fi, inoltre, è contornato da un quadro musicale decisamente coinvolgente, in particolar modo durante i combattimenti. Shadow of Mordor non è l'unico parallelismo che ci viene in mente: Octopath Traveler, JRPG di Square Enix, ha alcune similitudini di combat system e di design grafico.

Nonostante si tratti di somiglianze pressoché generiche, crediamo che il titolo di Massive Damage sia abbastanza originale, dato che ha introdotto nuovi dettagli interattivi ben riusciti (seppur talvolta leggermente confusionari). Lodevole è anche il comparto grafico: l'ambientazione, nonostante il fulcro glaciale della corruzione, comprende una palette di colori caldi e piacevoli.

La nostra prova su PC è andata a gonfie vele: il comparto tecnico si è rivelato stabile e fluido senza alcun problema tedioso. Avremmo preferito la localizzazione in italiano ma, per ora, le premesse sembrano essere soddisfacenti; Massive Damage, tra l'altro, ha annunciato l'arrivo di ulteriori patch.

In conclusione, Star Renegades fonde le solide basi dei rogue-lite con un sistema di combattimento assolutamente strategico e competitivo. Ogni playthrough è diverso da quello precedente ed è colmo di missioni, potenziamenti e nemici che si evolvono simultaneamente ai nostri personaggi.

Il complesso è arricchito da un buon quadro musicale e grafico, che ha garantito molte ore di gioco trascorse piacevolmente. Fallire un combattimento e tornare alla base Renegade potrebbe rivelarsi molto frustrante ma, in questo caso, non consigliamo il gioco a chi non ami particolarmente il genere, che spicca proprio per questa peculiarità.

8 / 10