Star Trek Online
Un calderone spaziale.
Esiste ovviamente la frangia dei lupi solitari, ma per un gioco “sociale” suona come una parziale contraddizione e in tal modo si perde parzialmente la funzione delle gilde, le cui possibilità risultano perlomeno limitate.
L’evoluzione della storia avviene principalmente attraverso due diverse tipologie di missioni, le patrol e i story mission; fondamentalmente entrambi permettono di seguire la trama, ma se le perlustrazioni riescono a combinare efficacemente una parte spaziale con una parte legata invece alla esplorazione degli ambienti ostili di pianeti sconosciuti, le missioni legate alla storia si risolvono perlopiù in diverse missioni di routine legate fra loro che però tendono a scimmiottare le avventure del capitano Kirk, soffrendo pesantemente della frammentarietà di cui sopra.
La divisione emerge poi anche nell'altalenante qualità e differenza esistente tra i combattimenti a terra e quelli spaziali; se entrambi sono strutturati su un sistema di skill e abilità particolarmente agile da comprendere grazie alla sua semplicità, battagliare sulle proprie gambe risulta davvero sottotono rispetto a una simulazione spaziale a tratti esaltante. Quanto la prima modalità risulta noiosa fino alla morte, nel tentativo di ricreare dinamiche action che personalmente non credo possano appartenerle, quanto la seconda richiede infatti una pianificazione strategica accurata, in grado di dare un senso ben preciso alla collaborazione a 360°.
Vale la pena pertanto andare ad approfondire maggiormente quest’ultima: come prodi comandanti avrete a disposizione tutti i modelli di nave visti nelle serie canonica, suddivisi secondo una divisione che ricalca le stesse tre classi che avete scelto per il vostro alter ego.
Aspetto interessante, la scelta del vostro velivolo spaziale non verrà vincolata dalla vostra classe “umana”, dando così luogo a un curioso mix di possibilità; ognuna ovviamente avrà poi un determinato bonus nelle caratteristiche principali con ad esempio la nave scientifica che vedrà la sua forza nella navigazione a dispetto del tattico che baserà le proprie speranze di vittoria sulla potenza di fuoco. Ogni dieci livelli inoltre scatterà poi un miglioramento o addirittura un cambio del vascello stesso, così da rispecchiare la vostra evoluzione fisica anche nello spazio.
In un combattimento classico una volta ingaggiato un nemico la prassi vi porterà a indebolire il suo velivolo per poi finirlo con l’artiglieria pesante: fino a qui niente di nuovo sotto il sole degli scontri spaziali. Se considerate però che avrete anche a disposizione la gestione degli scudi e dell’energia (sulla falsariga di quanto avveniva in Wing Commander 4 per darvi un riferimento) nonché la possibilità di sfruttare abilità supplementari, come ad esempio una miglior potenza di fuoco grazie agli ufficiali a bordo della vostra nave, capite che di carne al fuoco ce n’è parecchia.
L’apice si raggiunge poi quando gli scontri diventano imponenti con diverse navi pronte a darsi battaglia all’ultimo laser: in questi casi sapere leggere velocemente la situazione e capire quando e dove direzionare i vostri sforzi diventa fondamentale.
Chi dovesse poi optare per un'avventura di stampo klingoniano, pur nell'originalità di una razza avente regole e strutture sociali estremamente particolari, metta in cantiere che si troverà ben presto limitato nelle scelte, dovendo optare per un approccio unicamente guerrafondaio e parzialmente limitato.