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Star Wars: Battlefront II - recensione

Per molti, ma non per tutti.

Dopo una settimana di avvicinamento nella quale abbiamo presentato tutte le modalità di gioco e spiegato quali saranno i contenuti che arriveranno gratuitamente durante la prima stagione, siamo pronti a esprimere un giudizio su Star Wars: Battlefront II.

EA e DICE hanno lavorato per cercare di mediare tra le due anime che convivono all'interno del progetto: da una parte abbiamo il vastissimo pubblico di Star Wars, amante della saga, delle sue storie e dei suoi personaggi, ma non per forza composto da abili videogiocatori. Dall'altra abbiamo la schiera dei supporter di DICE, che vedono in questa scampagnata nelle Guerre Stellari un modo per alleggerirsi dalle atmosfere di Battlefield 1.

Il primo Star Wars: Battlefront, vista l'assenza di specializzazione dei soldati, la possibilità di giocare in prima e in terza persona e la semplificazione di alcune meccaniche, era chiaramente rivolto ad un pubblico più casual rispetto a quello classico dello studio svedese. Questo ha però appiattito la curva di apprendimento, con la conseguenza che dopo poco tempo i giocatori hanno perso interesse verso il gioco.

Per non incorrere nel medesimo problema DICE ha pensato a tre cambiamenti principali per Star Wars: Battlefront II. Il primo è l'introduzione delle classi. Non importa se sceglieremo di essere un soldato o un eroe, o se saliremo a bordo di un caccia stellare o di un veicolo terrestre; avremo sempre diverse opzioni da selezionare. E sarà in base a chi impersoneremo che cambieranno le armi, le abilità e quindi anche il ruolo che dovremo interpretare durante la battaglia.

Le battaglie spaziali in Star Wars: Battlefront 2.Guarda su YouTube

Per esempio sarà inutile stare in prima linea facendo l'Ufficiale, dato che le sue abilità di sostegno, la torretta e la pistola a bassa cadenza lo rendono più utile nelle retrovie. Un discorso analogo potrebbe essere fatto coi bombardieri, troppo lenti e impacciati per poter avere una chance contro i caccia stellari, ma fondamentali per tirare giù gli enormi incrociatori che spesso saranno al centro delle partite.

Anche gli Eroi sono stati creati in maniera più sfaccettata e non saranno più solo macchine di morte, ma potranno contribuire alla battaglia in maniera altrettanto importante disturbando i radar avversari, creando barriere energetiche, gettando cortine fumogene o rallentando i movimenti nemici. Sarà possibile modificare l'arma utilizzata e potenziare fino ad un massimo di tre abilità contemporaneamente, ma questi cambiamenti non saranno comunque in grado di stravolgere il ruolo di quella specifica classe all'interno dell'economia del gioco.

Questa novità inciderà in maniera superficiale in modalità come Eliminazione (TDM) e Attacco, che casualmente sono anche le modalità meno ispirate dell'intero pacchetto, ma sono in grado di dare maggior profondità agli Assalti Galattici e quelli Caccia Stellari. Persino Eroi contro Malvagi, apparentemente l'opzione di gioco più leggera e spettacolare, grazie alla diversificazione dei ruoli riesce ad acquisire una maggiore profondità, dato che una combinazione di personaggi variegata è sicuramente più efficace di una composta da soli DPS.

Il secondo cambiamento riguarda i Battlepoints. Si tratta in poche parole del punteggio che accumuleremo durante una battaglia sconfiggendo i nemici o completando gli obiettivi. Questo punteggio sarà trattato anche come valuta che potremo spendere durante la battaglia per acquistare unità specializzate, eroiche o veicoli che, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, sono decisamente più forti rispetto alle truppe standard.

La Campagna parlerà del Team Inferno, una squadra d'elite dell'Impero.

Questo sistema, per quanto non originale, rende la comparsa e l'utilizzo delle unità specializzate un fattore ancora più determinante per la battaglia. Nel primo Battlefront chiunque poteva diventare Darth Vader o guidare un AT-AT, bastava trovarsi nel luogo giusto al momento giusto. In questo modo poteva capitare che il più scarso del gruppo riuscisse ad impossessarsi di queste unità sprecando dopo pochi secondi la loro potenza; o magari c'erano bontemponi che non s'interessavano all'andamento della partita e stavano tutto il tempo ad aspettare la comparsa del gettone bonus.

Con i Battlepoints questo non può succedere, perché ognuno utilizza i propri punti per acquistare le unità speciali e la velocità con cui potrà farlo dipenderà dalla sua attività sul campo di battaglia. In questo modo non importerà più quello che un altro giocatore farà nei panni di un eroe, dato che nessuno potrà impedirci di riscattarlo nuovamente non appena avremo accumulato le risorse necessarie.

Questo sistema, quindi, è forse meno democratico del precedente, ma essendo meritocratico è decisamente più leggibile e va a premiare i giocatori che si comportano meglio durante la partita, spingendoli a migliorarsi e a completare gli obiettivi.

Il terzo cambiamento riguarda il controllo della navi. DICE ha delegato a Criterion, lo studio di Burnout tanto per intenderci, lo sviluppo del un modello di guida dei caccia stellari. Il team inglese, maestro nel creare racing arcade, è riuscito a rendere le fasi a bordo dei velivoli estremamente divertenti, unendo dei controlli intuitivi con una grande libertà di manovra e una buona adattabilità alle capacità del giocatore. Ognuno, infatti, potrà modellare il sistema di volo in base alle proprie esigenze (invertendo la telecamera o disabilitando gli aiuti sul rollaggio), così da trovare la configurazione più confortevole che gli consenta di stare alle calcagna dei velocissimi TIE Fighter o di passare indenne tra un campo di asteroidi.

La capacità di replicare le atmosfere del film è una delle caratteristiche migliori del gioco.

Il risultato è notevole: gli Assalti Caccia Stellari sono la modalità più riuscita e spettacolare di tutto Star Wars: Battlefront II, peccato che la modellazione poligonale delle ammiraglie e degli scenari rovini parzialmente alcuni frangenti di gioco, dato ci capiterò di esplodere senza apparente motivo passando radenti al suolo. Questo perché le hitbox di questi elementi fuoriescono dal modello poligonale, creando muri invisibili contro cui capiterà di sbattere durante le manovre più rischiose. Un vero peccato, perché il mix tra azione e profondità di Assalti Caccia Stellari è praticamente perfetto ed è proprio quando si tentano le manovre evasive più estreme per seminare un nemico in coda che l'adrenalina raggiunge il picco massimo. Ma è anche quando si rischia d'incappare nel problema appena descritto.

Grazie a queste novità, comunque, Star Wars: Battlefront II è diventato uno shooter più profondo e strutturato rispetto al primo capitolo e, pur non raggiungendo la profondità e la strategia di Battlefield 1, riuscirà a divertire anche i videogiocatori più esperti, principalmente per via delle atmosfere di Guerre Stellari perfettamente ricostruite nella grafica e nei suoni. Ma quanto a lungo? È difficile dirlo.

Questo perché quello che sembra mancare è un'anima ben definita: gli Assalti Galattici, ampi e pieni di persone che sparano da tutte le parti, il nuovo sistema di classi e i Battlepoints potrebbero essere una barriera all'ingresso troppo alta per coloro che non mastichino shooter online. Dalla parte opposta dello spettro potremmo trovare i giocatori più esigenti che tra le armi poco precise, la mancanza di un sistema di distruttibilità negli scenari, battaglie da "soli" 40 giocatori e un sistema di crescita del proprio soldato solo accennato, potrebbero non trovare in Star Wars: Battlefront II il prodotto più adatto alle loro corde.

Quest'ultima categoria, oltretutto, potrebbe essere quella più sensibile al tema delle micro-transazioni. Inutile girarci intorno, ci sono e potrebbero dare vantaggi che altrimenti richiederebbero un po' di ore di gioco per essere raggiunti, ma a nostro avviso non sono particolarmente invadenti e soprattutto dovrebbero consentire a tutti di avere nuovi contenuti e un supporto gratuito nel tempo. DICE, infatti, ha promesso che tutte le mappe, gli eroi, le navi e le armi distribuite dopo il lancio saranno disponibili per tutti, ma deve anche trovare un modo per finanziare lo sviluppo post lancio.

Grazie ai Battlepoints tutto potranno utilizzare l'eroe preferito.

Già durante la prima stagione, che partirà il 5 dicembre e proseguirà fino a metà gennaio circa, tutti otterranno una nuova mappa per Assalti Galattici e Caccia Stellari, due nuovi eroi, nuove carte abilità e un capitolo della Campagna in grado di spiegare alcuni avvenimenti che saranno mostrati ne Gli Ultimi Jedi, il film utilizzato come traino per il gioco.

La Campagna invece parte da un interessante premessa, ovvero quella di raccordare Il Ritorno dello Jedi con Il Risveglio della Forza, trattando la storia dal punto di vista dell'Impero. Iden Versio e la squadra Inferno, infatti, sono una truppa imperiale d'elite che lotta ferocemente contro la Resistenza per impedirle di abbattere la seconda Morte Nera e di indirizzare in questo modo le sorti della guerra verso una cocente sconfitta.

La Campagna doveva essere l'occasione per attrarre coloro che da Guerre Stellari vogliono una storia ambientata nell'universo di Lucas e che non amano competere online, oltre che per dare modo ai meno esperti di imparare a controllare i Caccia Stellari, i veicoli, il sistema di classi e gli eroi. Non fosse per un'intelligenza non particolarmente brillante, questi obiettivi sono stati raggiunti attraverso dodici missioni piuttosto variegate negli scenari e nei protagonisti, che danno effettivamente uno spaccato della guerra che si è combattuta dopo la fine di Episodio 6.

Il trailer di lancio di Star Wars: Battlefront 2.Guarda su YouTube

Peccato che in questo caso gli sceneggiatori (americani) hanno mostrato il super potere che li contraddistingue da qualche anno a questa parte: la banalizzazione. Molte delle tematiche, dei rapporti tra i personaggi e dei conflitti interiori che sono presenti nelle circa cinque ore di storia, vengono sempre risolti nella maniera più scontata possibile, senza un briciolo di inventiva e soprattutto di coraggio. Senza considerare che tra un capitolo e l'altro, spesso, sembrano mancare pezzi di storia che sarebbe stato bello approfondire.

Sono presenti anche alcune belle intuizioni e la Campagna si lascia comunque giocare volentieri, ma più per gli scenari mozzafiato che si alternano sullo schermo, la varietà delle battaglie e il fascino di Star Wars, che per il lavoro di Walt Williams (Spec Ops: The Line e Mafia II) e l'ex IGN Mitch Dyer.

La Campagna però ha il merito di mostrare un prodotto che tecnicamente è davvero convincente. Su PS4 Pro e Xbox One X la combinazione tra 4K e HDR dà vita ad alcune scene mozzafiato, come un tramonto su Jakku, le grotte di Pillio o le mareggiate di Kamino. Anche sulle console "lisce" il gioco si difende più che bene, non fosse per qualche rallentamento durante le scene più concitate. La colonna sonora e i vari effetti si attestano su ottimi livelli, mentre è più che discreto il doppiaggio italiano.

Gli assalti a bordo dei caccia stellari sono uno dei momenti più riusciti di tutto il gioco.

Tanta magnificenza è stata possibile anche eliminando la fisica e la distruttibilità dalle mappe e limitando a 40 i giocatori presenti contemporaneamente negli Assalti Galattici. Un compromesso il più delle volte accettabile, non fosse che talvolta è strano vedere un gruppo di sterpaglie che impedisce l'avanzata di un AAT.

Abbiamo incontrato qualche saltuaria magagna tecnica durante la campagna o durante le nostre partite online, come disconnessioni dai server, pop-up poco eleganti o la Principessa Leila che è letteralmente decollata in orbita, ma generalmente si tratta di problemi di gioventù facilmente sistemabili attraverso le prime patch e comunque non tali da inficiare il giudizio estremamente positivo riguardante il lato tecnico del prodotto.

Peccato che per la mancanza d'interesse del mercato si siano perse durante lo sviluppo le funzionalità VR, che avrebbe potuto dare agli Assalti Caccia Stellari una qualità persino superiore.

Nel complesso, quindi, Star Wars: Battlefront II è un prodotto che, pur senza eccellere, fa bene tante cose. Tra i punti di forza possiamo considerare sicuramente il comparto tecnico, la capacità di riprodurre le atmosfere di Guerre Stellari, il sistema dei Battlepoints e gli Assalti, non importa che siano Galattici o dei Caccia Stellari. Eliminazione e Attacco sono due modalità non particolarmente ispirate, la storia della Campagna è stata sviluppata in maniera un po' superficiale e nel complesso si ha l'impressione che il gioco abbia perso il focus sui giocatori più casual, che però potranno ripiegare sulla Campagna o sulla modalità Arcade, giocabile anche in split-screen, senza però abbracciare un'utenza più hardcore.

Poteva mancare una bella guerra campale nella fredda Hoth?

Il supporto post lancio inoltre aumenta il valore dell'intera offerta, garantendo un buon quantitativo di contenuti capaci di mantenere alta l'attenzione della comunità attraverso nuove mappe, eroi e veicoli completamente gratuiti.

In conclusione, Star Wars: Battlefront 2 è un prodotto adatto a chi voglia rivivere le atmosfere e le battaglie di Star Wars, vivendo un'esperienza più leggera rispetto a quelle di Battlefield 1 o CoD: WWII.

8 / 10
Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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Star Wars Battlefront II

PS2, Xbox, PSP, PC

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