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Star Traders: Frontiers - recensione

Nello spazio non c'è tempo per annoiarsi…

Il bello degli indie è che ci si può sempre aspettare qualcosa di nuovo, originale, anche in generi che hanno stabilito da tempo degli standard e in cui l'innovazione non è proprio semplice. Si potrebbe arrivare a dire che il genere indie è proprio quello in cui l'idea innovativa fa parte delle caratteristiche costitutive.

Idee che poi spesso travalicano il genere per venire adottate anche da studi con budget più importanti, scarsamente assimilabili alle tipiche dimensioni indie. Un esempio recente sono le dinamiche del primo This is the Police, poi utilizzate, almeno in parte in Phantom Doctrine... per dirne una.

Il genere indie, quindi, come fucina di sperimentazione e come sorgente di nuove idee per l'intero panorama di sviluppo. Star Traders: Frontiers può essere considerato proprio uno di quei titoli che portano qualche novità, rimescolando le carte e attingendo da altri generi diverse meccaniche più o meno nuove.

Innanzitutto diciamo che Star Traders: Frontiers rispolvera una vecchia idea romantica per un videogame: mettere il giocatore nei panni di un pilota di astronave (in un futuro lontanuccio nel tempo) e dargli il completo comando della sua carriera e, quindi, delle sue avventure. Al giocatore spetterà la scelta di quale strada professionale scegliere selezionando un percorso di carriera che poi, praticamente, detterà quali attività si troverà a svolgere più di frequente.

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Se cerchiamo altri giochi che, oggi, cercano di dare al giocatore questa esperienza, il primo che viene in mente è Elite, ma l'approccio di quest'ultimo è puramente multiplayer e, soprattutto, incentrato su un'esperienza fortemente estetica.

Star Traders: Frontiers è invece un titolo puramente single player che si svolge interamente in schermate gestionali fisse e in cui la componente RPG e quella gestionale sono preponderanti. Ma l'ambizione rimane molto simile a quella di Elite, ovvero consegnare al giocatore un universo vivo, pulsante in cui le cose da fare sono davvero tante e il destino completamente plasmabile dalle proprie scelte. Ma cosa esattamente possiamo fare in Star Traders: Frontiers?

Innanzitutto va specificato che il gioco ha una trama principale che viene presentata sin dall'inizio tramite alcuni dialoghi scritti a scelte multiple. Starà a voi decidere se seguire questa linea narrativa o andare subito altrove a farvi gli affari vostri. Va detto che le missioni della storia sono all'inizio piuttosto semplici e costituiscono un buon viatico esemplificativo per meccaniche e attività varie. Ma come detto, potete anche scegliere di farvi gli affari vostri...

Star Trader Frontiers si presenta attraverso alcune schermate che vedrete più spesso. La mappa della galassia in cui risiedete (affiancata dalla mappa dell'universo di gioco con tutte le galassie disponibili), la schermata delle attività disponibili su un pianeta e il vostro roster di personaggi.

Negli insediamenti in cui la vostra reputazione è positiva, potrete svolgere diverse attività e trovare manutenzione per la nave, nonché conforto per il vostro equipaggio.

Quindi la routine proposta dal gioco è il ben noto viaggio continuo tra sistemi per ottenere missioni e portarle a termine. Una volta arrivati su un pianeta, infatti, è possibile svolgere le attività di routine consuete (se ci sono le strutture necessarie): riparare l'astronave, rifornirsi di carburante, curare eventuali feriti, assoldare nuovi componenti della squadra, visitare i bar locali (per aumentare il morale), comprare e vendere sul mercato (se esistente) e visitare i cantieri per comprare migliorie o nuove astronavi. Altra cosa che è possibile fare in alcuni sistemi è parlare con personalità del luogo per ottenere missioni, alcune di queste generate random, altre legate alla storia.

Il cuore del sistema di gioco di Star Traders: Frontiers risiede nella componente RPG e nelle sue meccaniche basate sul tiro del dado modificato dalle abilità e dalle statistiche dei propri personaggi. Sulla vostra nave avrete fin da subito una trentina di personaggi dotati di diverse professioni e talenti. Le professioni dettano i punteggi nelle statistiche (come guida, comando, tattica ma anche medicina, navigazione, uso di armi varie) mentre le abilità sono azioni speciali che è possibile utilizzare durante situazioni particolari. Il gioco controlla continuamente la situazione in cui vi trovate e pesa le capacità dei vostri personaggi contro percentuali di riuscita, un po' come succede in un classico gioco di ruolo cartaceo.

La semplice navigazione da un sistema a un altro, ad esempio, genera una serie di eventi e controlla il risultato mettendo alla prova i vostri personaggi. Un malfunzionamento meccanico testerà l'abilità dei vostri ingegneri, una rissa testerà gli ufficiali, un'epidemia verificherà l'abilità dei vostri medici, un salto da un sistema all'altro (tramite buco nero) testerà le abilità dei vostri navigatori.

Tutti questi check sono mostrati a livello testuale con le relative conseguenze, negative o positive: un'epidemia non curata porta danni alla salute di alcuni componenti, un malfunzionamento meccanico genera riparazioni necessarie, un navigatore particolarmente abile può risparmiare sul consumo di carburante ed evitare problemi in zone afflitte da meteoriti...e via dicendo.

I mercati sono rappresentati in maniera pulita ed efficiente; il lavoro di mercante non è troppo complesso se si escludono i permessi e le diverse leggi vigenti nei vari sistemi (!)

Durante i combattimenti tra astronavi questo sistema viene utilizzato al massimo pesando le statistiche dei vostri personaggi nelle varie manovre possibili (attacchi, spostamenti, schivate), ma anche dando al giocatore la disponibilità delle abilità di cui parlavamo all'inizio. Quando i personaggi crescono di livello, infatti, si riceve un punto di professione o un punto di abilità; starà poi a voi scegliere come spenderli (un massimo di tre professioni che poi dettano il pool di abilità disponibili).

La stessa cosa succede negli scontri fisici tra squadre. Quando si sbarca sui pianeti o si abborda un'astronave, scatta infatti un combattimento in stile Darkest Dungeon in cui si utilizzano le varie abilità dei vostri personaggi (ne dovrete scegliere quattro, ha quindi senso costruire una squadra apposita). Questi combattimenti sono anche funzione delle armi utilizzate che si possono acquistare presso alcuni personaggi influenti in alcuni sistemi.

Un'altra situazione in cui le abilità della propria squadra entrano in gioco è durante l'esplorazione di zone non abitate e durante attività quali la pirateria, lo spionaggio e il pattugliamento di sistemi. In questo caso la meccanica è diversa ed è costituita da cinque carte-eventi estratte a sorte che vi vengono mostrate; tramite le vostre abilità potrete manipolare queste carte, ma poi il caso detterà quale delle carte rimaste sarà effettivamente il risultato della vostra azione. In caso non si disponga di abilità da utilizzare (succede spesso all'inizio visto che i vostri personaggi sono di basso livello) la risoluzione sarà completamente casuale.

La schermata dei talenti è una di quelle che visiterete più spesso, la crescita dei personaggi è infatti piuttosto frequente…

Questi sistemi di gioco si combinano con le fazioni e il sistema di reputazione di Star Traders: Frontiers. Che si voglia commerciare o fare i cacciatori di taglie (due delle tante attività disponibili) si deve fare i conti con permessi, licenze e, soprattutto, con l'atteggiamento di chi si incontra nello spazio. Se licenze e permessi sono funzione della reputazione (quindi delle missioni che si svolgono e dei risultati) e del denaro, la reputazione in sé rende i sistemi più o meno pericolosi e i pianeti amichevoli o meno. Questo detta, ad esempio, tra le altre cose, la possibilità di utilizzare insediamenti per rifornirsi di carburante o fare manutenzione; se si viaggia in un sistema ostile non ci si può certo aspettare aiuto dai locali...

L'intero sistema di gioco combina molte situazioni che fanno uso però di poche meccaniche sapientemente bilanciate e collegate l'una con le altre. La sensazione è spesso quella di avere a che fare con un gigantesco foglio Excel fitto di numeri e di collegamenti che, per la magìa del game design, dà vita a un universo umano intergalattico credibile e pulsante di viva propria. Inoltre i personaggi del proprio equipaggio diventeranno i protagonisti delle vicende che deciderete di affrontare e si creerà così un legame che vi farà affezionare e vi porterà a identificarvi con l'intera intrapresa.

Star Traders: Frontiers è quindi un'avventura strategico-gestionale che cerca di simulare una carriera intergalattica aperta in cui le cose da fare sono moltissime e le avventure potenzialmente infinite. Lo fa in maniera peculiare, con un approccio RPG, una grafica colorata ed efficace e una interfaccia francamente vecchio stile con moltissime informazioni sparpagliate in una miriade di schermate.

Una volta arrivati in orbita il più delle volte potremo scegliere tra due insediamenti su cui atterrare. Oppure potremo decidere di pattugliare, darci alla pirateria o spiare…

Vi toccherà andare a caccia delle informazioni che vi servono ma la sensazione è che tutto abbia una spiegazione. Purtroppo queste spiegazioni a volte non sono molto chiare nei nessi causa-effetto, mentre altre volte sono sepolte in log chilometrici; e qui sta la natura un po' indie e un po' hard-core di Star Traders: Frontiers.

Non tutti i sistemi di gioco implementati sono eccellenti. Le carte utilizzate per l'esplorazione e la pirateria hanno un sapore molto randomico e i combattimenti tra astronavi potrebbero essere più chiari (e soprattutto più brevi), ma la verità è che tutte insieme queste meccaniche creano un esperienza di gioco molto superiore alla mera somma delle singole situazioni. Star Traders: Frontiers, inoltre, è un titolo che continua a essere ritoccato dai suoi developer che danno un feedback continuo alle critiche su Steam.

Insomma, a un prezzo indie il titolo dei Trese Brothers è uno splendido ricettacolo di situazioni di gioco infinite, una sorta di giocattolo spaziale, un po' grezzo ma molto, molto coinvolgente.

8 / 10
Avatar di Davide Pessach
Davide Pessach: Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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